Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party della novella di Jane Rose Caruso, Un tè alla ciliegia edita Literary Romance. La nostra Martina l'ha letta per noi.
Trama
L’estate sta arrivando e porta con sé due eclatanti notizie: la prima
riguarda Miss Book, la seconda i giovani Mary e Albert. Entrambi gli
eventi però, sono osteggiati da una serie di sventure: maiali che si
ammalano improvvisamente, bottoni che svaniscono nel nulla, un mulino
che smette di colpo di produrre farina e una lettera che spezza il cuore
della bella Prudence.
Beltory ha ancora bisogno dell’ingegno e delle magiche ricette di Miss Book!
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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Buongiorno, lettori. Mi trovo un po' in difficoltà a
scrivere questa recensione perché la novella che ho letto è qualcosa al di
fuori di ogni genere, ma anche fuori dal tempo e dallo spazio. È un racconto
del tutto anticonvenzionale, con questa stramba protagonista che, nonostante il
testo sia breve, riusciamo a inquadrare piuttosto bene. Catherine Book è una
tipa del tutto stramba, curiosa e incredibilmente accogliente. È una donna
dall'animo buono, che non esita ad accogliere in casa una ragazza dal passato
difficile, considerandola una nipote in tutto e per tutto. Allo stesso tempo,
Catherine è un personaggio fuori dal comune, che vive nel suo mondo fatto di
intrugli e tè alla ciliegia, elemento ricorrente che risulta essere un pretesto
per le chiacchierate e le riunioni informali dei personaggi.
Sarà che non ho letto il racconto principale, al quale si fa
qualche accenno, cosa che ci fa comprendere che Miss Book ha risolto più di un
mistero in questa cittadina della campagna inglese che sembra incorniciata in
un vecchio quadro in bianco e nero. L'ambientazione è resa molto bene, non si
comprende con precisione l'epoca storica in cui avvengono i fatti, l'idea che
mi sono fatta io è quella di un passato non troppo lontano. Comunque, con
questa natura rigogliosa quasi venerata dai personaggi, con i sapori
dell'estate che nasce e il rumore delle ruote del calesse sullo sterrato, ci
ritroviamo in un'atmosfera fiabesca, che per me che sono una lettrice di
romance è un po' disorientante, ma unica nel suo genere. Insomma, è
particolare, ma l'insieme risulta piacevole.
Anche la forma è un punto a favore del racconto: il
linguaggio è ben curato, la sintassi lineare e chiara, non ho trovato errori e
lo stile è buono.
Tuttavia, devo ammettere di non aver compreso a pieno la
storia. Chissà, forse non avendo letto il romanzo principale non si coglie del
tutto l'essenza della novella, ma mi sembra che ci siano eventi bizzarri non
del tutto connessi che non hanno una precisa ragione d'accadere. Maiali che
mangiano fiori avvelenati, rane che inghiottono bottoni… mah, non so se sia
qualcosa di volutamente bizzarro o un tentativo di prolungare un romanzo che,
però, non ha una logica condivisibile.
Non posso dire che sia un brutto racconto, ma non posso
nemmeno dare un giudizio positivo perché è talmente strano che mi ha
destabilizzata. Se vi piacciono le sperimentazioni, i personaggi strambi e le
trame assurde, prendetevi qualche ora per leggere questo simpatico racconto.
Valutazione: tre stelle
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