giovedì 24 dicembre 2020

Review Party: Una storia d'inverno di Sabrina Pennacchio

 

Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo di Sabrina Pennacchio, Una storia d'inverno. La nostra Sonia Gi l'ha letto e recensito per noi. Scopriamo tutti i dettagli insieme.


 
 


TRAMA:


"Fin dove può spingerci il sentimento chiamato amore?"

 

La Principessa Troll Fēng Sì Mǎ, Padrona de La Valle dei Fiori di Loto del Mondo Immortale, ama molto visitare il mondo degli umani: come Spirito dell’Acqua, non è difficile per lei nascondersi nel lago per osservare coppie di innamorati scambiarsi dolci della luna chiamati “Bacio d’Inverno”, di cui lei stessa è ghiotta.
Ma è proprio la sua curiosità verso gli umani che la metterà nei guai, da cui verrà salvata da un misterioso pescatore di nome Guò Duàn Mù. Il loro incontro, tuttavia, crea inevitabilmente una connessione pericolosa tra i due.
Per la giovane Fēng, che ha vissuto trentamila anni senza mai provare simili sentimenti verso qualcuno, è tutto nuovo ed eccitante, ma il Mondo Mortale è per lei molto più pericoloso di quanto si possa pensare...
E quello che è successo allo Spirito con la coda di mucca ne è una dimostrazione.
 
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Il parere di Sonia Gi (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)
 
Questo è il secondo lavoro della Pennacchio che ho l’occasione di leggere e devo dire che rispetto al primo ho notato una crescita importante sia nella fluidità della scrittura che nelle descrizioni. 
Una Storia d’inverno è un racconto breve in stile fantasy, dalle tinte e dai profumi orientali che si legge tutto d’un fiato; la storia è ricca di descrizioni grazie alle quali scena dopo scena ci si immerge nella mistica Valle dei fiori di Loto dove troviamo la bellissima Principessa Feng che, malgrado le raccomandazioni dell’amorevole padre, non resiste al fascino degli umani, del loro mondo e dei loro usi e costumi. 
Riga dopo riga emerge l’accurato studio dell’autrice che con grande passione ci racconta la nascita dell’amore fra un mortale, Guò, e una giovane e avventata principessa del regno Immortale che mai ha conosciuto quel sentimento. Personalmente conoscevo ben poco la mitologia orientale per cui, oltre che al piacere di una lettura semplice e perfettamente adatta al periodo pre - Natalizio, è stata un'ottima occasione per arricchire il mio bagaglio culturale. 
Essendo un romanzo breve ci si potrebbe trovare nella situazione di desiderare maggiori approfondimenti oppure nel dispiacere di vedere una storia tanto ben costruita concludersi troppo presto, ebbene se dovesse accadere niente paura perché pur essendo un'opera autoconclusiva e indipendente esiste un secondo racconto o, per meglio dire, una seconda parte scritta da Giulia Stefanini (anch’essa indipendente dalla prima parte) che non vedo l’ora di leggere. Quindi se volete scoprire magie e note orientali, se vi interessa scoprire “Fin dove può spingerci un sentimento chiamato amore?” leggete questo racconto.
Mi sembra giusto spendere una parola anche sulla copertina che è un capolavoro di classe e delicatezza, capace di introdurre al racconto senza utilizzare una sola parola. Penso che con questo romanzo l’autrice abbia fatto un grande salto di qualità per cui aspettando di incontrarla fra le pagine di un altro libro non mi resta che consigliarlo a tutti gli amanti del fantasy e perché no anche gli amanti delle fiction orientali. 
 

Valutazione: 4 stelle.

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