Non credo di essere mai stata così male per un libro, tanto da non dormirci stanotte. Per il messaggio che manda, per lo scopo del romanzo, aggiungo per lo scopo dell’autore, che rappresenta tutto ciò che io, personalmente, non perseguirei mai.
Ronit, ebrea,
lesbica, emancipata, lascia questo piccolo paesino inglese dove sono tutti
ebrei, radicali, conservatori. Dove le donne devono camminare un passo dietro
agli uomini, non hanno diritto di parola, nascono, vivono e muoiono
dimenticate, senza nessuno che le celebri neanche il giorno del funerale.
Vivono esistenze piatte, collezionando figli. Attraverso la lettura dei testi
sacri, presenti in ogni capitolo, l’autrice costruisce la storia di questa
ragazza che, per essersi ribellata, alla fine viene scacciata dal padre che,
dimenticandola, riempie la sua stanza di vecchi scarti, roba da buttare, come
se cercasse un modo per riempire il vuoto che ha lasciato. Lei finisce nella
sua vita moderna e scintillante ad essere sola come qualsiasi occidentale,
esattamente quant’era sola e giudicata nel mondo da cui proviene. Perché in
sostanza, non cambia mai nulla, solo l’ambientazione, ma siamo tutti allo
stesso modo gretti, chiusi, costretti dal sentito dire e dalla forma.
Quando il
padre muore, Ronit torna a casa e ritrova Esti, la ragazza con cui era stata,
il suo primo amore. Esti si è sposata con Dovid, il loro migliore amico. Ma
Esti non l’ha mai dimenticata e pensa che oggi il loro amore possa tornare. Non
vi racconto tutto il libro, perché naturalmente non voglio rovinarvi la
lettura, ciò su cui vorrei fermarmi è il messaggio finale. Era un libro
stupendo, è scritto davvero divinamente. È interessante, oltre che
affascinante, perché ci racconta una religione di cui conosciamo davvero poco
attraverso la lettura dei testi e il loro commento, che non è mai pesante nel
romanzo. Ma mentre mi aspettavo un libro di denuncia, un messaggio positivo, un
forte protendere verso l’emancipazione femminile. Ecco, mentre desideravo
ardentemente che questo romanzo rompesse il muro del silenzio, perché purtroppo
solo le coppie gay formate da due uomini lentamente vanno conquistando i loro
diritti, mentre invece, se ci fate caso, per le donne continua ad essere una
strada in salita, fatta di silenzi, di accettazione, di omertà e di rassegnazione.
Be’, mentre mi aspettavo che questo fosse il primo, enorme passo avanti di una
letteratura che di solito, quando tocca questo tema, è destinata a finire in
modo tragico, ho trovato qualcosa di ancora più degradante. E cioè un finale
dove tutto torna ad essere esattamente come era all’inizio, dove i personaggi
ricominciano le loro vite, assecondando la società, i loro giudizi.
L’unico
vero cambiamento è che ammettono pubblicamente la loro omosessualità. Ma non la
vivranno mai, anzi, rinunceranno ad essa. Troveranno la loro forma di
equilibrio tra ciò che sono e ciò che gli altri vorrebbero che fossero,
semplicemente non vivendo la loro condizione, ma manifestandola pubblicamente.
E questo non può essere un messaggio giusto da dare. Il cambiamento non è
ammettere di essere omosessuali, oppure non so, neri, bianchi, verdi, trans e
poi però ritornare a comportarsi da “normali”. Il cambiamento avverrà quando la
gente si renderà conto che non c’è nessuna differenza tra noi, tranne che negli
intenti. Che possono essere nobili o crudeli. Ecco cosa ci distingue. Il nostro
rispetto verso la vita e il prossimo.
L’autrice, a mio avviso, ha voluto smuovere le acque per attirare l’attenzione sul tema, mettendosi dalla parte degli esclusi, delle minoranze, ma da metà libro ha avuto paura dei giudizi probabilmente, ed è crollata in un misero, squallido conformismo che mi ha riempita di una rabbia che non provavo davvero da tanto. Vorrei dare di più, perché come ho detto è scritto divinamente. Ma non posso farlo, perché va contro quello che sento. Non vi dico di non leggerlo, perché tutto va scoperto, perché ogni punto di vista va considerato, solo di farlo con la consapevolezza che questo non è un libro che sostiene l’emancipazione della donna, perché se è questo quello che cercate, non è il romanzo che troverete.
Ps. Vorrei lasciarvi dalle citazioni del romanzo ma… non ci riesco. Mi spiace.
Valutazione: 2 stelle.
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