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domenica 10 marzo 2019

Intervista: Catherine BC

Buongiorno sognatori, eccoci con una nuova intervista raccolta nel gruppo Fb dedicato al blog. Oggi scopriamo qualcosa di più su Catherine BC.



Quanto di te c'è nei tuoi personaggi e in quale ti rispecchi di più?
Di me c'è molto in ogni mio romanzo. Dai miei personaggi traspare la mia visione dell'amore e della passione, le emozioni e le sensazioni, il carattere e l'atteggiamento di fronte a certe situazioni. In questo il personaggio che più mi somiglia è Elisabeth di "Ricatto proibito", una donna con un passato anche doloroso alle spalle ma che ancora crede nell'amore. 

Quando scrivi usi una scaletta o vai a braccio?
Di solito mi faccio una scaletta di massima che poi mi impegno a seguire. Spesso però i miei personaggi fanno come par loro facendomi inserire deviazioni e ampliamenti. Finora ha funzionato! 

Se potessi materializzare un tuo personaggio, chi e perché? 
Amo tutti i miei ragazzi di carta, ma se potessi materializzerei Stephen di "Sapore proibito". Tutte noi meritiamo un uomo così dolce, innamorato e passionale.   

Che tipo di scrittrice sei?
Sono una scrittrice un po' lenta e troppo critica nei confronti di me stessa. Scrivo poco e quel poco spesso cancello. In sede di editing poi se ne vanno pagine intere. Questo non far strada a volte è frustrante.

Come affronti i periodi di crisi da pagina bianca?
Ne ho avuti, alcuni più brevi, altri più lunghi. Quando poi corrispondono a periodi bui anche dal punto di vista personale diventano eterni. Ne sono uscita grazie alla presenza di un'amica di poche parole e tanti fatti. Da qui è nata la collaborazione con Emma Altieri.

Un genere che non scriverai mai?
Non ho nè il dark romance nè l'horror nelle mie corde.

La cosa più folle che hai fatto per amore?
Crederci. Credere a una persona che mi ha riempito delle parole che ogni donna sogna di sentirsi dire per poi uscirne col cuore a pezzi e l'anima segnata in modo indelebile. Questa è la follia da non ripetere. Il resto sono stati gesti un po' sopra le righe ma che rifarei.

Che cosa non faresti mai e poi mai fare e dire a un tuo personaggio?
Non gli farei mai umiliare una donna nel modo che spesso leggo e che viene pure esaltato come emozionante. Purtroppo basta la realtà per questo. Non amo questo tipo di uomo (se così si può definire) e non creo personaggi così di conseguenza.

Se i tuoi romanzi fossero degli elementi naturali, quali sarebbero?
Il fuoco potrebbe essere un elemento comune a tutti. È sinonimo di passione e anche di purificazione, di distruzione ma anche di nuova vita. Penso sia quello più adatto.

Da quanto tempo scrivi? E cosa ti ha spinto a farlo?
Scrivo da sempre praticamente, da quando ero nella prima adolescenza: poesie e tanti racconti. Poi soltanto nove anni fa però ho trovato il coraggio di confrontarmi con un pubblico vasto, prima sulla piattaforma di Efp e poi su Amazon come self publisher, anche se ho collaborato anche con qualche CE. Non so cosa mi abbia spinto di preciso. È una passione che sento mia, che a volte si sopisce e altre torna prepotente a farmi raccontare quello che la mia fantasia elabora.

La Catherine scrittrice e persona in cosa differiscono?
La persona è molto più complicata, insicura e con tante cose da gestire che a volte la fanno ammattire. Catherine è più calma in confronto, gestisce i suoi personaggi che pure sono ribelli con fare complice.

Hai già in mente una nuova storia?  
Attualmente sto lavorando a due progetti: Wounds con Emma Altieri, che sarà una sorta di seguito di Scars i cui protagonisti saranno Chloe e il bel dottorino Ross, e Spicy, un romance contemporaneo hot che racconterà la storia d'amore tra due cuochi stellati.

Sei costretta a salvare un solo romanzo, tra quelli pubblicati, senza via di scampo... voglio sapere quale salvi e per quale motivo! 
Ohhhh questa è cattiveria! Scherzi a parte... credo salverei Scars. Sono affezionata a quel romanzo per tantissimi motivi, è stato una svolta per me per cui rinunciarci sarebbe impossibile.   

Quale dei tuoi romanzi sei più legata e perché?
Sono legata maggiormente a "Sapore proibito" perché è stato il mio romanzo d'esordio e a "Scars" perché è stato quello della svolta, personale e pure stilistica volendo.           

sabato 9 marzo 2019

Intervista: Irene Pistolato

Buongiorno sognatori, rieccoci con una nuova intervista dedicata a Irene Pistolato. Scopriamo qualcosa di più su di lei e i suoi romanzi.


So che hai pubblicato 24 romanzi. Cosa è cambiato in te e nel tuo stile in questo percorso, dalla prima all'ultima storia?
Direi che il mio stile è maturato dal primo romanzo che ho scritto, ne ho trovato uno mio e mi trovo bene. Mi auguro di migliore ancora nei prossimi scritti, non si smette mai di imparare.

Vista la moltitudine di opere ti chiedo: qual è stata la scena che hai amato di più scrivere e perché?
Ho scritto talmente tante scene che non saprei scegliere quella che ho amato di più. Una delle mie preferite è in "Amore Smisurato" quando Valentina va a confessare il suo amore per Federico. 

C'è qualcosa di particolare che non deve mancare mai in un tuo romanzo. A parte l'amore, essendo romanzi rosa. 
Non deve mancare il lieto fine. 

Qual è stata per te la maggior difficoltà nello scrivere il tuo nuovo libro? 
Ho faticato a scrivere le scene di passione. Perdo più tempo in quelle scene che nelle altre

Sei costretta a salvare un solo romanzo, tra quelli pubblicati, senza via di scampo... voglio sapere quale salvi e per quale motivo! 
Uh, adesso cosa scelgo? E se portassi dietro la chiavetta USB così li salvo tutti? Non vale, vero? Ci ho provato!

Quando hai capito che non potevi più fare a meno della scrittura?
Quando mi sono resa conto che scrivere mi faceva sentire meglio. Mi rilasso scrivendo ed estraniarmi dal mondo reale serve ogni tanto. 

Quale è il tuo rituale quando scrivi? Nel senso: ascolti musica, bevi qualcosa... 
Non ho un rituale particolare. Di solito scrivo mentre sono al lavoro, nei momenti "morti". C'è comunque la radio accesa, quindi il sottofondo musicale non manca. 

Segui una schema scrivendo? Oppure ti lasci guidare dall’istinto? 
Mi lascio guidare dall'istinto. Ho provato con gli schemi, ma dopo due capitoli i personaggi facevano già quello che volevano. 

C'è un libro che ti ha cambiato la vita? Se sì, quale? 
Non c'è un libro che mi ha cambiato la vita, a dire il vero. 

Da dove prendi ispirazione? 
Prendo ispirazione da tante cose. Da una canzone, immagini di film, eventi della vita reale... qualsiasi cosa che in quel momento fa scattare qualcosa nella mia testa. 

Come scegli le tue cover?
Le scelgo in base alla somiglianza con i miei personaggi o se rispecchiano il contesto della storia. Mi devono "chiamare".  

Come scegli un libro da leggere?
Per prima cosa mi colpisce il titolo e la copertina, poi passo alla trama e se è nelle mie corde, vado con la lettura.  

Quale dei tuoi romanzi vorresti vedere sul grande schermo?
Uh, bella domanda. Non sarebbe male vedere sul grande schermo "Love Dribble".  
  

venerdì 8 marzo 2019

Intervista: Ingrid Rivi

Buongiorno sognatori, altra intervista raccolta nel nostro gruppo Fb, questa volta dedicata a Ingrid Rivi. Scopriamo qualcosa di più su questa autrice.


Qual è il genere che senti ti appartenga di più e che non rinunceresti mai a scrivere?
Il genere al quale non rinuncerei mai è proprio il romance. Ho iniziato scrivendo per bambini, perchè come mamma sentivo l’esigenza di trovare un con le mie bimbe un punto d’incontro tra la mia passione per la scrittura e loro. In modo da coinvolgerle in un progetto e così è stato, ma scrivere per adulti mi completa.

Qual è stato dei libri pubblicati quello al quale hai detto addio con difficoltà una volta giunta alla conclusione?
Direi che è stato l'ultimo, Questioni di scelta. Mi ero affezionata molto ad alcuni personaggi e posso dire che ne ho sentito la mancanza una volta che ho messo la parola fine.

Qual è il genere che ti piacerebbe sperimentare un giorno?
Ho un progetto nel cassetto da diverso tempo e l’interessamento di una casa editrice per un libro di avventura. Spero che il 2019 sia l’anno giusto per vederlo pubblicato.

Qual è la cosa che vorresti non cambiasse mai del tuo lavoro di scrittrice?
Non vorrei mai perdere l'ironia di una storia, quella scintilla di umorismo che rende la lettura più briosa e divertente.

Ti senti mai sola quando scrivi?
No. Quando scrivo mi sento completamente avvolta nella storia e nei personaggi, sono loro a farmi compagnia e a coinvolgermi.

Quanto tempo passa, di solito, da quando prendi in mano la penna a quando il romanzo è su Amazon?
Per Questioni di scelta è stato più lungo di un parto, in pratica dodici mesi!

Come scegli le tue cover?
Per i miei libri precedenti, quelli che ho scritto per bambini me ne sono sempre occupata io, invece con Questioni di scelta la cover è stata curata dalla casa editrice, in particolare da Jessica Guarnaccia, che ha saputo rappresentare una parte molto importante del libro.

Che genere di libri scrivi?
Ho iniziato scrivendo libri per bambini, partecipando a un concorso che prevedeva la pubblicazione. Ma il mio più grande desiderio era scrivere per adulti, mi mancava solo la casa editrice che credesse nella mia storia e nel mio lavoro, fino a quando non ho incontrato la Gilgamesh Edizioni. Per bambini scrivo libro di avventura per la fascia di età 6-11 anni, mentre per adulti romance contemporanei.

 

mercoledì 6 marzo 2019

Intervista: Bianca Ferrari

Buongiorno sognatori, nuova intervista raccolta nel gruppo Fb. Scopriamo di più su Bianca Ferrari.


Quali elementi deve avere secondo te una trama per essere buona e scelta da un lettore?
Se avessi la risposta a questa domanda sarei ricca, a parte gli scherzi ti posso dire cosa attira me, in una trama: un conflitto chiaro ed evidente, un tratteggio efficace dei protagonisti (con molta introspezione) e logica. In ultimo, parlando di romance, indispensabile una tensione sessuale.

Hai un genere preferito da lettrice o leggi di tutto?
Sono una lettrice onnivora, ma sono soprattutto appassionata di gialli e thriller. Insomma amo i libri dove la gente muore. 

Senza smettere mai... con cosa termineresti la frase, in relazione al romanzo? 
Senza smettere mai di imparare, di crescere, di migliorare. Senza Smettere Mai di trovare il bello nella vita nonostante le difficoltà. Senza Smettere Mai di credere nelle persone che ti dimostrano con i fatti che tu puoi essere migliore di così

Se potessi scegliere tra scrivere seguendo esclusivamente il cuore ma non guadagnare niente e vivere della tua passione ma dover scrivere su commissione, cosa sceglieresti? 
Sinceramente non saprei rispondere. Dipende dal tipo di commissione, se mi chiedessero di scrivere qualcosa che non mi appartiene forse direi di sì, ma con tutta probabilità fallirei. Mi piacciono le sfide, ma la scrittura è qualcosa di intimo, quindi sarebbe difficile piegarsi. Se invece mi chiedessero di scrivere qualcosa che comunque fa parte del modo in cui vedo la scrittura, perché no? 

Qual è la scena più difficile che tu abbia scritto?
Le scene che faccio più fatica a scrivere sono quelle di passaggio, per le quali, novanta su cento, mi devo informare e applicare. Quelle emotive invece scorrono più semplici.  

Entreresti a compromesso con una CE pubblicando con loro solo libri commerciali? 
Beh, non è che i miei siano libri di nicchia, sono abbastanza aderenti agli standard commerciali odierni, quindi non so, dovrei valutare la proposta. Ma, in tutta sincerità, non mi pongo molto questo tipo di problema perché sono piuttosto sicura che non succederà mai. 

Se dovessi scegliere di scrivere un romanzo diverso dal genere di cui ti occupi normalmente, quale sceglieresti e perché? 
Se ne fossi in grado vorrei scrivere una saga thriller alla Jo Nesbo, ma al momento le mie capacità non mi consentono di produrmi in un progetto così ambizioso. 

Quali sono le tue scrittrici del cuore? 
Se parliamo di autrici affermate nei secoli, ti dico Agatha Christie, Agota Kristoff e Elizabeth George. Per quanto riguarda le emergenti, amo le autrici che seguono la propria strada senza ispirarsi agli altri e dimenticare l'originalità. Tra queste posso citare Paola Chiozza, Valentina Ferraro, Veronica Pigozzo, Vanessa Sobrero, Livia Snow per fare alcuni nomi.

C'è un genere che ti piacerebbe sperimentare un giorno?
Se dovessi scegliere altro sceglierei di sicuro il thriller. 

So che nei tuoi progetti futuri c'è un romanzo a quattro mani... Di che genere sarà? Ma, soprattutto, che ci dobbiamo aspettare? 
Ti confermo che sto lavorando su una storia a quattro mani. Sarà un romance intenso e peccaminoso, con personaggi molto molto diversi tra di loro, con un torbido passato che li lega. Insomma ci sarà un sacco di roba e stiamo cercando, io e Paola Chiozza, di lavorarci con attenzione e rispetto.

Cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia? Da dove viene fuori? C'è stato un momento, una canzone, un libro, o non so che altro, che ti ha fatto venire in mente l'idea da scrivere e ti sei detta "mi piace! Voglio buttarmi in questa avventura"?  
Questa storia ha molto di personale e autobiografico (Ovviamente tutto molto romanzato). La canzone che fa da colonna sonora a questa storia (e alla nascita di un amore reale) è Hurt di Johnny Cash.   

lunedì 4 febbraio 2019

Intervista: Rebecca Smith

Buongiorno sognatori, eccoci con un'altra intervista che abbiamo raccolto nel nostro gruppo Fb. Stavolta tocca a Rebecca Smith. Scopriamo qualcosa in più su di lei.


A cosa non rinunceresti mai in un tuo scritto?
All'introspezione. Anche se chi mi legge dice che ho un kink per le morti.

Qual è tra le tue opere quella che ti ha segnato di più e perché?
Se dovessi dirti quella che ha rappresentato una sfida, forse Emma Adore perché è sì un romance ma dalle tinte erotiche e non avevo mai scritto nulla del genere. Ma segnata, che ha lasciato un marchio, direi o Tu sei l'amore che vorrei, nel quale parlo di attacchi di panico, cosa che vivo sulla mia pelle. O un romanzo che ancora non ho finito e che è abbastanza autobiografico e parla della perdita di un genitore causa una malattia grave.

Qual è il personaggio che materializzeresti nella vita vera e perché?
Personaggio che materializzerei, tra i miei Diego di Tu sei l'amore che vorrei o Stefano de La bugia è che non ti amo. Degli altri, sarò scontata, Darcy. 

Un libro che avresti voluto scrivere tu?
Troppi. Harry Potter per dirne uno. Il signore degli Anelli tanto per non esagerare.  

C'è un tema che a te sta molto a cuore e che magari tendi a inserire sempre nei tuoi scritti? 
Sì, forme di emarginazione di ogni tipo, verso le forme di diversità che variano dal non essere magro e come ti vuole la moda a essere di un'altra cultura, essere di un orientamento sessuale ritenuto 'differente'...  

Come nasce una tua trama? 
Posso dirti che non lo so? Mi spuntano idee in testa un po' per caso e poi valuto se valga la pena approfondire. 

C'è un tema particolare che, ad oggi, non tratteresti mai nei tuoi libri? Se sì, perché? 
Mah, per ora non c'è nulla che non trattarei anche se certi argomenti spinosi, tipo incesto o pedofilia probabilmente non sarei in grado di sfiorarli. 

A cosa ti ispiri nella scrittura? 
Un po' alla vita reale di tutti i giorni, un po' alla vita che ammiro sulle copertine patinate. Molto spesso a sogni bizzarri che disturbano il mio sonno già fatto di poche ore... 

Lieto fine oppure no? 
A me piacciono anche i romanzi senza lieto fine e lo scriverei se solo non dovessero tutti dire "ah non lo comprerei mai".

Per te scrivere è...? 
Sarò banale ma scrivere è tutto. È la boccata d'aria quando la vita si fa opprimente. È un po' un modo di vivere un piccolo sogno e di trasformare la realtà, magari non proprio idilliaca, in qualcosa di migliore. Un modo per guarire le delusioni e dare a tante aspettative disattese un lieto fine... 

Chi sei nella vita di tutti i giorni? 
Sono una persona schizzinosa (cibo e pulizia) o rompi, come direbbe mio marito, selettiva in amicizia, cosa che viene spesso fraintesa e scambiata per un comportamento snob, riservata e anche questo è un modo di essere che viene frainteso. Una persona fedele e leale, onesta forse anche troppo. 

C'è un genere che non scriveresti mai, nemmeno sotto tortura? 
Il dark di sicuro. Penso che sia l'unico genere che non proverei mai.

Che tipo di lettrice sei?
Onnivora e compulsiva, sono del tipo che se inizio a leggere un libro, cascasse il mondo, in un paio di notti lo finisco.  

Il film che quando passa in tv non riesci proprio a fare a meno di riguardare.
Ammetto di odiare la TV, quindi nessun film sono un po' limitata in questo senso.

Il bello e il brutto della scrittura?
Della scrittura in senso stretto, per me è tutto bello. Lo schifo è buona parte di ciò che circonda libri, autori e tutto il resto. 

Se potessi vivere una scena che hai scritto, quale sarebbe e perché?
Una scena di un mio fantasy, quando lei ricompare per un istante. Perché secondo me è la più romantica e straziante dell'intera storia e io sono un po masochista.  

Perché proprio Young Adult? 
Forse perchè sono stata una Young Adult triste e sola, vessata e bullizzata quindi voglio dare rivincita a chi ha subito angherie. E poi perché l'amore fugace, violento e irrazionale che si prova a quell'età, almeno per me, non ha eguali. 

Un tuo pregio e un difetto? 
Non vedo le sfumature della vita, sono molto bianco e nero nelle mie valutazioni e decisioni. Pregio, sono buona al punto di essere fessa. 

Con quali dei tuoi personaggi andresti a cena? E perché? 
Stefano e Diego. Il primo per scusarmi, entrambi per perdermi nei loro occhi verdi smeraldo. 
   

domenica 27 gennaio 2019

Intervista: Vera Demes

Buongiorno sognatori, altra nuova intervista nel blog. Stavolta tocca a Vera Demes. Scopriamo di più su di lei.


Se potessi tornare indietro nel tempo e cambiare qualcosa, cosa cambieresti?
Penso che non cambierei nulla. Forse dedicherei un po' meno del mio tempo al lavoro. Adesso ho ridotto i tempi ma negli anni passati ho viaggiato molto e si può dire che non avessi mai tempo per me... per cui se dovessi cambiare qualcosa penso che dedicherei un po' di tempo in più a me, alla mia famiglia e ovviamente alla scrittura. 

Qual è il primo libro che hai scritto e quando hai iniziato a scriverlo?
Il primo libro che ho scritto è stato un romanzo storico. Avevo undici o dodici anni... Il primo romanzo pubblicato su Amazon nel 2014 è stato LA NEBBIA, LE TORTE IL RICORDO. In realtà lo avevo scritto nel 2002 e poi rivisto ed editato fino alla pubblicazione vera e propria. 

Quando scrivi preferisci il silenzio oppure ascolti musica? 
Di solito ascolto musica che poi diventa la playlist dei miei romanzi. Per me è fondamentale avere un sottofondo musicale. Lo facevo anche al liceo e all'università. Studiavo con la musica a palla e i miei genitori si arrabbiavano regolarmente... Qui ci sono tutte le playlist associate ai miei romanzi https://open.spotify.com/user/21kd5gq2huf2kozg3cqsoi6oa... 

Come nasce la tua passione? 
Nasce da quando ho iniziato a tenere una penna in mano. Mentre mia sorella e le sue amiche tenevano un diario io scrivevo racconti e poi romanzi. Ho cartelle piene di scritti, bozze, veri e propri romanzi con intrecci rocamboleschi scritti a partire dai sei anni. Io dico sempre che vivo per scrivere e scrivo per non morire

Qual è stata per te la cosa più difficile da fare prima di poter pubblicare? 
Credo che sia stato convincermi che quello che avevo scritto potesse interessare qualcuno. Se ci avessi riflettuto sopra a lungo forse non avrei mai pubblicato ma sono una tipa impulsiva e così, dopo aver scoperto KDP di Amazon, mi sono buttata. È stato strano accorgersi che qualcuno leggeva le mie storie e mostrava anche apprezzamento... ci sono momenti in cui me ne stupisco ancora oggi... 

Pro e contro della pubblicazione in self e con casa editrice? Consigli per autrici emergenti? 
Pubblicare con una CE è senza dubbio un'esperienza da fare perché si ha la possibilità di confrontarsi con altri professionisti e di affidarsi totalmente a loro per l'editing, la cover, la pubblicazione ecc. 
Il self-publishing permette di essere autonomi nella scelta del come, dove e quando anche se è più faticoso perché ogni aspetto della pubblicazione ricade sull'autore. Credo che per un emergente la pubblicazione con CE possa essere un buon inizio e un'ottima scuola per muoversi in questo mondo. Se dovessi dare un consiglio a un giovane autore sarebbe senza dubbio quello di prepararsi, di non lasciare nulla al caso, di leggere molto e di ascoltare chi ha più esperienza. 

Come ti organizzi per la stesura del romanzo? 
Potrei dividere il processo in fasi: ideazione, stesura, rilettura, editing, rilettura, limatura, cover e grafica, promozione. La prima stesura viene sempre limata, rivista, controllata in termini di coerenza narrativa, trama e ovviamente grammatica, refusi ecc. In poche parole, un lavoraccio... 

Parlaci di quello che hai provato quando hai tenuto per la prima volta il tuo libro in mano! 
È stato emozionante ma se devo dirti la verità. più emozionante è stato ricevere commenti, messaggi e riscontri dai lettori. Per me è questo il vero valore aggiunto della pubblicazione. Condividere quello che si scrive e magari regalare qualche momento piacevole.

Cosa non sopporti in un libro quando lo leggi? 
La scrittura poco curata, le ovvietà, le trame scontate con personaggi stereotipati e prevedibili. Di solito, se si tratta di un autore che non conosco, leggo sempre un estratto e dev'essere amore a prima vista. 

Se potessi materializzare un tuo personaggio nella vita vera chi porteresti e perché? 
Sicuramente Axel, il surfista di UN CIELO PIENO DI STELLE. È una figura maschile molto bella, uno spirito libero, un sognatore, uno che conosce il valore dei sentimenti e che sa ottenere ciò che vuole senza vantarsene. Il suo personaggio è esattamente il mio tipo di uomo ideale.
 
Quando scrivi vai a braccio o segui una scaletta? 
Di solito parto con una bozza di idea in testa in cui vi sono 2 o 3 eventi che scandiscono la trama. Non ho quasi mai bisogno di scriverli. L'unica eccezione è stata con il romanzo IL POSTO DELLE LUCCIOLE in cui, essendo un romanzo corale con molti personaggi ho dovuto strutturare una vera e propria architettura di eventi. 

Quanto di te c'è nei tuoi libri?
In tutti i romanzi, secondo me, c'è sempre un po' dell'autore. Io uso la scrittura per vivere mille altre vite per cui i miei personaggi non mi assomigliano più di tanto. Di mio c'è il messaggio, l'amore per la natura, le descrizioni, alcune emozioni. Però io amo scrivere perchè posso davvero fuggire dalla realtà ed essere sempre diversa. 

Preferiresti che il tuo romanzo scalasse le classifiche di vendita mondiali, senza che una sola persona l'abbia letto, o ti accontenteresti di farlo leggere ad amici e parenti? 
Senza false ipocrisie, penso che se un autore pubblica è perché vuole farsi leggere da qualcuno. Scalare le classifiche senza essere letti è del tutto inutile. Ci sono meteore che viaggiano nella lista dei best seller Amazon senza lasciare traccia di emozioni nei lettori e che precipitano nel dimenticatoio dopo poco tempo e a me non interessa. Adesso il mercato degli ebook romance è strutturato su un consumo "usa e getta" e questo spesso non lascia spazio alla qualità. Nel tempo mi sono conquistata un pubblico di lettrici affezionate e per me è davvero il massimo. Al di là delle classifiche.

Quale piatto assoceresti ai tuoi personaggi? 
Se dovessi associare un piatto ai personaggi di DEEP BLUE, il mio ultimo romanzo, credo che Tommy sarebbe un burritos di carne acquistato da un carretto in un Caye dei Caraibi e Luce un'insalata di tonno e pomodori consumata sul ponte di una barca... 

Se l'ispirazione arriva nel momento meno opportuno, cerchi di prendere appunti (se possibile) o continui a pensare alla scena in attesa di metterti davanti al pc? 
Solitamente la scena o l'idea mi resta impressa nella mente senza bisogno di scriverla. In pratica la mia mente funziona come un archivio con schedari e al momento opportuno utilizzo le informazioni. 

Quali sono di solito le letture che preferisci? 
Amo molto la narrativa inglese e americana del XIX e XVIII secolo. Mi piacciono autrici come Anne Tyler, Catherine Dunne e ovviamente le intramontabili Jane Austen e Charlotte ed Emily Bronte. Tra le autrici di romance adoro Paullina Simmons e il suo Cavaliere d'inverno.