lunedì 31 maggio 2021

Review Party: Iron Crowne. Sfide d’amore di CD Reiss

 

Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo Iron Crowne. Sfide d’amore di CD Reiss edito Always Publishing Editore. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme dettagli e opinione.



Trama


Olivia Monroe, caparbia avvocatessa ambientalista, ha appena trascinato in una battaglia legale l’immobiliarista più selvaggio di Los Angeles, Byron Crowne. Olivia è una donna determinata, fermamente indipendente e Byron, un uomo che ostenta sfacciatamente la sua arroganza, le sue conquiste e il suo potere, rappresenta esattamente ciò che lei detesta.
In più, il milionario è determinato a costruire una villa super-lusso che lasci il suo personale segno sulla città, progetto mastodontico che Olivia è decisa a osteggiare in ogni modo.
La loro battaglia legale, però, ben presto si trasforma in una sfida in grado di consumarli anche sul piano privato. Byron Crowne è pronto a ricorrere a ogni mezzo pur di vincere, e l’attrazione bruciante che prova per Olivia è uno di quelli.
Nel pieno del loro conflitto, Byron ha la faccia tosta di proporre un accordo ad Olivia: una sola notte di passione con lui.
C’è un altro progetto, però, che Olivia è ben determinata a portare a termine: lei ha deciso di avere un bambino, anche senza un compagno al suo fianco. E mentre i suoi tentativi di inseminazione artificiale falliscono, la chimica bollente che cresce con Byron invece è inarrestabile, fino al punto che entrambi ne finiscono prigionieri.
A causa di un imprevisto nel loro accordo, ora Olivia a Byron potrebbero trovarsi legati per sempre. La loro sta per trasformarsi in una vera battaglia di volontà, in cui a sfidarsi sono i sogni di Olivia e il pragmatismo di Byron.
Perché persino le persone più scaltre e determinate possono scoprirsi deboli davanti a sentimenti semplici come l’amore.
 
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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
 


Olivia Monroe è un avvocato affermato, una donna bella e sicura di se stessa, al punto che ha deciso di avere un figlio da sola. È un personaggio davvero davvero “tosto”, Olivia; combatte da sola le sue battaglie lavorative da sola, anche quando è convinta di non avere più speranze di essere in una sorta di “loop” infinito, che non le fa avere ciò che davvero vuole.

 

«La speranza era una malattia. La speranza era un velo che ti distorceva lo sguardo sulla realtà, una palla da demolizione che sbriciolava il tuo autocontrollo. La speranza era una sirena che cantava su uno scoglio lontano, che ti richiamava da lidi sicuri per sfidare mari in tempesta e nemici imbattibili, per poi dileguarsi una volta raggiunta. La speranza era crudele, se la rideva mentre rimanevi impalata su quello scoglio solitario, ferita in battaglia, affamata, a fissare il vuoto……solo per riprendere il suo canto invitante da quegli stessi lidi da cui eri partita.»

 


Quando si scontra con Byron Crowne, non è solo a livello lavorativo né semplicemente una sorta di attrazione istantanea.
È una lotta di idee, principi, che li coinvolge non solo a livello lavorativo (lei è l’avvocato della controparte e rischia la radiazione dell’albo) ma anche alle loro convinzioni di essere destinati alla solitudine. Con un immediato colpo di scena, la storia entra subito nel vivo, con dialoghi diretti, senza filtro che, sebbene vedano un numero di capitoli maggiormente dedicati a Olivia, coinvolgono in una lettura fluida, appassionante.

 

«Ci rotolammo e spostammo, sempre connessi, avvolti in un’oscurità lontanissima dalle conseguenze delle nostre azioni. Avrei potuto stare con quest’uomo. Quello il cui corpo si incastrava con il mio alla perfezione, l’uomo dalle parole dolci e labbra morbide, lo spacciatore di miracoli e sogni irrealizzabili divenuti realtà. L’uomo che fece l’amore con me quella notte mi elevò e mi rese capace di compiere miracoli. Potevo camminare sull’acqua, guarire gli infermi, infrangere le leggi della fisica e del buon senso con imprese incredibili e sconvolgenti che sfidavano ogni logica. Se davvero avessi potuto amarlo, allora sarei stata in grado di compiere qualunque impresa.»

 



Byron Crowne è uno di quei protagonisti maschili che restano impressi nel lettore: anche se ricco di famiglia, ha costruito la sua fortuna sull’edilizia speculativa, ha trovato la sua ex fidanzata suicida e usa verità e bugie allo stesso modo.

 

«La solitudine era una mia scelta. La solitudine era ciò che meritavo, che sapevo gestire e per cui ero portato. Mi andava bene così. Anzi, benissimo. Potevo accettare la solitudine, tenere duro anche se lei mi mancava, e uscirne come un uomo nuovo.»

 


Non è un cammino di redenzione il suo, ma piuttosto riappropriarsi della sua vita, anche se per farlo ferisce Olivia, diventando ancora più crudele e indifferente: il desiderio che li lega è crudo, violento, senza filtri, nel lessico e nella struttura dei dialoghi.
Una lettura che conquista in modo totale perché non il classico romance, ma una storia di vita, di legami, di nascita e di morte.

 


Valutazione: cinque stelle.

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