venerdì 8 maggio 2020

Review Party: Flow di Kennedy Ryan


Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party di Flow di Kennedy Ryan, edito Hope Edizioni. La nostra Martina l'ha letto e recensito per noi. Vediamo insieme la sua opinione.


Trama

Tra 8 anni Marlon James sarà una delle migliori stelle nascenti nell’industria musicale.
Bristol Gray sarà la sua manager, tosta e pratica.
Ma quando si incontrano per la prima volta, lei è una studentessa universitaria che sta cercando di trovare la sua strada, e lui è un artista determinato a farsi strada nel mondo.
Venendo da mondi completamente diversi, tutto ciò che dovrebbe separarli li fa solamente avvicinare di più.
È un inizio bellissimo, ma come finirà la storia?

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

Buongiorno, lettori. Oggi partecipo con piacere al review tour della trilogia di Kennedy Ryan, che si apre con il romanzo Flow, edito Hope edizioni.
Si tratta di un romanzo piuttosto breve, che ho dedotto essere un'introduzione alla storia che si sviluppa nei due volumi seguenti. Ci vengono presentati i personaggi, con un focus particolare su Grip e Bristol, di cui viene narrato il primo incontro. Bristol è una ragazza per bene, proveniente da una famiglia benestante, che si trova a LA per le vacanze di primavera, in quanto studentessa della Columbia University di New York. Tra i due si genera una forte attrazione fin da subito, ma Grip deve stare lontano dalla sorella del suo migliore amico. Così, tra il fascino del proibito e un sentimento nuovo e potentissimo, Bristol e Grip cadranno in tentazione. Ma è solo un momento, perché il finale scombina tutte le carte in tavola, con qualcosa di inaspettato che ci lascia con un po' di amaro in bocca. La storia, però, è solo all'inizio.
Mi piace molto la scrittura della Ryan, pur avendo in questo romanzo solo un breve assaggio della storia che si svilupperà, si intuisce che sarà una serie densa di emozioni e d'amore. L'autrice è molto brava nel delineare la nascita e lo sviluppo di un sentimento che all'inizio sembra impossibilitato a sbocciare. Trovo questo romanzo in linea con altri che ho letto, in cui i contrasti e gli ostacoli fanno da protagonisti assoluti della scena, intenti a contrastare un sentimento troppo potente per essere fermato. Sono amori forti quelli di cui ci narra Kennedy Ryan, che assorbono i protagonisti sotto ogni punto di vista.
Se l'intento di questo prequel è quello di presentare i personaggi, direi che l'autrice ha fatto centro. Cominciamo a costruirci nella mente la personalità dei due protagonisti, aggiungiamo i primi tasselli al loro passato, veniamo a conoscenza di eventi che li hanno forgiati rendendoli ciò che sono ora. Allo stesso modo, intravediamo una forza caratteriale che non può mancare in queste situazioni. Questo significa costruire un personaggio: mostrarne i contrasti interiori, i fantasmi del passato che rivivono nel suo presente, lasciar scorgere sogni e ambizioni, il tutto attraverso un punto di vista alternato che ci consente di vedere il mondo con gli occhi dei due protagonisti. La prima premessa per un'ottima storia, dunque, è ben presente.
A livello di trama non c'è granché, il romanzo è molto breve e le scene principali sono poche. Solamente il finale, con un colpo di scena che in fondo stavamo aspettando, ci catapulta nell'azione narrativa. Non si tratta, però, di una critica. È qualcosa di ben studiato, che consente di avviare al meglio la vicenda dei due volumi successivi. Genera curiosità, ci fa conoscere i personaggi e la loro relazione.
Come sempre, Kennedy Ryan utilizza i suoi romanzi per dare voce a tematiche sociali importanti, che inducono il lettore a una riflessione. Grip, afroamericano e cresciuto in un quartiere difficile, diventa il presupposto ideale per trattare la tematica della discriminazione razziale negli Stati Uniti. Non utilizza scene forti l'autrice, in questo contesto, ma fa raccontare al ragazzo un ricordo molto vivido, amaro, che ci trasmette quel senso di ingiustizia e rassegnazione che deve aver provato lui stesso.
Credo che la Ryan sia un'ottima penna, capace di rendere al meglio il flusso emozionale dei protagonisti e di dare un ritmo incalzante al tessuto narrativo. Per quanto il romanzo sia breve, ci lascia sicuramente con il desiderio di proseguire questa storia che promette bene fin dall'inizio.

Valutazione: quattro stelle
 

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