Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party dell'ultimo romanzo di Karen Morgan, Come il sole all'improvviso. La nostra Martina l'ha letto e recensito per noi. Vediamo cosa ne pensa.
Trama
Paul Robinson è un giocatore di basket della Garfield High School.
Bello.
Sexy.
Popolare.
Queste sono le tre parole che potrebbero rappresentarlo.
Ma un giorno qualcosa è cambiato. Si è avvicinato a me.
Ha parlato a Stecca, la ragazza che tutti giudicano, ma che nessuno conosce.
Lui è stato l’unica speranza in un mondo marcio.
Paul Robinson è stato la luce in un cielo che sembrava destinato a essere grigio per sempre.
Paul Robinson non è uno qualunque.
E io, April Johnson, non sono più una qualunque.
Bello.
Sexy.
Popolare.
Queste sono le tre parole che potrebbero rappresentarlo.
Ma un giorno qualcosa è cambiato. Si è avvicinato a me.
Ha parlato a Stecca, la ragazza che tutti giudicano, ma che nessuno conosce.
Lui è stato l’unica speranza in un mondo marcio.
Paul Robinson è stato la luce in un cielo che sembrava destinato a essere grigio per sempre.
Paul Robinson non è uno qualunque.
E io, April Johnson, non sono più una qualunque.
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Il parere di Martina (prodotto fornito dall'autore)
Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un new adult che ci
trasporta tra i banchi di scuola, a vivere un amore giovanissimo e costretto ad
affrontare enormi ostacoli. "Come il sole all'improvviso" vuole
essere una storia centrata su tematiche difficili, spinose, per le quali ci
vuole un'estrema attenzione da parte di chi scrive.
April Johnson ha perso i suoi genitori in un incidente
d'auto e da allora ha smesso di vivere, schiacciata da una depressione profonda
che ha portato all'insorgere della bulimia. A tutto ciò si aggiungono episodi
di bullismo davvero pesanti, che rendono impossibile la vita di April a scuola.
Paul Robinson è figlio una famiglia per bene, almeno
all'apparenza, perché dietro ciò che luccica si nascondono delle ombre che
fanno soffrire tremendamente il giovane ragazzo: suo padre tradisce la moglie
con la segretaria e non si adopera nemmeno per nasconderlo.
La storia non è particolarmente originale, ho trovato dei
luoghi comuni che mi hanno fatto un po' storcere il naso, come la descrizione
ripetuta del vestiario della ragazza, che si legge in molti romanzi di questo
genere e trovo un po' macchinosa. Oltre a questo, ci sono altri elementi che
non mi hanno convinta del tutto. Nonostante si voglia mettere il focus sulle
cause scatenanti del malessere interiore dei protagonisti, non ho trovato la
caratterizzazione realistica, concreta, ma piuttosto frutto di una serie di
luoghi comuni. Dietro la bulimia c'è molto di più, ma soprattutto non è
plausibile che la cosa se ne vada e torni a seconda dell'umore, da un giorno
all'altro. L'ho trovato un po' forzato in certi passaggi, specialmente nei
discorsi diretti tra i due protagonisti. April è chiusa, rifugiata in uno
scrigno di dolore acuto e profondo, ma con Paul racconta ogni dettaglio della
sua vita, che peraltro è una serie di catastrofi che, poverella, ci fa provare
una gran compassione. Non sarà che sia stata calcata un po' troppo la mano, con
tutte queste disgrazie?
È poco verosimile l'atteggiamento che April ha con Paul, per
quanto l'autrice abbia tentato di mettere in evidenza il lato premuroso e
protettivo del protagonista maschile. Altra cosa che non funziona in questi
dialoghi è il rapido passaggio da argomenti difficili a leggerezze, per non
parlare di quando si finisce a parlare del fatto che April sia vergine, dopo
che ha raccontato della morte dei genitori. È una nota stonata, a mio avviso.
Ciò che più funziona e mi è arrivato è il tema del bullismo,
se l'autrice si fosse concentrata maggiormente su questo senza aggiungere
troppa carne al fuoco credo che il risultato sarebbe stato migliore. Il dramma
di April lo viviamo attraverso le cattiverie delle cheerleader, attraverso gli
insulti di Ian la cui questione è rimasta un po' in sospeso, proviamo il suo
senso di umiliazione e il suo terrore di ciò che pensa la gente. Credo sia il
punto di forza del romanzo, anche perché ci sono dei momenti in cui la cosa
viene trattata in maniera profonda, così concreta da farci entrare finalmente
in questo personaggio.
Per quanto riguarda l'amore tra i due ragazzi la tematica è
ben gestita, anche se a volte rimane sullo sfondo, non la si sente pulsare come
dovrebbe. Due sono le scene di intimità, la prima mi è piaciuta molto, la
seconda così così, se avvolgiamo il tutto con un'aura di delicatezza certi
dettagli anatomici li risparmierei.
Ci sono degli spunti buoni, ma avrei preferito maggiore
consapevolezza su determinate tematiche e un po' più di spazio all'amore. Con
qualche accortezza in più avrebbe potuto essere un buon romanzo. Anche dal
punto di vista stilistico c'è qualche imprecisione, specialmente nel coniugare
le forme verbali.
Non me ne voglia l'autrice, spero che le mie impressioni
possano farle capire su cosa puntare per migliorarsi.
Chiudo con una nota positiva, il messaggio di speranza che
ho più apprezzato nel corso della storia, un inno alla vita, che ci mette alla
prova, che è dura, a volte crudele, ma che ci regala anche emozioni uniche,
intense e indescrivibili.
"Afferrate e riempitevi di tutto quello che il mondo e
la vita possono darvi e fatene tesoro".
Consiglio questo romanzo a chi ama gli amori adolescenziali,
i personaggi provati dalla vita e da un passato molto difficile. Consiglio
questo libro a chi sente che la fiducia verso la vita comincia a vacillare,
perché alla fine ciò che ti resta è una ventata di speranza e amore verso un
percorso che ci porterà anche nel più profondo degli abissi, ma ne vale la
pena, perché se ti rialzi arriverai a toccare il cielo con un dito.
Valutazione: tre stelle
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