giovedì 4 febbraio 2021

Review Tour: Mani sugli occhi di Pitti Duchamp

Sognatori, la nostra Milena ci parla oggi del romanzo di Pitti Duchamp, Mani sugli occhi edito Words Edizioni. Pronti per scoprire tutti i dettagli?



Trama

L’amore può insinuarsi in una vita fatta di doveri e soddisfazioni professionali e demolire l’egocentrismo di un chirurgo oftalmico di fama internazionale? Può sostituirsi all’ambizione di una giornalista di talento e darle un’altra densità, modificarle lo spirito? Un uomo e una donna al centro delle proprie vite, concentrati sulle loro aspettative, sugli egoismi, sulla paura di distrarsi dai propri obiettivi, entrambi troppo adulti e solidi per scendere a compromessi e rinunciare a una parte di loro stessi. Un amore inaspettato che sovverte e disordina, squassa e stacca e non dà possibilità di scelta se non la fuga. Eppure, quando l’indipendenza si trasforma in solitudine, solo un sentimento profondo può riparare l’anima. Se una vocazione perde di significato è nell'amore che può tornare a recuperarlo. Aiace e Scilla sono la dimostrazione che non c’è età per scoprire quanto i sentimenti possano indurre al cambiamento.

Link per l'acquisto: https://amzn.to/3pCFPZz

 

Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

 

Mani sugli occhi è il nuovo romanzo di Pitti Duchamp, che ho già apprezzo leggendo Sabbia bianca, entrambi editi da Words Edizioni.
Inizio questa recensione parlandovi della copertina. Semplicemente perfetta. Una scritta semplice con un font pulito ma leggermente sfocato.
Sfocato come la vista della protagonista Scilla, sfocato come i sentimenti di Aiace che si crede un Dio superiore all'amore.
Fuori fuoco è anche la capacità di entrambi i protagonisti di analizzare i reciproci comportamenti, quegli indizi più o meno palesi, quella mancanza di empatia sublimata con l'arroganza, con la presunzione di essere una monade.

Il professor Aiace Telamonio Scuderi, chirurgo oftalmico di fama mondiale, è un personaggio carismatico, chiuso in se stesso e avulso dal contesto in cui vive, dedito soltanto alla missione medica. Cinquantacinquenne affascinante e ancora in splendida forma, non si perdona nessun errore, ma non diteglielo, perché non lo sa! La scelta di non farci sapere nulla della sua famiglia e dei suoi amici, di disegnarlo isolato dal resto dell'umanità e perfino dalla sua compagna Agnese, enfatizza queste caratteristiche che a tratti sono disturbanti, ma altre volte lo rendono solo un indifeso introverso.

La giornalista Scilla Chiaravalle d'altro canto, è il suo alter ego femminile. Votata alla carriera ma con un animo troppo semplice per riuscire a soverchiare le ingiustizie che avvengono in una redazione, alza una barriera contro i suoi nemici fatta di inutili battibecchi e di quel turpiloquio sarcastico che è la cifra di tanti fiorentini. Bella e prossima alla quarantina, vede scorrere la sua vita senza riuscire ad afferrarla davvero, inseguendo un sogno che le sfugge sempre.

La trama pare raccontare la loro relazione clandestina, ma in realtà, per come ho letto e percepito io il romanzo, il triangolo è un mero elemento di contesto, un espediente letterario che aggiunge pathos e sensualità a una storia di ben altro spessore.
La verità è che Scilla è una donna che basta a se stessa e che Aiace è un uomo. E un uomo, per quanto emancipato, digerisce poco una donna simile.
Mani sugli occhi è la storia di due persone erranti che si trovano solo quando decidono di abbassare le difese e fare i conti con se stesse. È la storia di un amore che non si annuncia con proclami ma che si incunea nel profondo degli animi, modificandone l'essenza.
Il contesto è quello di una Firenze contemporanea, vissuta nei quartieri centrali e in quelli periferici, amata e ricordata in piccoli dettagli quotidiani, come i bottoncini di Procacci, Palazzo Strozzi e la nebbia fitta che sale dall'Arno.

Nell'ultima parte del romanzo l'ambientazione diventa anglosassone. Siamo con Scilla nel Kent, in Inghilterra e a Baltimora, negli Stati Uniti, con Aiace. Soprattutto a Baltimora, l'autrice tratteggia con sapienza le principali differenze culturali, affrontando quello che per noi europei è una incomprensibile aberrazione. La scelta di un tema come quello della mancanza assoluta di stato sociale e le conseguenze che ne derivano, ci restituisce il profilo di una autrice formata non solo ai sentimenti ma anche alla politica e alla vita.

I personaggi secondari rappresentano un'appendice dei protagonisti, gli ricordano le loro debolezze e i loro pregi, li adorano e li maltrattano, sparigliano le carte e propongono scenari, li umiliano e mortificano, li esaltano fino all'eccesso regalandoci emozioni da montagne russe.
La scrittura, in prima persona con punti di vista alternati, è asciutta e scorrevole, dotata di uno stile proprio nel quale l'autrice si sente sempre, presenza silenziosa ma costante. Pitti Duchamp riesce a descrivere stati d'animo complessi fermandosi un attimo prima di comunicare la soluzione per semplificarli, rendendo pateticamente assuefatti i lettori. Confesso di aver divorato questo romance in meno di ventiquattro ore, odiando ora Scilla, ora Aiace, ma amandoli entrambi in modo viscerale!


Votazione: 5 stelle!

Nessun commento:

Posta un commento