Sognatori, la nostra Milena ci parla oggi del romanzo Calma & Karma: Torino rosso sangue di Gioele Urso edito Golem Edizioni. Curiosi di scoprire tutto?
Trama
Torino, il cadavere di una ragazza di colore viene
trovato sulle sponde del fiume Po. Il responsabile dell'indagine è il
commissario Riccardo Montelupo, un poliziotto sui generis ma integerrimo
e amatissimo dai suoi collaboratori. La scarsità di indizi e un muro di
omertà rende complicato dipanare la matassa che si cela dietro questo
omicidio, fino a che una fuga di notizie e la decisione di un cronista
di pubblicare le immagini del cadavere martoriato daranno un'improvvisa
accelerata alle indagini. In una Torino multietnica e postindustriale,
in cui sfruttati e sfruttatori non sono sempre così distinguibili, si
snoda una vicenda che mettere a dura prova il commissario Montelupo
facendo vacillare anche alcune sue certezze.
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Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Ho
scelto di leggere questo romanzo attratta dal contesto in cui è
ambientato. Siamo a Torino, città multietnica dei cui problemi spesso
abbiamo tutti letto sulle pagine della cronaca dei quotidiani. Siamo in
una palazzina occupata da migranti e in una questura che con troppa
facilità chiude indagini dichiarandole risolte.
Insomma,
immaginavo di immergermi in una lettura realistica e così è stato. La
trama potrebbe raccontare, invece che una storia di fantasia, una storia
vera.
Ammetto però di aver faticato non poco a
leggere questo noir. Quella che segue è, ovviamente, solo la mia
opinione, inficiata dal gusto personale.
I tanti
punti di vista, divisi in capitoli in cui succede poco e si relaziona
molto, hanno rallentato la lettura. Anche la prosa non mi ha aiutata a
leggere velocemente perché si perde in dettagli e informazioni
ridondanti. Personalmente non ho percepito la suspense che un romanzo di
questo genere dovrebbe suscitare; ciononostante, una volta superata la
metà del testo, la storia diventa più avvincente e la curiosità di
scoprire come sono andate le cose si fa pressante.
Ho apprezzato il finale, che lascia sospese alcune questioni, proprio come nella realtà.
Quante volte un'indagine è stata dichiarata chiusa e poi, anni dopo, riaperta? Una morale triste ma vera.
Valutazione: 3 stelle
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