Peter ha ventitré anni, che non sono tanti, ma non sono neanche pochi per quelli come lui. Quelli che non hanno un posto definito nel mondo. Quelli che non hanno un lavoro fisso. Quelli che hanno in spregio questa società di replicanti. Quelli che stanno sempre sulle spine. Quelli che di notte non dormono. Insomma, Peter è un sognatore, probabilmente uno dei pochi rimasti. Si sta trasferendo da Torino a Milano proprio per inseguire i suoi sogni. Con sé ha solo la sua chitarra Eko, un orecchino con pendente a forma di luna che brilla eterno sul lobo sinistro, qualche abbozzo di canzone, i bloc-notes pieni di disegni, appunti e tante speranze. Durante il viaggio c'è qualcuno che gli tiene compagnia: Mila, ovvero la sua voce interiore, quella che ogni tanto interviene nella sua vita per punzecchiarlo, per fare il punto della situazione, rimetterlo in carreggiata o anche, a volte, solo per rompergli le palle. Oltre a Mila, Peter a Milano trova anche un amico reale, in carne e ossa, Jack, un nerd per eccellenza. Jack è uno di quegli amici difficili da trovare, ma impossibili da perdere.
E dopo una sola settimana nella nuova città, tutto sommato Peter può già annoverare: • un abbozzo di canzone nuova (anche se la musica gira male, troppi accordi minori); • un paio di colloqui andati male (per due riviste scrausissime); • un concerto al Leoncavallo (pessimo: il duo indie-rap era talmente fatto che uno dei cantanti è crollato sul microfono al terzo brano); • zero ragazze.
Peter non sa che tipo di ragazza gli possa piacere veramente, sa solo che è attratto dai capelli folti e rossi. Una fredda ma bellissima sera, Peter conosce Selene: giacchetta nera su abito giallo, Dr. Martens nere ai piedi e un sorriso stupendo. Peter non sa se sarà il suo tipo di ragazza, sa solo che ha un viso dolcissimo incorniciato da una cascata di capelli rossi.
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Il parere di Anna Bi (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Oggi vi parlo di questo romanzo breve che si legge in pochissimo tempo,
complice la scrittura scorrevole, la narrazione in prima persona e lo
stile interlocutorio dell'autore, che si rivolge direttamente al lettore
e lo chiama in causa.
Il protagonista è Peter, un ragazzo di ventitré anni, artista, musicista e sognatore, come si definisce lui stesso.
Ama la notte e ha una passione particolare per l'astro notturno, la Luna.
"La luce della notte mi dà un centro. La luce del giorno mi disperde."
Da Torino si trasferisce a Milano, in cerca di un lavoro come
fumettista. Qui divide un appartamento con Giacomo, detto Jake, un nerd
dall'aria stramba.
A fargli compagnia ci sono gli immancabili bloc-notes, la sua Eko, e Mila, la voce interiore della coscienza.
In pochi giorni, però, la sua nuova vita viene stravolta
dall'incontro con una ragazza dai capelli rossi, Selene. Il richiamo
alla Luna è quasi un segno del destino e Peter sente di essere completo e
di aver trovato finalmente l'amore.
"L’amore, forse, non si deve dire. Solo pensare. O disegnare. Camuffando il “ti amo” in cinque puntini, magari. Cinque. Come le sue lettere. Come le dita di una mano. Come il numero dell’amore."Ma sarà quella giusta?
Non vi dico altro, vi posso garantire che sorriderete spesso per la presenza ingombrante di Mila e per le stranezze di Jake. E poi, come chicca, ci sono i fantastici disegni dell'autore che accompagnano i vari capitoli e che non potete perdere.
Una storia leggera, attuale, fresca e giovane. Uno spaccato della società e delle fragilità dei ragazzi, di quanto spesso conti più l'apparenza della sostanza.
Per chi ha voglia di sognare e di credere nei propri desideri.
Valutazione: 4 stelle!
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