lunedì 2 marzo 2020

Recensione: Burning Sand di Bianca Ferrari (Flames Series #1)

Buongiorno sognatori, la nostra Martina ci parla oggi dell'ultima uscita self di Bianca Ferrari, Burning Sand, primo volume di una dilogia. Scopriamo insieme che cosa ne pensa.

Trama: 
 
Iraq 2018.
Sabbia, caldo, polvere da sparo.
Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all'inferno, eppure non ha paura.
Determinato e ostile, non perde mai il controllo. L'unica cosa che conta per lui è "servire e proteggere". Di sicuro non perdere tempo per fare da autista all'ennesimo volontario ingenuo e impreparato, convinto di fare la differenza.
Quello che Alexander non sa è che il chirurgo Richardson è una donna e non è né ingenua né impreparata.
E gli darà del filo da torcere.
Skylar Richardson ha un conto in sospeso con il karma: per questo è partita, lasciando la sua vita perfetta e il suo futuro sposo. L'Iraq non le fa paura, così come non la spaventa il soldato Lewis, gelido e scostante, capace solo di respingerla e giudicarla. Eppure, è a suoi occhi d'acciaio che Skylar torna sempre. Per capirlo. Per capire se stessa.
Il loro incontro è fiamme, sfida e orgoglio. Un uragano capace di cambiare forma ai loro desideri.
In un paese arido, le vite di Skylar e Alexander si sfiorano e collidono, si intrecciano e si strappano, in un turbine di eventi che ha la stessa ferocia della guerra e dell'odio.
E, soprattutto, dell'amore.
Il parere di Martina (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)

Buongiorno, lettori. Bianca Ferrari torna con un nuovo romanzo e io non potevo che essere in prima fila per leggerne l'anteprima (grazie per questa opportunità, Bianca). Dire che adoro lo stile di quest'autrice è riduttivo, la sua penna è unica nel panorama delle nuove uscite rosa. Ma andiamo con ordine e vediamo perché, anche questa volta, non rimarrete delusi dalla storia che Bianca ci ha regalato.
Lo scenario che ci si presenta di fronte non è certo uno dei più leggeri, siamo in Iraq in un campo base americano. I soldati sono in missione per scovare uno dei capi delle cellule terroristiche locali e viviamo durante tutto il corso del romanzo la tensione e l'apprensione che questo tipo di situazione comporta. Sono rari i momenti in cui ci si può rilassare leggendo questo romanzo, credetemi. Alexander è il protagonista maschile, un soldato tutto d'un pezzo, almeno all'apparenza. Dietro agli occhi grigi ombrosi e al modo di fare scontroso si nasconde una scelta profonda frutto della sofferenza e della volontà di riscatto. Mi è piaciuto moltissimo questo personaggio, del resto Bianca ha un vero talento nel delineare gli uomini dei suoi romanzi. Sono così veri e reali che entrare nella loro mente diventa naturale. Le scene che lo vedono protagonista sono, in qualche occasione, davvero dure da digerire. Siamo in guerra, le atrocità sono all'ordine del giorno e Alexander prova con tutto se stesso ad affrontarle senza cedere, ma è impossibile. Anche per chi è addestrato. Significativi sono anche i personaggi secondari che accompagnano Alexander durante le sue giornate, i suoi compagni, la sua squadra, ciascuno con la propria peculiarità. Vediamo il volto vero della guerra attraverso questi soldati, la sensibilità di quel Baby che ci fa stringere il cuore. Non ho altre parole per complimentarmi con l'autrice, se non dire che leggendo le scene che li vedono protagonisti mi è venuta la pelle d'oca. E non ci sono dettagli cruenti a supporto di ciò, c'è un'introspezione di cui Bianca è esperta. Sappiamo esattamente cosa provano i ragazzi e un po' lo avvertiamo anche noi, come una stretta allo stomaco.
Veniamo al cuore del romanzo, la storia d'amore che non può mancare, anche e soprattutto in situazioni così profondamente difficili. È così che entra in gioco Skaylar con la sua sensibilità e il suo altruismo, il suo coraggio che, se ci pensiamo bene, è davvero impressionante. Skaylar non è la ragazza fragile da difendere, è una giovane donna che per riscattare se stessa sceglie di scendere in campo nel peggiore dei territori nemici. Proveniente da una famiglia per bene, Skaylar si tuffa in quest'avventura imprevedibile e durissima, che la porta a fare il chirurgo volontario a Tirkit, dove l'attrezzatura manca, ma le emergenze no. È lì che s'incontrano, lei e Alexander, segnati dalla vita per motivazioni differenti e destinati a incastrarsi alla perfezione. La storia d'amore che ne nasce è passionale e totalizzante, irresistibile. Basterà abbassare per un momento le difese, lasciarsi andare per qualche misero secondo e le loro vite cambieranno per sempre.
Aspettatevi un romanzo denso di colpi di scena, di baci rubati e di momenti così travolgenti da far venire le lacrime agli occhi. Aspettatevi qualcosa di struggente e duro da accettare, attraverso gli occhi di due personaggi a cui la vita non vuole proprio sorridere.
Lo stile di Bianca, come dicevo, è una garanzia. Non ho trovato fino ad ora un'autrice che sia in grado di utilizzare la terza persona come fa lei. Bianca entra ed esce dalla mente dei personaggi, mostrandoci tutti i punti di vista, rendendoci partecipi di tutto ciò che provano i protagonisti e non solo. Il finale è amaro, ma non aggiungo altro, se non la speranza che nel prossimo capitolo della dilogia arrivi uno spiraglio di luce.
Grazie Bianca, per aver regalato alle tue lettrici un altro capolavoro.

Valutazione: cinque stelle

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