Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.
Cari sognatori ho appena terminato la lettura di FALCE: primo libro appartenente alla Trilogia Distopica dell'autore statunitense Neal Shusterman e ve ne parlo con piacere.
La lettura è veloce, leggera, molto piacevole e mai banale, offre infatti al lettore attento molti spunti di riflessione.
La Terra in cui ci immergiamo è quella bramata da ogni individuo: un mondo in cui regna equilibrio e armonia fra uomo e Natura, in cui la morte è stata sconfitta, un mondo solo all'apparenza perfetto perché le persone che lo vivono non sono più come noi, non hanno la nostra sete di vivere, vedere, godere di ogni giorno con l'incognita del domani.
“Quando guardo gli archivi delle notizie
dell'Era della Mortalità,
ho la sensazione che la gente
avesse più stimoli a fare quello che faceva.
La vita era inventarsi il tempo,
non limitarsi a farlo passare”
In questo Pianeta di immortali sono nate le Falci che, come ricorda il nome, assolvono al compito di dare la Morte senza rinascita a un numero prestabilito di persone per mantenere l'equilibrio.
“Nell'Era della Mortalità,
la morte arrivava senza preavviso.
Il nostro compito
è di imitare ciò che abbiamo sottratto alla natura”
I nostri protagonisti sono apprendisti Falci: Citra e Rowen, due giovani senza caratteristiche particolari se non quella fondamentale del non voler essere una Falce.
Inizialmente sembra che la storia fatichi a partire ma questo solo per darci modo di comprendere il mondo in cui vivono, lo stile di vita e tutto ciò che li ha fatti diventare ciò che sono.
Ho trovato bellissima e interessante la parte dell'addestramento tuttavia, la crescita personale dei due apprendisti, per gran parte del racconto, mi è parsa sbilanciata a favore di Citra anche se poi devo dire che Rowen ha recuperato sul finale.
La trama è originale, con intrighi e debolezze che fanno capire che il genere umano in fondo in fondo commette e ricommette sempre gli stessi errori, si intuisce tutto di quanto sta accadendo, ma nulla viene svelato anzitempo e questo, a mio avviso, conferisce un valore aggiunto a questo romanzo.
Azzeccatissima l'idea di avere a ogni capitolo stralci dei Diari tenuti dalle Falci che aiutano a comprendere i sentimenti e gli ideali che muovono la mano di queste temute, e allo tempo stesso ammirate, figure.
Il finale aperto ci introduce al prossimo libro che non vedo l'ora di avere fra le mani. Consigliatissimo.
Valutazione: 5 stelle!
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