venerdì 19 giugno 2020

Recensione. Jason Knite di Irene Pistolato

Eccoci qui a parlare di un romanzo molto particolare. Un esperimento, a detta della stessa autrice. Curiosi di sapere cosa ne penso?




Trama

Ho sofferto come un cane quando lei se n’è andata, è successo tutto in un istante. L'ho trovata in una pozza di sangue, esanime, ed è stato in quel momento che ho capito cosa volessi più di ogni altra cosa al mondo: vendetta.
La mia vita da allora non è più la stessa, lotto ogni giorno per rendere la mia città un posto migliore dove vivere. Mick Fraser e i suoi scagnozzi non mi rendono però le cose facili.
Devo distruggere la sua rete criminale.
Eliminare quella feccia dalle nostre strade.
Riportare l'ordine dove regna solo il caos.
E poi c'è lei, Maribel Foster, ladra di professione e la mia rovina.
Sono Jason Knite, poliziotto di Chicago, e tutto ciò che ho costruito con le mie sole forze sta per crollare a causa di quella donna.

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Il mio parere (prodotto fornito dall'autore)

Jason Knite unisce il genere action/poliziesco a un mistero che affonda nella vita dello stesso protagonista. Un mistero alquanto scomodo e che ovviamente noi scopriremo solo alle battute finali.
Il personaggio di Jason mi ha fatto molta simpatia, sin dalla sua apparizione: è un poliziotto apparentemente un po' sbruffone e parecchio incavolato con il mondo, bello e molto incavolato, con un obiettivo ben preciso: incastrare i Fraser, criminali senza scrupoli e riguardi. Nella sua vita irromperà Maribel, una rossa di fuoco, ladra di professione, ma soprattutto, donna con lo stesso obiettivo di rovinare definitivamente i Fraser. Tra di loro esploderà una passione travolgente quanto inopportuna: come può un poliziotto avere una relazione con una ladra.
Il personaggio di Maribel è ambiguo e affascinante, a mio parere il più riuscito tra tutti. Il ritmo della storia è incalzante e veloce e non mancano colpi di scena al cardiopalma. Il sentimento resta a margine, ma è comunque un ingrediente fondamentale. Jason è un'anima tormentata ma con le idee ben chiare e tutti i personaggi secondari sono talmente ambigui che fino alla fine non sai di chi ti puoi fidare o no. Leggendo questo libro mi è sembrato di essere catapultata in una puntata dei film polizieschi anni 80 (informazione estemporanea: chi può recuperi una miniserie chiamata Ashes to Ashes, trasmessa su rai 4 qualche anno fa, è assolutamente deliziosa. Una perla nei polizieschi a mio avviso. Fine del consiglio televisivo).
Come i poliziotti anni 80, Jason è un po' eccessivo nelle sue manifestazioni (penso per esempio alla scena in cui si fa ricucire senza anestesia) e, forse, avrei limitato i colpi di scena nell'ultima parte. Senza fare spoiler, c'è una rivelazione fondamentale sul passato di Jason, e già quella ci fa sobbalzare dalla sedia. Seguono altre due rivelazioni, che a mio avviso, forse, sono un po' troppo macchinose. A parte questo particolare, non posso che apprezzare nel complesso la storia e la scrittura, consigliandone la lettura.

Valutazione. 4 stelle

2 commenti: