Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del primo volume della dilogia di Deborah P. Cumberbatch con Ubi tu, un contemporary romance davvero particolare. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Trama
Avevo quindici anni quando Stephen Holland, il più grande esperto al
mondo di linguaggio del corpo e di mimica facciale, mi ha salvato la
vita.
Con i suoi libri e i suoi studi mi ha permesso di non essere risucchiata dalla spirale di solitudine e inesistenza che era diventata la mia quotidianità e le emozioni si sono così trasformate nel mio rifugio, la mia casa, la mia certezza.
Rappresentano la mia arma: io sono una lie detector.
Scovo la verità scritta sul volto di ogni persona, nei gesti, nei silenzi, nelle contraddizioni.
Sono una macchina della verità: osservo, codifico, interpreto e oggi faccio parte della Holland Investigation Agency per lavorare con lui e aiutarlo a risolvere casi considerati impossibili.
Potete capire la mia delusione quando scopro che il mio eroe è così bello da sembrare una statua greca, ma è come un robot che ha rinunciato a provare qualunque tipo di emozione e non esita un attimo a dirmi che, per via della mia sensibilità, questo lavoro potrebbe schiacciarmi.
Ritiene che la mia umanità possa rendermi debole.
Tuttavia i suoi occhi sembrano parlarmi con un linguaggio che supera le parole, un sussurro di emozioni al di là del tempo, un mistero che esige di essere svelato.
E io mi fido, perché gli occhi non mentono mai: sono frammenti di anima di uno specchio che deve essere ricostruito e che tingono le espressioni facciali di sfumature uniche.
Dovrei stargli lontana, perché uno sguardo non dovrebbe avere tanto potere, ma non voglio.
So che questo è il mio posto. Sono nata per essere qui e ho intenzione di dimostrarlo.
Perché Stephen Holland è anche la prima persona ad avermi vista davvero.
È il mio maledetto evento sincrono.
Con i suoi libri e i suoi studi mi ha permesso di non essere risucchiata dalla spirale di solitudine e inesistenza che era diventata la mia quotidianità e le emozioni si sono così trasformate nel mio rifugio, la mia casa, la mia certezza.
Rappresentano la mia arma: io sono una lie detector.
Scovo la verità scritta sul volto di ogni persona, nei gesti, nei silenzi, nelle contraddizioni.
Sono una macchina della verità: osservo, codifico, interpreto e oggi faccio parte della Holland Investigation Agency per lavorare con lui e aiutarlo a risolvere casi considerati impossibili.
Potete capire la mia delusione quando scopro che il mio eroe è così bello da sembrare una statua greca, ma è come un robot che ha rinunciato a provare qualunque tipo di emozione e non esita un attimo a dirmi che, per via della mia sensibilità, questo lavoro potrebbe schiacciarmi.
Ritiene che la mia umanità possa rendermi debole.
Tuttavia i suoi occhi sembrano parlarmi con un linguaggio che supera le parole, un sussurro di emozioni al di là del tempo, un mistero che esige di essere svelato.
E io mi fido, perché gli occhi non mentono mai: sono frammenti di anima di uno specchio che deve essere ricostruito e che tingono le espressioni facciali di sfumature uniche.
Dovrei stargli lontana, perché uno sguardo non dovrebbe avere tanto potere, ma non voglio.
So che questo è il mio posto. Sono nata per essere qui e ho intenzione di dimostrarlo.
Perché Stephen Holland è anche la prima persona ad avermi vista davvero.
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Il mio parere (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)
Ubi tu è il primo romanzo di una dilogia che mi ha lasciato con l'amaro in bocca e la curiosità di leggere subito il seguito.
Per la prima metà, la storia procede con un ritmo normale e senza troppi sconvolgimenti. Da un certo punto in poi invece vi ritroverete con l'ansia e le palpitazioni, e sul finale avrete una voglia matta di sbattere la testa contro il muro. Dite che esagero? No, no, ve lo garantisco.
I personaggi sono caratterizzati alla perfezione, in tutte le loro sfumature, sia quelli principali che quelli secondari, che fanno da contorno alle varie vicende e che sono fondamentali.
Megara De Medici è una ragazza giovane di soli ventiquattro anni ma determinata e piena di sogni. Il suo dono più grande è saper leggere le emozioni di chi ha di fronte, sebbene non sia in grado di nascondere le proprie. È un'esperta di cinesica e il suo modello di ispirazione è il famoso Stephen Holland, l'uomo fondatore di un impero, il "dottor robot" privo di emozioni.
«Non c’è niente di male a provare delle emozioni, dottor Holland. Sono le emozioni che ci rendono quello che siamo, sono loro che dovrebbero guidarci.»Quando le viene data la possibilità di ottenere un posto alla Holland Investigation Agency, Megara non se la lascia sfuggire. Ed è qui che entriamo nel vivo della storia, che intreccia gli aspetti tipici del romance con del mistero e del crime. Ci sono casi da risolvere che in qualche modo seguono la trama principale.
La cosa che amo di più in una storia è l'introspezione e qui davvero si scava a fondo nelle vite e nelle emozioni dei personaggi. Mi sono ritrovata a gioire e soffrire con loro, come se stessi vivendo le loro situazioni.
Stephen è un protagonista che lascia il segno. Freddo, imperscrutabile, distaccato, ma affascinante e non poco. Ho immaginato ogni volta le possibili sfumature dei suoi occhi e le minime espressioni del suo viso.
Thomas rientra tra i miei preferiti. L'ho adorato da subito. L'amico perfetto. Pretendo una storia su di lui, se la merita.
L'autrice non lascia nulla al caso e si nota la cura con cui è stata trattata la materia. La cinesica è un argomento interessante e complesso ed è gestito bene, in alcuni pezzi anche troppo. Ho trovato delle digressioni un po' lunghe che hanno spezzato il ritmo e che avrei preferito fossero più brevi. Avrei evitato anche di ribadire gli stessi concetti più volte.
Al di là di queste piccole cose, la storia ha una trama originale e insolita che ti cattura, pagina dopo pagina.
E che altro dire? Aspetto di leggere il seguito e mi armo di pazienza, sono sicura che anche qui ci sarà da soffrire parecchio.
Valutazione: 4 stelle e mezzo.
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