Titolo: Come cerchi sull’acqua
Autore: Isabella Vinci
Genere: romance, suspense, narrativa
Pagine: 240
Costo: ebook 2.69 (in preordine a 0.99), cartaceo 13 euro
Data di pubblicazione: 25 settembre
Link per il pre-order: https://amzn.to/3i0zXFE
Trama.
Un incontro casuale, destinato a cambiare per sempre la vita di due anime perdute
nella Londra odierna.
Per colpa di un brutto incidente mentre inseguiva dei criminali, Johnathan,
agente FBI, ha perso completamente la memoria. A fatica si costruisce una nuova
quotidianità, lontana dalla precedente. Finché non incontra Claire, davanti a
un quadro della National Gallery di Londra. Ha il suo stesso sguardo senza
direzioni. Claire era un'artista, ma ha perso la capacità di dipingere per un
orribile trauma emotivo che non riesce neppure a ricordare. Non possono fare a
meno di avvicinarsi, di sfiorarsi con delicatezza, per paura di andare
nuovamente in pezzi. Loro, troppo fragili, troppo spezzati dentro, si legano a
livello profondo, senza neanche capire come sia possibile. La realtà è tuttavia
una crudele signora e continua a tormentare entrambi, sotto le sembianze di una
banda internazionale di ladri d’arte. Perché le vite di Claire e Johnathan
erano intrecciate ben prima che si incontrassero. L'orologio, il cui tempo era
rimasto per anni sospeso, ha ripreso a ticchettare. Johnathan ha iniziato a
ricordare e Claire fa di tutto per dimenticare. Persino se significa
dimenticarsi di lui.
Estratto.
Lei soppesò le parole. «Perché sorridi in modo così ... Spiegazzato?»
Spalancò gli occhi, sorpreso: «Spiegazzato?»
«Sì. Come se non ti ricordassi più come si fa.»
Incapace di trattenersi oltre, allungò una mano e tracciò i contorni della sua bocca. Rendendosi conto dell'intimità di quel gesto, ritirò di scatto la mano. Lui la fermò e intrecciò le dita con le sue. Dopo un attimo di esitazione, decise.
«Ci sono molte cose che non ricordo. Il sorriso è una di quelle, ma non la più importante. Non ricordo il mio nome. Il volto di mia madre e di mio padre. Non ricordo di avere un fratello e una sorella. Non ricordo i miei amici. Non ricordo che lavoro faccio. Non ricordo se ho senso dell'umorismo, se ho qualche allergia, se ho degli strani feticismi. Non ricordo il mio primo bacio o la prima volta. Non ricordo nulla.»
Spalancò gli occhi, sorpreso: «Spiegazzato?»
«Sì. Come se non ti ricordassi più come si fa.»
Incapace di trattenersi oltre, allungò una mano e tracciò i contorni della sua bocca. Rendendosi conto dell'intimità di quel gesto, ritirò di scatto la mano. Lui la fermò e intrecciò le dita con le sue. Dopo un attimo di esitazione, decise.
«Ci sono molte cose che non ricordo. Il sorriso è una di quelle, ma non la più importante. Non ricordo il mio nome. Il volto di mia madre e di mio padre. Non ricordo di avere un fratello e una sorella. Non ricordo i miei amici. Non ricordo che lavoro faccio. Non ricordo se ho senso dell'umorismo, se ho qualche allergia, se ho degli strani feticismi. Non ricordo il mio primo bacio o la prima volta. Non ricordo nulla.»
Nessun commento:
Posta un commento