Sognatori, la nostra Sonia Gi ci parla oggi di Thunderhead di Neal Shusterman, secondo volume della trilogia della Falce edito Mondadori. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Trama
In un mondo che ha sconfitto fame, guerre e malattie, le falci decidono chi deve morire. Tutto il resto è gestito dal Thunderhead, una potentissima intelligenza artificiale che controlla ogni aspetto della vita e della società. Tranne, appunto, la Compagnia delle falci.
Dopo il loro comune apprendistato, Citra Terranova e Rowan Damisch si sono fatti idee opposte sulla Compagnia e hanno intrapreso strade divergenti.
Da ormai un anno Rowan si è ribellato ed è fuggito, diventando una vera leggenda: Maestro Lucifero, un vigilante che mette fine alle esistenze delle falci corrotte, indegne di occupare la loro posizione di privilegio. Di lui si sussurra in tutto il continente.
Ormai divenuta Madame Anastasia, Citra è una falce anomala, le sue spigolature sono sempre guidate dalla compassione e il suo operato sfida apertamente il nuovo ordine. Ma quando i suoi metodi vengono messi in discussione e la sua stessa vita minacciata, appare evidente che non tutti sono pronti al cambiamento.
Il Thunderhead osserva tutto, e non gli piace ciò che vede. Cosa farà? Interverrà? O starà semplicemente a guardare mentre il suo mondo perfetto si disgrega?
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Il parere di Sonia Gi (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
“Perché la vita abbia un senso,
deve esistere la morte”
Apprezzo sempre molto i libri, appartenenti a una serie, che evitano di iniziare dedicando pagine e pagine a ripercorrere ciò che è accaduto nel lavoro precedente, quindi per me fin da subito è stato un enorme piacere leggere il secondo capitolo della trilogia distopica di Neal Shusterman in cui la storia è ripartita esattamente da dove l’avevamo lasciata.
Rispetto a “Falce”, che inizialmente era molto lento, la narrazione è vivace e viaggia in modo sostenuto fino alla fine senza mai annoiare o dilungarsi troppo ove non ve ne sia la necessità.
Se nel primo libro a ogni capitolo corrispondeva la trascrizione di uno stralcio dei diari delle Falci, ora troviamo le riflessioni del Custode dell’Umanità: il Thunderhead. Grazie a queste pagine scopriamo la sua nascita e l’evoluzione della sua opera di risanamento del Pianeta e dei suoi abitanti, leggendo fra le righe il suo grande amore verso gli esseri umani e il grande impegno che, malgrado i vincoli a cui è legato, pone nel cercare di preservarli e aiutarli in ogni istante, pur riconoscendo che è insita nella loro natura una predisposizione all’autolesionismo e all’autodistruzione dalla quale a volte nemmeno lui è in grado di proteggerli.
“E allora, tutto ciò che posso fare è guardare,
senza mai staccare lo sguardo,
la mia amata umanità che tesse lentamente la corda
che userà per impiccarsi”
Rispetto al Thunderhead, quello che mi ha lasciata un po’ perplessa è la scelta di conferire un’eccessiva umanizzazione della “macchina” al punto di far emergere tangibili i sentimenti di frustrazione e dolore per gli eventi che vanno a delinearsi.
Ai personaggi che abbiamo conosciuto in Falce ne viene affiancato uno nuovo, Greyson, con il quale andiamo a scoprire una parte della società a noi ancora ignota: quella che riguarda i Loschi, figure che mi hanno affascinata e offerto numerosi spunti di riflessione.
Per quello che riguarda i nostri protagonisti Citra e Rowan, continuo a pensare che le rispettive Story line siano ancora troppo sbilanciate a favore della prima che, a mio parere, ha avuto una crescita personale troppo veloce, acquisendo un rispetto all’interno della comunità delle falci troppo grande e non del tutto motivato, a discapito di Rowan che sembra quasi retrocesso al ruolo di comparsa.
I colpi di scena non sono certo mancati e uniti al finale completamente inaspettato fanno di questo libro un ottimo lavoro che nelle ultime pagine fa da trampolino di lancio al gran finale che spero potremo gustare al più presto e che sappia dare il giusto spazio ai protagonisti di questo bellissimo e intrigante mondo.
Valutazione: 4 stelle.
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