mercoledì 4 settembre 2019

Recensione: Il mio punto debole di Juliana Stone

Sognatori, la nostra Martina ci parla oggi del libro di Juliana Stone, Il mio punto debole, primo volume di una serie. Vediamo insieme i dettagli.

Trama:

Alto, tenebroso e tatuato, l’agente dell’FBI Hudson Blackwell è ritornato a Crystal Lake per occuparsi del padre morente e poi andarsene. Non crede in molto, a parte i suoi fratelli, il suo Dio e il suo paese. Gli piace la vita semplice che conduce e odia le complicazioni. Perciò, imbattersi nella ragazza che si è lasciato sfuggire in passato è una complicazione di cui avrebbe potuto fare a meno. Eppure le fiamme del desiderio bruciano ancora roventi e non sarà così semplice rompere i legami una seconda volta. E tutto questo lo spinge a chiedersi…
Può un uomo che vuole solo andarsene trovare una ragione per restare?
Rebecca Draper spera che la seconda opportunità che ha avuto nella vita possa rimetterla in carreggiata. Con un matrimonio fallito alle spalle e un figlio piccolo da mantenere, questa ex reginetta di bellezza non ha tempo per Hudson Blackwell, eppure incontrarlo risveglia delle cose. Cose calde. Selvagge. L’uomo le ha già spezzato il cuore una volta a tal punto che farsi coinvolgere da lui sarebbe folle. Però risveglia un desiderio e un bisogno così intensi che non può negarli. E le fa porre la domanda…
Può una donna che desidera l’amore avere abbastanza coraggio da dare una possibilità all’uomo che potrebbe distruggerla? 

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice)

Buongiorno, lettori. Oggi parliamo di un romance puro, dove l'amore è il protagonista indiscusso. È una storia semplice, una trama lineare, che ci racconta come Hudson e Rebecca si riavvicinano dopo tanti anni in cui sono stati separati. Hudson torna nel suo paese d'origine anche se ha giurato a se stesso che non l'avrebbe mai fatto, Rebecca si ritrova nella piccola cittadina di Crystal Lake in seguito a un matrimonio fallito. Non importa quanti anni siano passati da quando Huds l'ha lasciata spezzandole il cuore, c'è qualcosa che li lega e che non è mai morto. Ma c'è anche la paura, quella di soffrire ancora, di illudersi, di complicarsi ulteriormente una vita già complicata. Ci sono parecchi temi importanti che la Stone affronta attraverso questa storia, il che è certamente apprezzabile: la violenza domestica, la morte di un genitore, le divisioni familiari. Ho apprezzato questi accenni non troppo marcati, ma presenti, spunti di riflessione che non ci catapultano in scene violente e dure, ma che ci fanno avvertire l'ombra del male. Mi è piaciuta la penna delicata di questa autrice, anche se a volte la trama scorre un po' lenta, forse per l'eccessiva linearità. Alcuni spunti avrebbero potuto essere sviluppati molto, creando affondi sulla vita da agente di Hudson, per esempio. Speravo che ci fosse un qualcosa di più frizzante e intrigante che però non c'è stato. C'è molto sullo sfondo e poco che arriva in primo piano, insomma. È un peccato perché sviluppandola meglio ne sarebbe uscita una storia davvero intrigante e pronta ad accogliere diversi colpi di scena.
I personaggi principali cambiano e crescono, ma non lo si coglie a pieno. Credo sia anche dovuto all'utilizzo della terza persona, che, a mio avviso, è più difficile da gestire rispetto alla prima. Sono poche le autrici che scrivono in terza persona e riescono a farci entrare a piano nei personaggi, a delinearne la psicologia e farci vivere i loro drammi interiori, le loro lotte, tutto l'intreccio di emozioni che la vita può offrire. Credo che in questo senso manchi qualcosa. Ciò che l'autrice è riuscita a rendere meglio è l'attrazione reciproca tra i due protagonisti, il loro non riuscire a stare lontani, che trova piena espressione nelle scene più intime. Mi è piaciuto il modo in cui sono state impostate queste scene, a parte qualche espressione che avrei evitato per non rovinare l'atmosfera, ma questo fa parte del mio essere un'inguaribile romantica. Ho percepito la fiducia crescente di Rebecca nei confronti di Hudosn, questo affidarsi che diventa lentamente un fidarsi di lui.
Ed eccoci arrivati al lieto fine, che in un romanzo come questo non può mancare. Anche se prevedibile, è un finale che si apprezza, perché è il giusto coronamento di un sogno d'amore che abbiamo tanto atteso.
Non è una storia particolarmente originale, di certo non sarà tra quelle che ricorderò tra le migliori, perché manca quel qualcosa che possa renderla unica. Tuttavia, l'intreccio è ben gestito, lo stile fluido, si apprezzano molto anche i personaggi secondari, la storia in fondo è piacevole nella sua semplicità.

Valutazione: tre stelle!

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