Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party di Come per magia tu di Devney Perry edito Always Publishing. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Trama
Due tragici passati che si intrecciano. Un incontro che sa di magia. È una tempesta di emozioni struggenti. Complice un divorzio doloroso e la necessità di ritrovare la serenità, la newyorchese Piper Campbell ha preso una decisione: dire addio alla città e ricominciare da zero tra i boschi incontaminati di Lark Cove, una deliziosa cittadina nel Montana. Qui, circondata dall'amicizia di Thea e Logan, sente di poter ricostruire la propria vita alle sue condizioni, mettendo sé stessa al primo posto per ritrovare quella magia che il dolore aveva schiacciato. È tra i boschi che si imbatte in quello che scoprirà essere il suo unico vicino, Kaine. Con un’aria da rude boscaiolo e il fisico muscoloso di chi è abituato a stare all’aria aperta, quell’uomo risulta l’esatto contrario di una persona amichevole. Dopo una terribile tragedia, anche Kaine Reynolds ha scelto di tagliare i ponti col passato. Condurre una vita da recluso per lui è l’unico modo di tirare avanti, giorno dopo giorno. Burbero e pieno di rabbia, non sente il bisogno di alcun contatto umano, per cui detesta profondamente la sua nuova vicina di casa che scatena reazioni quasi dimenticate nel suo corpo e s'impossessa di ogni pensiero della sua mente. Ma, per quanto diametralmente diversi, Piper e Kaine sono due persone che soffrono, due solitudini che entrano in collisione. E la scintilla innocente della loro attrazione accende una miccia destinata a cambiare per sempre le loro vite. Con una sorpresa che potrebbe riportare nelle loro anime la magia, o condannarli a rivivere la loro più grande paura.
Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Un matrimonio finito e la sua vita a New York è tutto ciò che Piper si è lasciata alle spalle: gli ultimi mesi, pieni di dolore e solitudine, sono stati riempiti in parte dal suo lavoro alla Fondazione Kendrik, ma il vuoto che ha dentro le fa decidere per una svolta definitiva.
Decide così di trasferirsi a Lark Cove, la cittadina del Montana che abbiamo imparato a conoscere nei primi due volumi della serie, e dove anche Logan il suo “capo” con sua moglie Thea: Piper lì c’è stata una sola volta ma ha sentito subito un legame con quel posto così piccolo e così diverso dalla “città delle luci”.
«A casa. Ero a casa.»
Proprio a Lark Cove, in un vero e proprio viaggio nelle emozioni, Piper capirà che quell’amore che aveva vissuto nel suo matrimonio, quell’amore che credeva così profondo, era solo una catena cosciente in cui aveva chiuso il suo cuore, e che, soprattutto, il dolore può avere tante forme diverse. E una di quelle forme si rispecchia proprio negli occhi di quel suo vicino, scontroso e solitario, che entra a casa sua per litigare e con cui invece finisce in altro modo.
«Per quanto
confusione mi mettesse in testa, per quando lei mi mandasse in tilt, il nostro
incontro di poco prima era stata la cosa più bella che mi fosse capitata da
anni.»
Anche Kaine ha in sé un dolore, ne ha talmente tanto che lo riversa in quel lavoro manuale con il legno e nel silenzio, e Piper, con quel suo modo di guardarlo, con i rumori dei lavori alla casa, lo distrae da quella rabbia che lo accompagna da anni.
Nessuno dei due chiede all’altro, perché oltre quel dolore c’è un’attrazione fortissima che li annulla, che li avvince e che li fa sentire vivi dopo tanto tempo.
È un viaggio, questa storia, nelle emozioni e nelle paure di due persone che hanno perso tanto e tutto nelle loro vite, che non cercano l’amore e che non partono dall’amore, ma da uno strano senso di calma che lo stare insieme regala l’uno all’altro.
«Sbattei le palpebre una volta. Poi una seconda. Il fuoco che mi aveva
incendiato le vene fino ad un attimo prima era….scomparso. In un modo o
nell’altro, lei aveva domato le fiamme prima che potessero alimentarsi. Come ci
era riuscita?
………..
La risata di Kaine era profonda e roca….ma fu bello quando riempì il
laboratorio e ne fece brillare lo spazio già luminoso…..E giurai a me stessa,
in quel preciso istante, che avrei cercato di indurlo a ridere più spesso.»
Non solo il racconto di secondo possibilità, Kaine e Piper ci mostrano che il dolore è parte della nostra vita, così come la rabbia, la vita, la morte; entrambi e insieme riempiranno le loro solitudini con lo scegliersi e con quella loro storia “a ritroso”.
L’autrice non ci delude nel darci ancora una volta due personaggi ben definiti, forti e pieni di vita ma anche fragili e deboli, e per questo capaci di tenerci avvinti alla lettura fino all’epilogo, che chiude la storia in modo lineare e anche particolare.
Nessun commento:
Posta un commento