Sognatori, la nostra Milena ci parla oggi del thriller della Nua Edizioni, Deadwood di Christina Zaers in uscita oggi. Curiosi di scoprire tutto?
Trama:
Il thriller d’esordio di una nuova autrice italiana.
“La cometa sta arrivando e la tua unica speranza di salvezza è la morte.”
Uno
stile di scrittura diretto e senza fronzoli, e un susseguirsi di colpi
di scena che accompagneranno il lettore per le strade di Deadwood fino
all’ultima pagina.
Il newyorkese Rory Mitchell arriva a Deadwood per
seppellire il padre che conosceva a malapena. I suoi piani sono quelli
di ripartire il prima possibile, ma una serie di delitti inquietanti per
mano di un assassino che la stampa battezza “Il Giudice” lo spinge a
iniziare a investigare assieme allo sceriffo Paul Marciani.
Man mano
che i due uomini indagano e i morti aumentano, si rafforza sempre più
l’ipotesi di un serial killer votato allo gnosticismo che si è eretto a
giudice e boia. Il Giudice uccide le sue vittime solo al passaggio di
grandi comete, evento che aveva ispirato un suicidio di massa
diciassette anni prima in California.
Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Uscire dalla propria confort zone ogni tanto fa bene, si
possono scoprire letture interessanti e nuovi autori, come in questo
caso.
L'incipit di DEADWOOD, thriller
scritto da Christina Zaers e pubblicato da Nua Edizioni, ci mostra un
presuntuoso ragazzo, Rory Mitchell, che giunge in South Dakota dalla
Grande Mela per assistere al funerale del padre, che non ha mai
frequentato e che era lo sceriffo della cittadina, e per provvedere alle
pratiche per la successione dei suoi beni.
L'incontro
con Paul Marciani, amico di suo padre e ora sceriffo al suo posto, è
sulle prime difficile. Rory non ha mai accettato la scelta
ingiustificata del padre di abbandonare la famiglia e fatica a
immaginare i motivi che hanno portato l'uomo a quella scelta definitiva.
Col tempo però, si rende conto che era una persona ben voluta e stimata
da tutti.
Durante quella
che doveva essere una breve permanenza a Deadwood, il protagonista
inizia a sentire l'esigenza di scoprire suo padre attraverso i suoi
amici, così da poter trovare la sua strada, una volta liberatosi da
questo peso che lo attanaglia da quando è piccolo. Caso vuole che,
proprio in quei giorni, nella pacifica cittadina avvengano degli strani
omicidi e che Rory, appassionato di serie TV poliziesche, venga assunto
alla stazione di polizia come aiutante e si appassioni al caso,
rivelando un buon intuito investigativo, forse ereditato dal padre.
Lo
stile dell'autrice è diretto e secco, mi ha ricordato quello di John
Grisham. Dialoghi serrati e frasi brevi, insieme, riescono a trasmettere
sia le emozioni che la complessità delle scene.
Il ritmo si mantiene sempre alto perché le informazioni vengono svelate un po' alla volta, lasciando spazio alle supposizioni.
La
trama mi è sembrata ben strutturata, porta avanti i due filoni
principali alternando i punti di vista di Rory e Paul e inserendo
personaggi secondari che rappresentano benissimo la provincia americana.
Più volte si è portati a puntare il dito, incolpando questo o quel personaggio, e a immaginare scenari che invece non esistono.
L'ambientazione
è davvero ben curata, riesce a immergere il lettore in un'atmosfera
realistica, sembra di essere davvero nelle Grandi Praterie, di
attraversare le riserve semi abbandonate e di vedere le caratteristiche
costruzioni in legno e mattoncini. Tanti i riferimenti al film Balla coi
lupi, ambientato proprio in quelle zone, e a film e serie TV.
Un'aurea
sciamanica accompagna tutto il romanzo, donandogli quel velo di mistero
che lo rende ancora più intrigante. La lettura risulta, in conclusione,
scorrevole e appassionante.
Voto: 5 stelle!
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