venerdì 30 ottobre 2020

Review Party. Amo la mia vita, di Sophie Kinsella.

E oggi, con grande emozione, vi parlo di questa bella opportunità. Grazie a Mondadori il blog ha potuto partecipare alla lettura in anteprima di una delle scrittrici più amate del mondo. Curiosi?



Trama



Ava vive a Londra, ha tre amiche del cuore e un compagno speciale, il suo beagle Harold, un cane molto vivace e disubbidiente che ne combina di tutti i colori.
Non ha ancora trovato l'anima gemella e, dopo una lunga serie di incontri a dir poco insoddisfacenti, capisce che la ricerca di un partner online non fa per lei.
Ava ha in mente mille progetti per la sua vita, le piace "ampliare i suoi orizzonti" anche se in realtà non sa quale strada prendere. Di fatto si guadagna da vivere scrivendo i bugiardini dei farmaci, è iscritta a un corso di aromaterapia e ha iniziato un suo romanzo, però non è molto ispirata. Decide perciò di partecipare a un corso di scrittura in Puglia dove conosce un uomo bello e misterioso da cui è irresistibilmente attratta. Tra i due scocca la scintilla, ma decidono di non chiedersi nulla delle loro rispettive vite, nome compreso.
Alla fine di questa romantica avventura scoprono con gioia di essere entrambi diretti a Londra e cominciano a frequentarsi, ed è così che hanno inizio le sorprese…
Ava avrà trovato l'uomo giusto o è solo un abbaglio?
Amo la mia vita è una commedia romantica che fa ridere e sorridere, in cui Sophie Kinsella affronta il tema delle false aspettative e dei compromessi necessari in amore.
Perché chi hai davvero di fronte non è mai come pensavi fosse e soprattutto come lo volevi tu.



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Il mio parere (prodotto fornito dalla Casa Editrice)



Ci innamoriamo di una persona o dell'idea che ci facciamo di lei al primo incontro?
Questa domanda serpeggia un po' lungo tutto lo snodarsi della storia. Ava è una donna entusiasta della vita, ma... come dire... un po' approssimativa. Spinta dal desiderio di trovare una nuova ispirazione per scrivere un libro, si rifugia in un monastero in Puglia, dove si tiene un corso intensivo basato, principalmente, sulla riconnessione con il mondo e che prevede, tra le altre cose, di spogliarsi della propria identità.

È una delle regole del ritiro: non si possono mettere i propri vestiti, e neanche usare il proprio nome.

Così Ava diventa Aria e si mette diligentemente a perseguire l'obiettivo. Finché arriva lui. Dutch, così decide di chiamarsi il bell'uomo che piomba nel corso. Dutch è capitato lì per caso, in realtà doveva seguire un corso di karate, ma il corso è stato annullato e allora... ripiega su altro. E Dutch è bello, affascinante e sembra essere in perfetta sintonia con Aria\Ava. L'attrazione tra i due è irresistibile e sembra davvero che siano destinati a stare insieme. Tornati alle loro vite normali, però, si svelano i nomi e le rispettive professioni. Ed ecco che la bolla comincia a essere messa a dura prova.
Ava lo dice, a inizio libro. Lei all'amore non mette paletti. Eppure deve ingoiare molti rospi. Il suo uomo non è vegetariano, è sempre serio e sembra portare un peso sulle spalle. Assolutamente non l'uomo che ha conosciuto in Puglia. Ha gusti discutibili in fatto di arte e arredamento e la sua famiglia, come se non bastasse, non vede di buon occhio la loro relazione. Ava cerca di mantenere l'aplomb, con la positività che la caratterizza, ma man mano l'immagine che si era creata riguardo a Dutch si scompone. Di fronte a lei ora c'è Matt, che dirige un'azienda famosa in tutto il mondo e che sembra non apprezzare il suo gusto in fatto di arredamento e, soprattutto, osa dire che il suo cagnolino, Harold, è un combinaguai. Solo perché gli avrà mangiato tre o quattro camicie? Che sarà mai. E allora serpeggia il dubbio. Quello che hanno visto entrambi, in Puglia, era solo un attimo non ripetibile di perfezione o c'è una speranza per far combaciare i loro due mondi?

Una storia d'amore un po' diversa da quelle che siamo abituati a leggere. Il colpo di fulmine avviene immediatamente, noi vediamo quello che di solito avviene dopo l'ultima pagina. I problemi, il tentativo di colmare le differenze come coppia. Perché, ovviamente, una cosa è innamorarsi, una cosa è far funzionare a lungo termine il rapporto. Ava e Matt hanno caratteri per molti versi opposti. Ava è convinta che tutto abbia un'anima, anche le sedie che lei recupera dalla spazzatura per poi, forse, un giorno rimodernarle. Vuole diventare aromaterapeuta, creatrice di batik, scrittrice.... la sua mente pullula di progetti che fioccano e che restano lì sospesi. Eppure Ava è adorabile, nel suo ingenuo e puro ottimismo, nel suo tentativo di empatizzare proprio con tutti, nel suo attaccamento materno per Harold, un cagnolino che ha una personalità molto spiccata.

Matt è... fragile. Sembra molto sicuro di quello che vuole fare, ordinato, meticoloso, eppure... qualcosa non va. Fa le cose come se si sentisse in dovere di farle, risponde a ciò che gli altri si aspettano da lui. Il rischio? In teoria esiste ma in pratica non può esserci.

Due persone che tentano di scoprirsi, di ambientarsi l'uno nella terra dell'altra, anche se non è facile, anche se i compromessi, a volte, sembrano davvero difficili da trovare.

La penna della Kinsella è ironica, leggera, ma anche introspettiva. Ci sono scene esilaranti, ma esilaranti nel vero senso della parola (come quella della sauna) e altre in cui la riflessione sull'animo umano, sulla capacità delle persone di crescere e superare i propri limiti ci fa capire che non ci troviamo di fronte a una storia d'amore tradizionale. I personaggi secondari, gli amici di Ava e Matt, alla fine li ho sentiti un po' come amici anche miei. Sono gli amici che tutti vorrebbero avere e che hanno una parte non secondaria nella presa di consapevolezza di entrambi.

In definitiva, da scoprire, da leggere, da godere pagina per pagina.
Consigliatissimo


Valutazione: 5 stelle!

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