venerdì 24 gennaio 2020

Recensione: La trasparenza del camaleonte di Anita Pulvirenti

Sognatori, oggi la nostra Milena ci parla dell'ultima uscita Dea Planeta con La trasparenza del camaleonte di Anita Pulvirenti. Curiosi di leggere la sua opinione?


Trama

Nasconderti tra la folla non può impedirti di scoprire chi sei.

Carminia non riesce a guardare nessuno negli occhi. Vorrebbe che non le rivolgessero mai la parola, nemmeno per augurarle buongiorno. Il minimo ritardo la infastidisce, un quadro storto la infastidisce. Ha un menu fisso per ciascun giorno della settimana, un ordine preciso per vestirsi ogni mattina, un modo corretto con cui la carta igienica deve scorrere sul portarotolo, e diciotto copie del suo libro preferito in soggiorno, su uno scaffale. Rifugge qualsiasi rumore o semplice contatto umano. La verità è che le persone sono d’intralcio alla sua esistenza. Carminia ha la trasparenza del camaleonte, la stessa capacità di adattarsi alle situazioni in cui si trova e, in quelle, sparire. Eppure soffre per tutto ciò che non le riesce, la disturba, non le viene naturale: ha la sindrome di Asperger, ma ancora non lo sa. È solo quando finalmente le viene diagnosticata, e la madre sembra riemergere da un’infanzia ormai lontanissima, che il suo mondo di ordine e routine comincia a vacillare. Insieme a Rebecca, una bambina impertinente e linguacciuta, Carminia si troverà allora a dover fare i conti con se stessa, con il suo modo di abitare il mondo e con ciò che significa, alla fin fine, normalità.  

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Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

Se cercate una lettura leggera, col principe azzurro e una leggiadra fanciulla, questo libro non fa per voi. Se, invece, cercate una lettura che vi faccia riflettere e vi trasporti in una vita diversa, dura e senza lieto fine, allora l'opera prima di Anita Pulvirenti è quello che fa per voi.
Carmina, abbandonata dalla madre e cresciuta con sua nonna, a quarant'anni finalmente riesce a dare un nome alle sue difficoltà: sindrome di Asperger. Vittima di numerose diagnosi superficiali, dopo aver provato psicofarmaci e terapie di gruppo, riesce a sopravvivere solo mettendo in campo strategie di adattamento che le permettono di camuffarsi e diventare trasparente per gli altri, proprio come fa il camaleonte. 
L'autrice utilizza degli escamotage narrativi per catapultarci nella mente di questa donna e lo fa colpendo nel segno. L'assenza di virgolettato o trattini  per segnalare il discorso diretto, rallenta un po' la lettura ma aiuta a capire come funziona il pensiero di Carminia. D'altra parte, questo romanzo va letto con calma, le riflessioni che suggerisce sono molteplici e per coglierle tutte, non bisogna avere fretta. Alcune sono un pugno nello stomaco, altre sono più digeribili, altre ancora, infine, sono l'emblema della malinconia. Ma non spaventatevi, questo libro è sì duro e crudo ma è anche uno strumento importante per capire l'altro, per mettersi nei suoi panni. Ne suggerirei la lettura nelle scuole, perché come scrive l'autrice: il capro espiatorio è così, per uno che va ce n’è uno che viene e il pettegolezzo è la forma più innocua di bullismo.
Lo stile è pulito, lineare e sostanzialmente corretto. Ho trovato solo un congiuntivo mancato e un refuso su una psicologa che prescrive Prozac (gli psicologi non sono medici e non possono prescrivere farmaci) ma nell'insieme devo ammettere che sono rimasta molto colpita dalla capacità di ricreare il microcosmo della protagonista. L'autrice è senz'altro una donna molto sensibile perché non è da tutti cogliere tante sfumature e riuscire a condividerle col lettore. 
Tutta la storia è incentrata su Carmina, sulla sua presa di coscienza della neurotipicità che la contraddistingue, sulla sua esistenza solitaria, popolata di personaggi subalterni e qualche fluida, meravigliosa presenza, specchio della sua anima inquieta e dolce che vorrebbe emergere ma non ci riesce. 
Vi consiglio di leggere questo libro, per avvicinarvi attraverso la poesia di questa storia a una realtà che troppo spesso pensiamo essere lontana dalla nostra.  Le pagine scritte da Anita Pulvirenti rappresentano un modo diverso per capire che la diversità è una ricchezza, anche se non garantisce la felicità: la persona giusta sono soltanto io, si ripete come un mantra Carminia, mentre le onde del mare d’inverno le solleticano i piedi nudi.

Voto: 5 stelle!

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