venerdì 13 settembre 2019

Recensione: Ricco, stronzo e tatuato di Ema Oqu

Buongiorno sognatori, oggi la nostra Martina ci parla dell'ultima uscita della Collana Brightlove, Ricco, stronzo e tatuato di Ema Oqu, una lettura che non l'ha convinta. Andiamo a scoprire perché.

Trama: 

“Alex è sempre con me. Sulle mie labbra sono tatuate le sue.”
Lei è appena tornata dall’Italia. Lui non si è mai mosso dal Bronx. Il loro sarà odio a prima vista e questo ferirà Clara molto più di quanto sarà disposta ad ammettere. Nonostante lui sia il figlio dei padroni e lei la figlia dei domestici, la loro infanzia è disseminata di ricordi felici e spensierati, ora invece Alex, non sembra disposto a condividere più nulla con Clara. Eppure non riesce a starle lontano, non riesce a liberarsi dei suoi occhi puliti e della sua faccia d’angelo. Tra segreti, omissioni, feste universitarie, baci che tolgono il respiro e litigate epiche, Clara ed Alex dovranno fare i conti con il loro passato, per scoprire forse di appartenere ancora l’uno all’altra.
Restare vicini sembra impossibile, stare lontani è anche peggio. Quello che li lega riuscirà ad essere più forte di ogni altra cosa? Ci sono occhi che puoi solo amare perché, nonostante tutto, dentro ci vedi anche un pezzo di te. 

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice)

Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo che viene da Wattpad, l'esordio di una giovane scrittrice. Si tratta di un romance in piena regola, dove la storia d'amore è l'elemento che fa da padrone a tutta la narrazione. I protagonisti sono Alex e Clara: lui, arrogante, tatuato, finito in brutti giri; lei innocente e studiosa. Qualcosa di già visto? Indubbiamente, in pieno stile Wattpad. Eppure, non è questo ciò che mi ha portata a non apprezzare il romanzo. I clichè fanno parte di questo tipo di storie d'amore e ci sono autrici che sanno gestirli al meglio, condendoli con un pizzico di novità, approfondendo i personaggi e i loro tormenti interiori, ricavando trame intrecciate e diverse. Non è questo il caso. Ho trovato la storia d'amore tra Clara e Alex un insensato e continuo tira e molla, dove la dinamica è sempre la stessa: lui le si avvicina, lei gli sbava dietro, si baciano e poi… lui comincia a trattarla malissimo. Clara lo perdona ogni volta, il che non solo la rende priva di spessore, ma anche di dignità come donna. È un peccato perché qualche spunto interessante c'è: la vicenda di Giulietta, una bambina inserita nella famiglia di Alex dopo l'abbandono in orfanotrofio, le dinamiche amicali tra gli altri membri del gruppo. Tuttavia, il tutto viene gestito male, tralasciando ciò che più andrebbe approfondito e continuando a insistere sugli sbalzi d'umore di un Alex decisamente insopportabile. Tutto ciò rende la storia poco verosimile. C'è un tentativo di caratterizzare i personaggi e associare loro determinati tratti caratteriali, ma sono artificiosi, innaturali.
Alcuni temi delicati vengono trattati con superficialità, altri con mancanza d'informazione. Giulietta sembra soffrire di un mutismo selettivo, ma l'autrice si è informata sulle dinamiche di questo disturbo? Leggendo il romanzo ho avuto l'impressione di no. La bambina decide di parlare da un giorno all'altro, motivando il suo silenzio con una sorta di vendetta. Non è esattamente così che funziona. Stesso discorso per il funzionamento dell'università negli Stati Uniti, che è diversa da quella italiana.
L'autrice ha tentato di inserire storie parallele, come quella di Jessica o di Tiara, ma anche la vicenda di Naily che, a dire il vero, non ho compreso del tutto. Tuttavia, si tratta di vicende parallele trattate in modo frettoloso, poco approfondite, che sembrano messe lì giusto per arricchire il tutto, che diventa però un'accozzaglia di incompiuti.
L'ambientazione, poi, è l'altro punto debole. La storia si svolge nel Bronx e, anche qui, tutto si gioca su stereotipi, più che su elementi verosimili. Alex è finito in brutti giri, a volte ci è ancora in mezzo, altre volte ne sembra uscito, c'è della droga nel suo comodino e quando Clara la trova non fa una piega. Clara rischia di essere violentata praticamente ogni volta che esce di casa, ma continua ad andare a feste a base di alcol e cacciarsi in situazioni che io eviterei come la peste. Che si sia forse calcata un po' troppo la mano sulla volontà di rendere il degrado e la violenza del quartiere? Ci starebbe, se la cosa fosse trattata meglio. Il problema è che così il romanzo diventa esagerato e poco credibile.
Insomma, ci sono situazioni del tutto prive di senso che mi hanno lasciato parecchio perplessa. Credo che sia mancata un po' di cura nel rivedere la storia per trasformarla da un post di Wattpad a un libro rivolto a dei lettori che si aspettano un lavoro di un certo tipo.
Cara Ema, spero che tu non te ne abbia a male, ti consiglio di fare attenzione alle esagerazioni. Prendi spunto dalla realtà, è un vulcano d'ispirazione. Il romance non è un genere che può discostarsi troppo dalla vita reale. Non calcare troppo la mano. Lo stile è buono dal punto di vista linguistico e sintattico, ma sono certa che tu possa fare di meglio. Never give up!

Valutazione: due stelle

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