venerdì 6 novembre 2020

Recensione: C’era una vodka - è sempre colpa del mare di Sara Pratesi

Sognatori, la nostra Victoria ci parla oggi del romanzo di Sara Pratesi, C’era una vodka - è sempre colpa del mare edito Darcy Edizioni. Scopriamo insieme dettagli e opinioni.


 

 

Trama:

Non tutti i naufragi vengono per nuocere.

Renée è una trentenne cui la vita non fa che rovinarle i piani!  I suoi più cari amici sono un gatto troppo grasso, un vicino ultraottantenne e un bicchiere di vodka… Ha un sogno nel cassetto ma è costretta a barcamenarsi tra due lavori precari e insoddisfacenti.
Eppure, per il suo compleanno arriva un regalo inaspettato: una crociera ai Caraibi. Sarebbe fantastico, se solo non soffrisse di mal di mare e avesse persino la talassofobia.  Ma non può ammettere le sue paure e salirà su questa nave e, giusto per non farsi mancare niente, incontrerà un sexy militare, scorbutico e urticante, con un segreto nascosto, che le darà il tormento.
Tuttavia, al peggio non c’è mai fine e se sarà difficile evitare questo scontroso uomo sullo spazio troppo angusto di una nave da crociera, come sarà cercare di farlo su un’isola deserta?

Un naufragio, battibecchi e tanti guai sono gli ingredienti di questa storia ironica e irriverente in cui l’amore galleggia in un mare di m****

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Il parere di Victoria (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

C’era una Vodka una giovane donna di nome Renée la quale, dopo aver visto il suo sogno fallire e la sua relazione sentimentale cadere in mille pezzi, passa le sue future giornate a travestirsi da elfo e a lavorare per un call-center. La sua vita ricca di solitudine, però, prende una svolta inaspettata. Il giorno del suo compleanno le viene regalata una crociera ai caraibi. Preparati i bagagli, parte per la nuova avventura, anche se questa non sembra essere del tutto “da sogno”. 

 

“Ho bisogno di un’àncora, un salvagente a cui stringermi forte e restare a galla perché sento che adesso sto andando a fondo, assieme ai miei sogni”

 

Quanto può essere rilassante una crociera per una donna con la fobia del mare aperto? Non molto e Renée lo dimostra con tutto il suo bel caratterino frizzante. Le sue strane fisse sui possibili mostri che potrebbero nuotare indisturbati nell’oceano animano la lettura incredibilmente. Ad aggiungere benzina sul fuoco ci pensa il bellissimo quanto rompiscatole Killian, il quale non fa altro che provocare la cara Renée. La scintilla che accende il loro rapporto scatta fin da subito, dando vita a quella che diventerà una coppia che ne combinerà di tutti i colori. Entrambi creano una sorta di duetto di eventi a dir poco divertenti, ma che allo stesso tempo assumono sfumature importanti e riflessive. 

Questo mix viene accentuato dal momento in cui Renée non solo dovrà affrontare le sue più grandi paure, ma sarà costretta a farlo su un’isola deserta, con l’ultimo uomo che vorrebbe avere accanto. Tra la sabbia e il sole cocente ha inizio la loro avventurosa storia votata alla sopravvivenza. Quello che si viene a creare è un piacere per i pensieri e per lo stato d’animo, perché una volta approdata sull’isola insieme ai protagonisti sono rimasta inebriata da quello che potrei, a questo punto definire, un “libro alcolico”. Killian e Renée insieme creano dipendenza e lo fanno in un modo a dir poco bellissimo. 

 

“Lei non risponde, resta immobile e mi guarda negli occhi, ansimante mantiene ferma la posizione, ci fissiamo come due predatori, nessuno dei due vuole attaccare. Siamo qui, in bilico tra desiderio e razionalità”

 

Ciò che particolarmente mi ha portato ad innamorarmi del tutto, oltre ai personaggi e alla loro “sventura”, è stato quello che si nasconde dietro a tutta la parte divertente. Qualcosa di viscerale e potente, che distrugge e costruisce nuovamente il personaggio di Killian, rendendolo diverso dall’idea iniziale che mi ero fatta su di lui. Infatti, sotto tutto quel fascino si nasconde un uomo che combatte le sue paure, ma, al contrario di Renée, non vuole esternarle. Anche se in certe parti avrei voluto urlargli contro, insieme alla protagonista, non ho potuto non innamorarmi.

Sara Pratesi con questa storia, ha portato il mio entusiasmo a livelli molto alti, anche grazie al suo stile di scrittura divertente e “spumeggiante”.

Un chick-lit hate to love che consiglio assolutamente.

 

Votazione: 5 stelle

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