Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Tour del romanzo di Lia Carnevale, The final match. La nostra Lisa l'ha letto e recensito per noi. Vediamo cosa ne pensa.
TRAMA
Logan Anderson, quarterback della Chicago University, è schivo e allergico
ad ogni tipo di relazione sentimentale.
Il suo obiettivo è giocare come professionista e lasciare un segno nella storia
del football. È disposto a tutto per raggiungere il suo sogno, anche calpestare
chi si metterà sulla sua strada.
Ginevra Stone studia medicina, vuole diventare un bravo medico per lei non
può esistere nient’altro.
La sua vita ha subìto un cambio di rotta che le ha sconvolto completamente la
quotidianità, compresa la possibilità di innamorarsi.
Entrambi si renderanno conto che spesso fare programmi diventa inutile se di
mezzo si mette il destino.
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Il parere di Lisa (prodotto fornito dall'autrice senza scopo di lucro)
Lia Carnevale ci porta a Chicago, al college, dove Logan viene considerato una divinità solo perché è il re della squadra di football. Ginevra invece è una matricola, decisa a diventare un bravo medico, anche se in realtà il sogno che aveva fin da bambina si è infranto nel peggiore dei modi. È ferita dalla vita, pronta a chiudere le porte a qualsiasi sentimento. Logan invece è convinto di non riuscire a provare sentimenti, lui è innamorato solo del football!
La narrazione avviene dal punto di vista sia di Ginevra che di Logan, e in effetti questo aiuta molto a non insultarli troppo! Sì, perché i nostri due protagonisti sono piuttosto testardi, i loro dialoghi sono tutt'altro che dolci, ma riescono a far trasparire tutta la loro reciproca attrazione.
Ginevra Stone aveva stravolto i miei piani e non so come era riuscita a sconvolgere anche la sicurezza che avevo sul fatto che odiavo le relazioni sentimentali.
Ginevra è una ragazza con i piedi ben piantati in terra, ha sofferto molto, tenta di proteggersi e proteggere gli altri, forse per questo si entra da subito in sintonia con lei. Logan invece attrae dall’inizio, ma non sprizza certo per simpatia! Meno male che poi tira finalmente fuori gli attributi, e allora sei già irrimediabilmente innamorata di lui!
Se la vita mi aveva insegnato una cosa era di non abbandonare chi ami e non solo con le parole, ciò che contava davvero erano le azioni. Io non ero un bastardo che abbandonava chi amava per questo avevo bisogno di certezze. Di sapere che ci sarei stato, sempre.
Dolcezza, sensualità e un pizzico di malinconia, vengono così ben descritti che si ha quasi la sensazione di poterli toccare!
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