domenica 29 novembre 2020

#Dramamania51: Scum's Wish a cura di Mariarosaria Guarino

  

 Buona domenica! Pronti per una nuova recensione ai drama?

 


Trama

 

Hanabi Yasuraoka e Mugi Awaya sembrano una coppia ideale di liceo ma, entrambi, amano qualcun altro. Hanabi ama Narumi Kanai fin da bambina e Mugi ama il suo tutor privato Akane Minagawa. Come coppia, Hanabi e Mugi hanno tre condizioni: non dovranno innamorarsi l’uno dell’altra, si lasceranno se dovessero riuscire a sedurre la persona che amano in segreto, e appagheranno i loro desideri fisici.

Genere: Sentimentale

 

Recensione

 

La recensione di questo J-drama (drama giapponese) intitolato Scum’s wish, per quel che mi riguarda, comincia con un enorme NO. Da tempo non mi capitava di guardare una serie che avesse una trama tanto inconsistente e non potevo aspettare troppo per condividere con voi il mio pensiero. Gli episodi sono soltanto dodici e durano circa venticinque minuti ognuno (per fortuna, visto che spesso mi sono ritrovata a saltare avanti per capire dove volesse andare a parare la storia), e il tutto si concentra sui sentimenti di due liceali che, per compensare l’assenza dell’amore che vorrebbero dalle persone di cui sono infatuati, decidono di “passare” un po' di tempo assieme e soddisfare i loro desideri fisici senza, però, arrivare “fino in fondo”. Qui comincia il bello.

Si inizia con lui e lei, poi al lui e lei si aggiunge un’altra lei, poi si procede con lui, lei, l’altra lei e l’altro. Il triangolo diventa quadrato, il quadrato diventa quasi un pentagono, torna triangolo e poi linea piatta… insomma, un delirio fatto di scene abbastanza spinte, considerata la provenienza del drama, che non sono supportate granché dalla trama e che, già dal primo episodio, spingono lo spettatore a chiedersi: Cosa sto guardando?

Il centro di tutto, a voler cercare un senso alla storia, è che l’assenza di affetto può essere erroneamente compensata con l’appagamento fisico e che questo, a lungo andare, può offuscare l’importanza dei veri sentimenti. L’indecisione, soprattutto della protagonista femminile, è inspiegabile oltre che insopportabile e il finale, che può trovare un perché nel patto che i due protagonisti sottoscrivono all’inizio, lascia diverse parole non dette, per lo più parolacce (da parte mia), e il desiderio di non incappare più in un drama giapponese.

  

Voto: 3

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