Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo di Lorena Nigro, Il silenzio dei tuoi occhi, edito Brightlove. La nostra Kathleen l'ha letto e recensito per noi. Vediamo cosa ne pensa.
Trama
“Lei poteva scegliere di salvarmi o farmi a pezzi.”
Alcune vite sembrano avere già una direzione ben precisa, alcuni percorsi sembrano essere senza via d’uscita. Lo sa bene Allye Scott, impegnata a seguire le orme ingombranti di un padre avvocato e determinata a realizzare tutti i suoi sogni.
Alcune vite, invece, sembrano essere sempre sul punto di farti fallire, vederti crollare, impedirti di essere felice. Lo sa bene Andrew Collins, troppo occupato a nascondersi e a nascondere il proprio passato per avere il tempo di innamorarsi. Ma se una di quelle vite già scritte, un giorno, si scontrasse con una di quelle ancora tutte da raccontare? Quando Allye ed Andrew inciamperanno l’uno nei progetti dell’altra, l’attrazione tra loro sarà così innegabile da creare l’incastro giusto per due mondi così diversi. Perché sì, l’amore fa così: sconvolge ogni piano e fa crollare ogni certezza. Ma per ogni cosa c’è un tempo, per ogni storia un momento e il segreto che lui deve custodire sembra essere più importante perfino di quello che prova per lei e allora allontanarsi sarà l’unico modo per tenere entrambi al sicuro.
Un solo consiglio: mettete da parte la ragione e perdetevi tra l’inchiostro nero sulla pelle di Andrew, capace di raccontare tutto il silenzio, che solo gli occhi di Allye sapranno ascoltare…
Il parere di Kathleen (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Attratta dalla sinossi ho deciso di avventurarmi tra le righe d'esordio di Lorena e di conoscere la storia di Allye e Andrew.
Lei, diciottenne di buona famiglia, padre avvocato e madre psicologa, ha una vita che agli occhi di tutti è semplice e perfetta. Tanto amore, zero problemi, il futuro che l'aspetta e una migliore amica al suo fianco con cui condividere tutto.
Lui, vent'anni, e una vita che è stata distrutta e rimessa in piedi in qualche modo. Una spada di Damocle sulla testa che cerca di nascondere a tutti, tranne al suo unico migliore amico, l'unico che sa tutto di lui e che considera alla pari di un fratello.
Mentre Allye conquista briciole di libertà da un padre apprensivo, Andrew passa il tempo in giro con la sua compagnia, tra pub e feste, e con una ragazza sempre incollata addosso che vorrebbe essere amata, ma che lui tratta solo come passatempo.
I due protagonisti si incontrano a una festa, si guardano e interagiscono appena, ma da quel momento l'uno diventa il chiodo fisso per l'altro.
Ma Andrew è troppo stronzo e spocchioso per Allye, che aspetta l'amore con la A maiuscola.
Allye è troppo pura per Andrew, che non ha nulla da dare, nemmeno i suoi ricordi da condividere, calpestati tempo addietro insieme al futuro e a tutti i progetti che poteva fare.
Sappiamo benissimo però che quando l'amore chiama non ci sono modi per sfuggire. E i nostri ragazzi si ritrovano a comportarsi come calamite impazzite.
Si avvicinano, si allontanano, poi litigano e fanno pace. Si misurano, si pesano, e ci sono un'infinità di “contro” a tutto questo, ma pare che il loro destino sia segnato e che l'uno sia la cura dell'altro.
Mi fermo qui con la narrazione della storia, confermandovi ciò che si evince dalla sinossi, ovvero che vi troverete davanti a un amore tormentato e alle scelte difficili che questi giovani dovranno fare.
Vorrei potervi dire che “non è la solita storia dove il bad boy si innamora della giovane brava ragazza” oppure che “nulla è come sembra e che non sapete cosa vi aspetta”.
Vorrei tanto ma purtroppo non è così.
Sia la trama che lo sviluppo di tutta la storia sono qualcosa che abbiamo già letto. Ci sono molti colpi di scena che dovrebbero dare una scossa, capovolgere la situazione, ma a mio avviso sono mal gestiti e se ne restano lì, a svolgere in maniera errata il proprio compito.
La scelta dei punti di vista alternati sarebbe molto efficace per darci uno scorcio dell'anima di Andrew e della tenebra che si porta appresso, ma spesso sono solo una ripetizione di ciò che accade nel capitolo di Alley, e anche qui perdono la loro efficacia.
I dialoghi a volte non sono coerenti nonostante si sia cercato un linguaggio giovanile che invece non caratterizza i personaggi e non crea nemmeno empatia.
Consiglio all'autrice di cercare professionisti che sappiano migliorare ed esaltare il suo stile e le sue idee.
Fin dalle prime righe si denota quanto il tutto sia acerbo ma ricco di idee, che coi giusti collaboratori questa storia, che avrebbe davvero tanto da dire e regalare, potrebbe sbocciare e diventare migliore e più coinvolgente, dato che le basi ci sono tutte. E anche le idee a quanto pare.
Mi dispiace di non essere entusiasta di questa lettura e di aver dovuto fare l'elenco di ciò che secondo me non funziona e dovrebbe essere rivisto, ma credo sia importante spronare chi vuole seguire questa strada, e fargli capire che esistono scelte giuste per noi, e scelte sbagliate.
Cerca la via giusta per te Lorena, e fa del tuo sogno, delle righe che possano brillare e colpire.
Valutazione: 3 stelle per augurarti tanta fortuna.
Lea
Landucci
ha 40 anni (lo afferma da più di due anni!) e vive a Firenze col suo
compagno. Dopo aver conseguito il dottorato
di ricerca in ingegneria informatica, ha lavorato per 11 anni come
ricercatrice presso l’Università di Firenze. Per il suo quarantesimo
compleanno ha deciso di farsi un grande regalo: trasformare la sua
passione, l’improvvisazione teatrale, in professione. Apre una scuola di
teatro a Firenze, dove lavora attualmente come insegnante, direttrice
artistica e della formazione. Nel 2018, complice il tempo libero
guadagnato, apre il BLOG www.chicklit.it
(su Instagram @chicklit.italia) col preciso scopo di rilanciare
il genere romance e chick-lit, restituendogli la meritata dignità. La
sua community la spinge a rispolverare un vecchio manoscritto
abbandonato in un cassetto e a investire tempo e passione per dargli una
nuova vita e pubblicarlo. Nasce così il suo primo romanzo:
"MAI UNA GIOIA :: amori e altri inciampi". 
