lunedì 26 ottobre 2020

Recensione in anteprima: Dall'asfalto alle stelle di Antonella Malvezzo

Sognatori, debutta per il blog la nostra Victoria che ha letto in anteprima la nuova uscita romance di oggi della Dark Zone con Dall'asfalto alle stelle di Antonella Malvezzo. Scopriamo insieme la sua opinione.


 


Strillo: Una bellezza che corrode l’anima, un volo infinito dall’asfalto alle stelle


Trama:

Non è facile crescere al Cep, un quartiere popolare sulle colline di Genova, dove si è tutti figli dello stesso destino e della stessa madre disperata, dove ci si contamina a vicenda. E se hai sedici anni, un corpo che sta cambiando e la voglia di urlare al mondo che non va tutto bene, non puoi far altro che farti adottare dalla strada.
Lo sa bene Ambra, che per la voglia di trasgredire, o forse solo di cercare se stessa, incontra Spada, temuto e rispettato tra i casermoni grigi del Cep. Ostilità e sospetto, ma anche un’attrazione dalla quale sembra impossibile scappare; le paure di chi all’apparenza ha tutto, il bisogno di chi è nato senza nulla. Questa è la storia di un amore dolce e tragico e di un gruppo di amici che finiranno per diventare una famiglia. Perché c’è un’unica via per guarire dai dolori del passato e guardare con speranza al futuro, ma soprattutto per percorrere insieme quella strada chiamata “vita”.
 
 
Il parere di Victoria (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
 
Dall’asfalto alle stelle, un titolo apparentemente semplice, ma che riesce ad assumere un significato importante subito dopo aver letto l’ultima parola del romanzo.

Ambra è una ragazzina docile, ubbidiente e con un forte senso di insicurezza. Vive in uno dei quartieri più conosciuti nella grande città di Genova, il Cep. Un luogo famoso soprattutto per la sua popolarità. Durante uno dei giorni scolastici, Ambra decide di mettere da parte la sua indole buona e si avvicina al gruppo di ragazzi non accompagnati da una buona reputazione. Tra questi c’è Pietro Spadaro, detto “Spada”, il quale diventerà per Ambra non solo un odioso ragazzo da fronteggiare, ma anche qualcuno verso cui provare una forte attrazione.
Dal momento in cui ho iniziato a leggere questa storia, mi ha sopraffatta un forte senso di malinconia. Tale sensazione mi ha spinta a cercare in tutti i modi di fare mia quella forza che ogni personaggio prova a portare con sé. Questa non è solo la storia di un amore, ma è la narrazione di qualcosa che va oltre. Insegna come una vita di “strada” possa trasformarsi in un’amicizia vera. Ambra migliora, cresce, impara a vivere la sua vita proprio grazie a quei ragazzi con i quali non avrebbe mai pensato di poter instaurare qualcosa di importante, soprattutto con Spada, l’ambito ragazzo che cattura l’attenzione di molte studentesse. La loro è una relazione che sboccia tra i vari e potenti litigi, un amore legato al destino.

“Niente accade per caso, il destino è come una serie di cerchi di acciaio, quando ne chiudi uno, questo si aggancia a quello precedente e qualsiasi cosa tenti di fare non potrai più tornare indietro. Devi stare attenta a non costruirti una catena con le tue stesse mani”


Imparano ad aver bisogno l’una dell’altro insieme alle loro difficoltà. La piena consapevolezza dei loro sentimenti li colpisce e nonostante non vogliano, inizialmente, accettarla, col tempo diventa sempre più grande.  

“È così bello, ma non è solo bello, è diabolico, sfrontato, dannato… la sua bellezza ti arriva come un pugno alle costole, non è quel genere di bellezza che ammiri sognante, lui con la sua bellezza ti corrode l’anima”


La bellezza dell’intera vicenda è racchiusa proprio nei personaggi e in ciò che essi costruiscono insieme. Non solo per Ambra, ma anche per Franci, Toni, Marco, Spada quel gruppetto formatasi inaspettatamente diventa un fuoco portante.

Vivono le loro vite e affrontano situazioni che trattano tematiche molto importanti: la perdita di un familiare, la scoperta di azioni losche, il non accettare il proprio corpo ecc. Mi è dispiaciuto vedere come alcune di queste non abbiano avuto il giusto spazio all’interno del romanzo. Soprattutto il problema di Ambra legato al cibo, esso non è riuscito ad emergere con la sua importanza. Sono rimasta un po’ delusa dall’enorme potenziale del romanzo, che però, a mio avviso, non è stato sfruttato al meglio. La parte finale rientra proprio in quest’ottica, perché ho notato una sorta di mancanza nell’epilogo (specialmente per quanto riguarda gli eventi della storia) che mi ha lasciato l’amaro in bocca.
L’autrice costruisce e narra l’intera vicenda utilizzando la terza persona, spaziando tra i vari personaggi, infatti si ha la possibilità di cogliere anche altri punti di vista oltre quello dei protagonisti. Nonostante alcuni aspetti evidenziati precedentemente, sono riuscita ad apprezzare il romanzo per quelle emozioni che mi hanno accompagnata durante la lettura.  
 
 
Valutazione: 4 stelle!

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