giovedì 26 dicembre 2019

Recensione: Un Natale a sorpresa di Flora A. Gallert

Buongiorno sognatori, continuiamo con le recensioni a tema natalizio. Oggi tocca a Un Natale a sorpresa di Flora A. Gallert. La nostra Milena l'ha letto e recensito per noi ma non è stata una lettura soddisfacente per lei. Andiamo a scoprire perché.


Trama

Da elegante direttrice editoriale a folletto di babbo natale, per Emma è stato un attimo e per questo odia Mr Black, il misterioso editore che ha acquistato da poco la MyBook Edizioni e che ha deciso di licenziarla senza spiegazioni. Il Natale, però, sembra volerle dare una seconda opportunità per essere felice e così incontra Simon, l’uomo perfetto.
Ma se amore e odio altro non fossero che due facce della stessa medaglia?
Emma se lo chiede spesso quando Simon inizia ad avere comportamenti altalenanti, quando un giorno si fa amare e l’altro dopo odiare.
Mentre è alle prese con gli affari di cuore, Emma rincorre in ogni modo Mr Black e, quando i due si troveranno finalmente faccia a faccia, tutte le sue certezze saranno destinate a sgretolarsi.
Ma per fortuna c’è ancora il Natale. C’è ancora Simon, da qualche parte e forse, per Emma, non è ancora tutto perduto.

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Il parere di Milena (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)

La lettura di Una sorpresa a Natale non mi ha convinta.
L'autrice ci racconta la storia di Emma Baker che vive a New York e viene licenziata senza capirne il motivo dal suo nuovo capo, Mr Black, che non ha mai visto. Perso il lavoro che amava e che rendeva fieri di lei i suoi genitori, Emma trova un impiego temporaneo per sbarcare il lunario e diventa commessa in un negozio di giocattoli. La sua amica Char, che ha preso il suo posto in ufficio, la supporta e si offre di fissarle un appuntamento con il capo, per chiarire una volta per tutte il motivo del suo licenziamento. Purtroppo però, Mr Black è molto impegnato e l'appuntamento slitta sempre. È quasi Natale ed Emma sta distribuendo volantini per il negozio in cui lavora, vestita da Elfo di Babbo Natale, quando si scontra con Simon, un ragazzo bellissimo con cui scatta subito un feeling particolare. I due si rivedono ma il suo atteggiamento è ambiguo. La magia del Natale riuscirà a donare a Emma quello che desidera? 
Non vi racconto altro della trama per non fare spoiler e passo invece a illustrarvi la mia opinione.
Il libro è scritto in prima persona. La storia viene raccontata per intero prima dal punto di vista di Emma e poi da quello di Simon. Questa scelta stilistica, di più semplice attuazione rispetto a un  punto di vista che alterna il racconto della storia senza ripeterla, non risulta però troppo pesante, perché la versione di Simon aggiunge i tasselli mancanti e risolve le situazioni rimaste sospese. 
Per quanto riguarda la scrittura, purtroppo ho trovato molti refusi e anche errori grammaticali, soprattutto nella prima parte. L'uso della punteggiatura non aiuta la comprensione del testo e spesso il soggetto cambia all'interno della stessa frase, con ovvie ripercussioni sui tempi verbali che risultano scoordinati.
Lo stile, inoltre, non mi è sembrato avere quella nota personale che permette di rendere un romanzo riconoscile. Mi spiego meglio. Trattandosi di un office romance è chiaro che la trama abbia molti punti in comune con quella di altri libri. È inevitabile che ciò accada, ma proprio per questo lo stile è fondamentale per diversificare un libro da un altro e non avere la sensazione del già letto. Questo è vero sempre ma lo è ancora di più in un genere che ha canoni di riferimento precisi, come il romance. 
Dal punto di vista della trama in sé, ho trovato invece spunti interessanti e, anche se, personalmente, preferisco amori a fuoco lento, ho apprezzato il finale non scontato. In generale, sia dal punto di vista stilistico che della trama, la seconda parte è migliore della prima.
Per quanto concerne i personaggi, la loro psicologia è abbastanza credibile. Emma è ben caratterizzata, di Simon sappiamo un po' meno, Char è appena accennata ma svolge comunque bene il suo ruolo. Il proprietario del negozio e il commesso sono due cliché ma sono perfetti per una novella natalizia. 
In conclusione, non me la sento di dare più di 2 stelle, auspicando di rileggere questa storia in una nuova versione.

Valutazione: 2 stelle

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