venerdì 13 marzo 2020

Segnalazione: Tesoro d'Irlanda di Manuela Chiarottino

Nuova uscita di oggi!

TESORO D’IRLANDA
Manuela Chiarottino


DISPONIBILE IN PREORDINE SU AMAZON.IT
IN VENDITA DAL 13 MARZO 2020
ebook €2,99 pp. 278
cartaceo €11,99 pp. 278
DISPONIBILE SU KINDLE UNLIMITED

Non sempre il cuore ha radici nel luogo in cui vive, ed Eillen lo sa bene.
Cresciuta con suo padre fin dalla tenera età, subendo l’abbandono della madre, la giovane frontwoman di un gruppo celtico è ormai una donna adulta con grandi ambizioni ma che non ha ancora incontrato l'amore.
La terra verde della sua infanzia sembra di nuovo chiamarla a sè, giorno dopo giorno.
Ogni particolare conduce i suoi passi sulle tracce dell’isola, e l’incontro con Fosco, un uomo taciturno e affascinante, la turba fino a costringerla a mettere tutto in discussione, dal cuore alla ragione.
E se avesse avuto sempre ragione sua madre, mentre narrava di fate dei boschi e magie d’altri tempi?
E se l’amore prescindesse la realtà, scegliendo vie a volte surreali, ma altrettanto vivide?

Dall'autrice dell'indimenticabile La bambina che annusava i libri una nuova storia dalla forza di un amore incontenibile.

Manuela Chiarottino, è nata e vive in provincia di Torino.
Vincitrice del concorso Verbania for Women 2019, nella scrittura ama il genere rosa, declinato in diverse sfumature. Per More Stories ha già pubblicato La bambina che annusava i libri, disponibile su amazon.it e sul programma Kindle Unlimited. 


Estratto

Eileen si sistemò sul sedile, poggiò la testa contro l’imbottitura e cercò di rilassarsi. Invano. Si sentiva euforica e inquieta, era impossibile chiudere gli occhi o smettere di pensare. Si stava abbeverando di ogni particolare che i suoi occhi potevano catturare: i verdi prati, le mucche al pascolo, le scogliere che apparivano dietro la curva, e poi il mare, così uguale e così profondamente diverso da quello che vedeva ogni mattina al risveglio.
Osservò le onde infrangersi contro le rocce, la sabbia rossiccia, e come per incanto i ricordi la sommersero, ricordi di quando era bambina e che credeva di aver accantonato per sempre negli angoli più bui della mente. Le corse nei prati, mano nella mano con la madre, le risate sulla spiaggia col naso all’insù per controllare l’aquilone colorato che il padre le aveva regalato per il compleanno. E poi l’estate nel paese materno, le cene davanti al camino, i vecchi seduti fuori dal bar, le ragazze che danzavano con le scarpe a punta e le coroncine di fiori, i profumi.
E infine eccola: Waterville.
Le casette che costeggiavano la strada, come torte di marzapane dai colori sgargianti, si ergevano impettite verso il cielo grigio. Il verde dei prati, tutt’intorno, aveva qualcosa di insolito e magico, mentre una brezza leggera si alzava e portava con sé il profumo della terra e del mare.
Scesa dal pullman, Eileen rimase immobile a inspirare gli odori nuovamente familiari: gli occhi chiusi, le mani sulla valigia.
«La signorina Eileen O’Gallagher… Scalzi?» chiese l’uomo, prima usando il cognome di Caitlin e poi quello del padre, in un italiano stentato.
Eileen aprì gli occhi e si trovò davanti un uomo dal sorriso bonario, le guance paffute e arrossate, i capelli color paglia che spuntavano da un berretto color castagna, così come i pantaloni di fustagno e gli scarponi.
Annuì, e insieme s’incamminarono fino all’hotel, un edificio giallo canarino, l’insegna che si muoveva, cullata dalla brezza della sera. Non vedeva l’ora di farsi una doccia calda e soprattutto di rimanere qualche attimo da sola per rendersi conto davvero di dove fosse.
Aprì la finestra e un cielo trapuntato di stelle che si confondeva con l’oceano la meravigliò. Inspirò l’aria e una lacrima cadde dopo averle rigato la guancia: non solo quello era il luogo dove aveva trascorso parte della sua infanzia, ma anche quello in cui aveva visto la madre per l’ultima volta e dove erano state disperse le sue ceneri. Perché, perché non l’aveva voluta vicina almeno negli ultimi mesi, giorni, attimi? Perché non darle almeno una tomba su cui piangere?
Si ravviò i capelli e scese per mangiare qualcosa; non doveva cedere a quel groviglio di emozioni che le stringeva il petto, o non sarebbe riuscita ad andare fino in fondo.
Nel salone non c’era molta gente, alcuni uomini discutevano di fronte a piatti di agnello stufato, il cosiddetto Irish Stew; Eileen aveva sentito l’odore delle cipolle, del timo e del prezzemolo fin dalle scale.
Era nella sua seconda casa.





Nessun commento:

Posta un commento