domenica 27 gennaio 2019

Intervista: Vera Demes

Buongiorno sognatori, altra nuova intervista nel blog. Stavolta tocca a Vera Demes. Scopriamo di più su di lei.


Se potessi tornare indietro nel tempo e cambiare qualcosa, cosa cambieresti?
Penso che non cambierei nulla. Forse dedicherei un po' meno del mio tempo al lavoro. Adesso ho ridotto i tempi ma negli anni passati ho viaggiato molto e si può dire che non avessi mai tempo per me... per cui se dovessi cambiare qualcosa penso che dedicherei un po' di tempo in più a me, alla mia famiglia e ovviamente alla scrittura. 

Qual è il primo libro che hai scritto e quando hai iniziato a scriverlo?
Il primo libro che ho scritto è stato un romanzo storico. Avevo undici o dodici anni... Il primo romanzo pubblicato su Amazon nel 2014 è stato LA NEBBIA, LE TORTE IL RICORDO. In realtà lo avevo scritto nel 2002 e poi rivisto ed editato fino alla pubblicazione vera e propria. 

Quando scrivi preferisci il silenzio oppure ascolti musica? 
Di solito ascolto musica che poi diventa la playlist dei miei romanzi. Per me è fondamentale avere un sottofondo musicale. Lo facevo anche al liceo e all'università. Studiavo con la musica a palla e i miei genitori si arrabbiavano regolarmente... Qui ci sono tutte le playlist associate ai miei romanzi https://open.spotify.com/user/21kd5gq2huf2kozg3cqsoi6oa... 

Come nasce la tua passione? 
Nasce da quando ho iniziato a tenere una penna in mano. Mentre mia sorella e le sue amiche tenevano un diario io scrivevo racconti e poi romanzi. Ho cartelle piene di scritti, bozze, veri e propri romanzi con intrecci rocamboleschi scritti a partire dai sei anni. Io dico sempre che vivo per scrivere e scrivo per non morire

Qual è stata per te la cosa più difficile da fare prima di poter pubblicare? 
Credo che sia stato convincermi che quello che avevo scritto potesse interessare qualcuno. Se ci avessi riflettuto sopra a lungo forse non avrei mai pubblicato ma sono una tipa impulsiva e così, dopo aver scoperto KDP di Amazon, mi sono buttata. È stato strano accorgersi che qualcuno leggeva le mie storie e mostrava anche apprezzamento... ci sono momenti in cui me ne stupisco ancora oggi... 

Pro e contro della pubblicazione in self e con casa editrice? Consigli per autrici emergenti? 
Pubblicare con una CE è senza dubbio un'esperienza da fare perché si ha la possibilità di confrontarsi con altri professionisti e di affidarsi totalmente a loro per l'editing, la cover, la pubblicazione ecc. 
Il self-publishing permette di essere autonomi nella scelta del come, dove e quando anche se è più faticoso perché ogni aspetto della pubblicazione ricade sull'autore. Credo che per un emergente la pubblicazione con CE possa essere un buon inizio e un'ottima scuola per muoversi in questo mondo. Se dovessi dare un consiglio a un giovane autore sarebbe senza dubbio quello di prepararsi, di non lasciare nulla al caso, di leggere molto e di ascoltare chi ha più esperienza. 

Come ti organizzi per la stesura del romanzo? 
Potrei dividere il processo in fasi: ideazione, stesura, rilettura, editing, rilettura, limatura, cover e grafica, promozione. La prima stesura viene sempre limata, rivista, controllata in termini di coerenza narrativa, trama e ovviamente grammatica, refusi ecc. In poche parole, un lavoraccio... 

Parlaci di quello che hai provato quando hai tenuto per la prima volta il tuo libro in mano! 
È stato emozionante ma se devo dirti la verità. più emozionante è stato ricevere commenti, messaggi e riscontri dai lettori. Per me è questo il vero valore aggiunto della pubblicazione. Condividere quello che si scrive e magari regalare qualche momento piacevole.

Cosa non sopporti in un libro quando lo leggi? 
La scrittura poco curata, le ovvietà, le trame scontate con personaggi stereotipati e prevedibili. Di solito, se si tratta di un autore che non conosco, leggo sempre un estratto e dev'essere amore a prima vista. 

Se potessi materializzare un tuo personaggio nella vita vera chi porteresti e perché? 
Sicuramente Axel, il surfista di UN CIELO PIENO DI STELLE. È una figura maschile molto bella, uno spirito libero, un sognatore, uno che conosce il valore dei sentimenti e che sa ottenere ciò che vuole senza vantarsene. Il suo personaggio è esattamente il mio tipo di uomo ideale.
 
Quando scrivi vai a braccio o segui una scaletta? 
Di solito parto con una bozza di idea in testa in cui vi sono 2 o 3 eventi che scandiscono la trama. Non ho quasi mai bisogno di scriverli. L'unica eccezione è stata con il romanzo IL POSTO DELLE LUCCIOLE in cui, essendo un romanzo corale con molti personaggi ho dovuto strutturare una vera e propria architettura di eventi. 

Quanto di te c'è nei tuoi libri?
In tutti i romanzi, secondo me, c'è sempre un po' dell'autore. Io uso la scrittura per vivere mille altre vite per cui i miei personaggi non mi assomigliano più di tanto. Di mio c'è il messaggio, l'amore per la natura, le descrizioni, alcune emozioni. Però io amo scrivere perchè posso davvero fuggire dalla realtà ed essere sempre diversa. 

Preferiresti che il tuo romanzo scalasse le classifiche di vendita mondiali, senza che una sola persona l'abbia letto, o ti accontenteresti di farlo leggere ad amici e parenti? 
Senza false ipocrisie, penso che se un autore pubblica è perché vuole farsi leggere da qualcuno. Scalare le classifiche senza essere letti è del tutto inutile. Ci sono meteore che viaggiano nella lista dei best seller Amazon senza lasciare traccia di emozioni nei lettori e che precipitano nel dimenticatoio dopo poco tempo e a me non interessa. Adesso il mercato degli ebook romance è strutturato su un consumo "usa e getta" e questo spesso non lascia spazio alla qualità. Nel tempo mi sono conquistata un pubblico di lettrici affezionate e per me è davvero il massimo. Al di là delle classifiche.

Quale piatto assoceresti ai tuoi personaggi? 
Se dovessi associare un piatto ai personaggi di DEEP BLUE, il mio ultimo romanzo, credo che Tommy sarebbe un burritos di carne acquistato da un carretto in un Caye dei Caraibi e Luce un'insalata di tonno e pomodori consumata sul ponte di una barca... 

Se l'ispirazione arriva nel momento meno opportuno, cerchi di prendere appunti (se possibile) o continui a pensare alla scena in attesa di metterti davanti al pc? 
Solitamente la scena o l'idea mi resta impressa nella mente senza bisogno di scriverla. In pratica la mia mente funziona come un archivio con schedari e al momento opportuno utilizzo le informazioni. 

Quali sono di solito le letture che preferisci? 
Amo molto la narrativa inglese e americana del XIX e XVIII secolo. Mi piacciono autrici come Anne Tyler, Catherine Dunne e ovviamente le intramontabili Jane Austen e Charlotte ed Emily Bronte. Tra le autrici di romance adoro Paullina Simmons e il suo Cavaliere d'inverno.

 

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