Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo di Giulia De Martin, Le api di Waterloo edito Words Edizioni. La nostra Milena l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Trama
Phédre
Hale, Marchesa di Northampton, ha solo vent'anni, quando si trova in
balia della sorte avversa: Waterloo le ha strappato l’amato marito e la
spensierata fanciullezza. La lady Northampton che amava trascorrere le
giornate nella lussureggiante serra è ormai solo un ricordo. Phédre,
però, sa che non può soccombere agli eventi e che l’unico modo per
sopravvivere è assecondare la propria condizione. Intelligente e
caparbia, non si tirerà indietro di fronte a niente per riacquistare
sicurezza, anche se ciò significa sposare Edward Hale, l’irlandese dagli
occhi di ghiaccio, erede del casato e cugino dell’amato marito
disperso. Tuttavia, la vita spesso riserva risvolti inaspettati, fino a
sgretolare anche la più solida certezza.
Le grandi
tenute di campagna e i dolci pendii della brughiera fanno da sfondo a
una storia d’amore e morte, rinascita e assoluzione, intrisa del profumo
delle peonie e cullata dal ronzio delle api.
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Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Questo
libro è come il miele. Ha la densità giusta che lo rende dolce ma non
appiccicoso. Ha un gusto delicato ma da forza ed energia, come solo la
natura e quindi un talento, sanno fare.
Le api di Waterloo è un romance a sfondo storico narrato in prima persona, dal solo punto di vista della protagonista.
Siamo
in Inghilterra, nella seconda decade del 1800. Palazzi sontuosi,
battaglie terribili e serre ricolme di fiori e piante provenienti da
tutto il mondo, fanno da sfondo a una storia complessa, ricca di colpi
di scena.
Molto brava
l'autrice nel guidare il lettore a intuire solo ciò che desidera fargli
sapere. Avendo letto la sinossi, durante la lettura della prima parte
del testo ho provato un certo fastidio, lo ammetto. Avevo immaginato che
l'evento tragico anticipato fosse presente nel prologo o solo
ricordato, invece mi sono trovata ad affezionarmi a un personaggio
sapendo già che sarebbe morto. Mi pareva esagerato richiamare in
anticipo più volte ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, ma,
ovviamente, mi sono ricreduta.
La
trama segue un percorso tortuoso che contrasta con la gentilezza della
scrittura di Giulia De Martin, creando un'atmosfera sospesa che rende
impossibile interrompere la lettura.
Volendo
restare in tema col titolo, paragonerei la scrittura dell'autrice al
miele di castagno. Più liquido di altri, col suo bel colore ambrato, il
profumo intenso e un retrogusto amarognolo rappresenta l'alternarsi di
emozioni che mi ha suscitato questa lettura (ndr il miele di castagno è
il mio preferito).
Ogni tassello della storia ha il
compito di ricomporre il puzzle e svelare poco a poco le verità
nascoste. Ogni personaggio rappresenta un aspetto diverso della vita e
della società del tempo.
Mi
sento di fare un unico appunto, strettamente personale: la sottotrama
che si sviluppa tra due dei personaggi secondari, che sono quasi dei
coprotagonisti, mi è sembrata una forzatura. In un testo già ricco di eventi, introduce infatti un tema complesso (soprattutto per l'epoca) che, per forza di cose, viene approfondito poco.
In
conclusione, questo romanzo è stato una lettura più che piacevole e lo
consiglio, soprattutto, a chi ama immergersi in atmosfere che conservano
il sapore antico pur essendo ammantate da una sottile aurea moderna che
le rende più gustose.
Bella l'iniziativa di devolvere parte dell'incasso a una associazione che si occupa della salvaguardia delle api.
Valutazione: 4 stelle.
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