Trama:
Che cosa si nasconde dietro al successo che ormai da duecento anni fa di Pride and Prejudice il romanzo d’amore per eccellenza? Jane Austen, mentre lo scriveva, sapeva che i suoi personaggi avrebbero travalicato i confini dello spazio e del tempo per giungere fino a noi con immutato fascino? Questo breve saggio indaga, con un pizzico di ironia, su ciò che si nasconde nelle pagine di tutti e sei i romanzi della Austen, attraverso un punto di vista nuovo: la necessità del matrimonio per una donna all’epoca della Reggenza.
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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Con precisione e leggerezza, Cinzia Giorgio ci presenta un breve saggio in cui spiega il contesto economico più che sociale in cui si muovono i romanzi austeniani.
È un’analisi breve ma puntuale, che illustra bene come il divario tra ricchi e poveri non solo determinasse la vita in generale, ma condizionasse anche i pensieri e le opinioni in una società che, in realtà, del vero senso della rivoluzione industriale aveva recepito ben poco.
L’autrice ci spiega come le eroine austeniane rappresentino tutte le “combinazioni” possibili dei sentimenti che una dama dell’epoca potesse provare, ma non lo fa con leziosità, da cattedratica, bensì guidandoci nella scoperta dei mondi legati alle singole opere. Come in “Persuasione”, dove la dolce Anne cede ad una delle più belle lettere d’amore della letteratura, perché piena di quella passione e sentimento così tipici di tutto il periodo Romantico.
Una lettura che proprio per la sua brevità, meno di cinquanta pagine, può essere fatta anche da chi non ha letto tutte le opere della Austen e che può, per questo, essere una sorta di guida introduttiva.
“Con uno sguardo distaccato, ma nello stesso tempo ironico, coglie le contraddizioni delle chiacchiere e dei rituali delle piccole comunità, non senza darci l’idea netta che questi comportamenti siano in realtà universali. Uno sguardo, il suo, che va al di là degli sconvolgimenti delle rivoluzioni poetiche e industriali...”
Valutazione: 4 stelle!
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