Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo di Monique Vane, Shiva occhi belli. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme che cosa ne pensa.
Trama:
Questo romanzo è fondamentalmente la storia di Eva, una giovane donna affetta da una patologia particolare agli occhi.
È una storia particolare, in cui lo sviluppo dei sentimenti procede in parallelo a quello che è il peggiorare della malattia.
“Le persone spezzate sono quelle più difficili da amare. Chi ha sofferto è in grado di avere un’affinità diversa rispetto a chi non ha provato nessun tipo di dolore nella vita.”
L’incontro tra Eva ed Ector è un incontro tra due persone completamente diverse, soprattutto nella percezione del dolore.
Nelle relazioni precedenti entrambi hanno avuto dei rifiuti: lei è sempre stata respinta per via della sua situazione, lui ha avuto solo storie superficiali, nascondendosi dietro il solito cliché ricco-bello-playboy.
“In questa vita siamo tutti attori, dobbiamo fingere di essere qualcuno che non siamo, togliere le emozioni e i sentimenti che proviamo in un preciso momento, solo perché la situazione non lo richiede e quindi indossare una maschera. Nessuno vorrebbe un Ector Collins incazzato, arrabbiato per gli avvenimenti della serata. Tutti si aspettano che io sia perfetto: sorridente intraprendente, capace di intrattenere qualsiasi tipo di conversazione.”
La prima parte della storia è abbastanza fluida, i dialoghi sono scorrevoli; poi però c’è un calo complessivo.
Troppe la parti in monologo di Eva, soprattutto quando si trova con altri personaggi; troppe le sue riflessioni, che sembrano essere una sorta di ripetizione, e che vanno avanti per più pagine rendendo faticosa la lettura, troppi i passaggi che forse meritavano un lavoro di editing più approfondito.
Anche i POV, pure essendo alternati, non riescono a dare alla lettura quel coinvolgimento, anzi: vi confesso, cari Sognatori, che quando mi capita questo durante la lettura di un libro mi dispiace, perché so quanto lavoro c’è dietro la scrittura ragionata, studiata, programmata e anche istintiva, ma i prodotto finale risulta tutt’altra cosa.
Un vero peccato perché la storia è di base una novità nel panorama del romance in generale.
La cover, molto indovinata e bella nei colori, merita un cenno, così come i piccoli avatar e le citazioni a inizio di ogni capitolo e mi fanno portare complessivamente a Tre stelle e mezzo la mia personalissima valutazione.
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