Buona domenica, sognatori! Torna la rubrica dedicata ai drama. Curiosi di leggere la recensione di oggi?
Trama
Nel 2000, Ki Ha-Myung vive una
vita felice con i genitori e il fratello maggiore Jae-Myung fino al giorno in
cui suo padre Ho-sang, capitano della squadra antincendio, muore
nell'esplosione di una fabbrica insieme a molti dei suoi uomini. Poiché il
corpo di Ho-sang è inizialmente disperso, i media trasformano l'uomo in un
capro espiatorio, in particolare la fredda giornalista della MSC Song Cha-Ok,
che asserisce che Ho-sang sia sopravvissuto e si stia nascondendo perché è
responsabile della morte dei suoi uomini. La famiglia Ki viene quindi
emarginata dai vicini e diventa oggetto dello scherno nazionale. Per questo la
madre di Ha-myung si butta con il figlio minore da una scogliera e Jae-Myung,
unico superstite, incolpa i media per la loro morte.
In realtà, Ha-Myung è
sopravvissuto, salvato da un uomo anziano che crede che il ragazzo sia suo
figlio Choi Dal-Po, morto da trent’anni. Ha-Myung, che pensa che suo fratello
sia sparito, decide di stare al gioco e inizia a trattare Gong-Pil come un
padre fino a quando l'uomo lo adotta cambiandogli nome in Dal-Po e lo inserisce
nei registri della famiglia come figlio maggiore. Quando, cinque mesi dopo, il
figlio minore di Gong-Pil, si trasferisce sull'isola con la figlia In-Ha, i due
rimangono sbalorditi di dover chiamare un ragazzino sconosciuto "fratello
maggiore" e "zio". L'amicizia nascente tra Dal-Po e In-Ha riceve
un duro colpo quando lui scopre che la madre della ragazza non è altri che Song
Cha-Ok. Dal-Po e In-Ha frequenteranno la stessa classe, ma mentre Dal-Po
fingerà di essere stupido come il vero Dal-Po, prendendo solo zero nelle
verifiche, In-ha è popolare e vorrebbe diventare una giornalista come sua madre
nonostante soffra della Sindrome di Pinocchio, che la fa singhiozzare ogni
volta che dice una bugia.
Tredici anni dopo la tragedia che
ha colpito e distrutto la famiglia del vigile del fuoco Ki, i Choi tornano a
vivere in città. Mentre In-Ha ha passato gli ultimi anni a studiare per
diventare una giornalista, Dal-Po fa il tassista. Cha-Ok, che non vede sua
figlia da dieci anni e si occupa ora del telegiornale della sera, boccia In-Ha
al colloquio dicendo che un reporter con la sindrome di Pinocchio sarebbe
inutile. Vedendo quanto la ragazza sia infelice per il rifiuto della madre,
Dal-Po decide di aiutarla a realizzare il suo sogno e annuncia di voler
diventare lui stesso un reporter. Un mese dopo, i due si presentano ai provini
per la YGN, ma solo Dal-Po viene accettato. Alla YGN il ragazzo incontra Hwang
Gyo-Dong, un tempo reporter e rivale di Cha-Ok, che ha cambiato mestiere dopo
quello che è successo alla famiglia Ki, gli confessa la sua vera identità e il
motivo per cui ha accettato il lavoro: trovare suo fratello maggiore e
riscattare il nome del padre. Ciò che Dal-Po non sa, è che suo fratello è
cambiato e non è più la stessa persona che lui ricorda…
Genere: Drammatico, commedia.
Recensione
Come la trama vi ha di
certo lasciato intuire, questo drama non è di quelli che ti strappano risate
una dietro l’altra, tuttavia l’ho trovato intenso e dico che merita di essere visto.
La storia, infatti, si mostra forte sin da subito, non è semplice, e ci lascia
intuire quanto possa essere orribile il mondo per qualcuno che ha commesso un
crimine e come, una notizia divulgata male, possa sconvolgere la vita di un
innocente e, in questo caso, persino della sua famiglia.
Viene mostrata quanta
importanza abbiano i media e, man mano che gli episodi procedono, si resta
scioccati dal modo in cui una notizia possa essere modificata solo per il
proprio tornaconto e per ottenere un maggiore audience, senza considerare che
l’oggetto delle notizie sono quasi sempre persone. È per questo che lotta Dal-Po. Anche se all’inizio il suo scopo è quello di
vendicarsi della giornalista che gli ha distrutto l’esistenza e che ha fatto
soffrire la ragazza di cui è innamorato, il ragazzo è intenzionato a mostrare
come dovrebbe essere un vero giornalista e, nel percorrere questo cammino che
non sarà privo di difficoltà, sarà costretto ad affrontare di nuovo un passato al
cui centro c’è un dolore straziante.
L’intera
trama è costruita molto bene e si intreccia senza intoppi, includendo la
sindrome di Pinocchio in un contesto che, in effetti, è complicato da gestire.
Lo scontro interiore tra un ragazzo che vuole giustizia e che chiede, a chi ha
sbagliato, di assumersi le colpe per gli errori commessi, e quello di un
giornalista che non intende rinunciare a dimostrare quanto la verità, se non
manipolata, possa essere importante, è il filo che unisce i personaggi di
questo drama.
Nessuno sa
chi è davvero Dal-Po, neanche In-Ha, eppure tutti i nodi giungono al pettine,
prima o poi, e questo cambierà le carte in tavola soprattutto quando il ragazzo
scoprirà che suo fratello non è scomparso, che non l’aveva abbandonato e che ha
vissuto una vita orribile andando avanti solo con la forza della disperazione.
Riallacciare i rapporti e capire quale sia la strada giusta da seguire non sarà
facile e, passo dopo passo, lo devo ammettere, si finisce con l’imprecare per
le ingiustizie che la storia mette in evidenza.
L’egoismo,
la sete di potere e di vendetta, il desiderio di fare carriera e
l’indifferenza, alla fine, prevaricheranno sui buoni sentimenti, oppure Dal-Po
riuscirà a trovare la propria strada e a mostrarsi differente da coloro che hanno
distrutto la propria famiglia? Questo drama è incentrato sulla crescita
personale del protagonista e ci mostra come il punto di vista di una persona
possa cambiare se si osserva la realtà da una diversa angolazione. Consigliato.
Voto: 8 – Bello
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