Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del nuovo romanzo di Marta Arvati, Noi 2 per caso edito Brightlove, un chick-lit che la nostra Martina ha letto e recensito. Vediamo insieme dettagli e opinione.
Trama
“All’inizio le cose vanno sempre bene, è dopo che cominciano i guai!”
Niente
regali né auguri per Clarisse Lovetail, detta Callie. A quanto pare,
nel giorno del suo compleanno, i guai sembrano essere sempre dietro
l’angolo. Perciò, come si dice? A mali estremi, estremi rimedi, ed è
esattamente così che, negli ultimi anni, è riuscita a raggirare questa
presunta maledizione. Il giorno del suo trentunesimo compleanno, però, a
causa di un post di auguri, una serie di sfortunate coincidenze le
faranno: fare tardi al lavoro, prendere una scorciatoia, rompere un
tacco e finire tra le braccia forti e premurose di un certo Julyan,
pronto a rimetterle la scarpa, neanche fosse l’ultima Cenerentola di Los
Angeles.
Ma si sa, le maledizioni sanno dare il meglio, in certe
occasioni, come ad esempio far incontrare due persone tanto diverse,
quanto simili in fatto di delusioni amorose, solo per poi farle
allontanare.
Tra litigi, incomprensioni, confessioni e amici
strampalati (degni delle migliori commedie romantiche), riuscirà Callie a
trasformare una maledizione nella sua favola moderna?
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Il parere di Martina (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)
Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un'autrice che non
avevo mai letto prima d'ora e del suo nuovo romanzo, da lei etichettato come
chick-lit, ma che io definirei un classico romance.
Noi due per caso è una storia d'amore a tutti gli effetti,
non abbiamo la classica protagonista nell'occhio di un ciclone di disavventure,
come nel chick-lit, né l'ironia che caratterizza quello specifico genere.
La storia comincia con l'incontro casuale tra Clarisse e
Julyan, i quali si incontreranno di nuovo altre due volte: la prima, perché
Clarisse ha perso le chiavi di casa proprio nel cantiere dove lui lavora, la
seconda, per puro caso, a un evento a cui entrambi partecipano. Così nasce la
loro storia d'amore, anche se per entrambi è molto difficile lasciarsi andare,
dato che sono reduci dalla rottura di due storie importanti. Accanto a loro, ci
sono il fratello di lui e la migliore amica di lei, la cui storia d'amore
parallela, anche se non approfondita più di tanto, è spesso un espediente per i
protagonisti per incontrarsi e dunque alimentare quel qualcosa che nasce tra
loro. Tutto il romanzo si snoda tra i loro incontri e i loro passi indietro,
specialmente quelli di Clarisse, che non vuole nulla di serio per non rischiare
di soffrire ancora, dopo aver scoperto il tradimento del suo fidanzato.
Fin qui nessun problema, non è una storia particolarmente
originale, ma l'idea di base funziona, anche perché c'è un colpo di scena
centrale che ha un buon effetto. Il problema è che l'indecisione di Clarisse
viene protratta per troppo tempo e finisce per essere irritante, oltre che
difficilmente comprensibile. Insomma, l'ho trovata esagerata. Sarà che non mi è
arrivato del tutto il personaggio, che a tratti risulta un po' stereotipato,
sarà che non ho empatizzato con la protagonista, ma l'ho trovata davvero
immatura, quasi grottesca. È molto difficile rendere il contrasto interiore
dei personaggi e l'attenzione all'interiorità è indispensabile. Invece, nel
romanzo, ho trovato considerazioni ripetitive, che non vanno a fondo a scavare
nell'interiorità di Clarisse.
Anche il personaggio maschile non è ben approfondito. Il suo
sentimento emerge meglio e in maniera più realistica, oltre che meno
"fastidiosa", ma anche qui non ho trovato nulla di originale, solo
scene ripetitive e già viste.
La caratterizzazione è in generale il punto debole del
romanzo, i personaggi, sia principali che secondari, risultano piuttosto finti
e prevedibili. Ci si sofferma su elementi poco utili, per tralasciarne altri
che potrebbero essere meglio approfonditi.
C'è qualche scena interessante, soprattutto tra i loro primi
incontri, ma la dinamica del racconto è veramente ripetitiva e il ritmo troppo
lento. Se devo essere sincera, ho fatto fatica ad arrivare alla fine. Avrei
arricchito questa storia con qualche evento in più, qualcosa di imprevisto, che
attirasse maggiormente l'attenzione del lettore. L'epilogo, invece, è buono. È
la giusta conclusione per un romanzo romantico come questo.
Lo stile è scorrevole, Marta utilizza una prima persona a
punti di vista alternati e non ho trovato imprecisioni dal punto di vista
sintattico e grammaticale. È un romanzo ben scritto, ma manca quel qualcosa che
imponga al lettore di rimanere incollato alle pagine fino alla fine.
In conclusione, è una storia d'amore semplice e leggera. Il
romanzo si legge facilmente, ma è un po' distaccato e prevedibile, non mi ha
emozionata fino in fondo.
Valutazione: tre stelle
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