Quanto di te c'è nei tuoi personaggi e in quale ti rispecchi di più?
Di me c'è molto in ogni mio
romanzo. Dai miei personaggi traspare la mia visione dell'amore e della
passione, le emozioni e le sensazioni, il carattere e l'atteggiamento di
fronte a certe situazioni. In questo il personaggio che più mi somiglia
è Elisabeth di "Ricatto proibito", una donna con un passato anche
doloroso alle spalle ma che ancora crede nell'amore.
Quando scrivi usi una scaletta o vai a braccio?
Di solito mi faccio una
scaletta di massima che poi mi impegno a seguire. Spesso però i miei
personaggi fanno come par loro facendomi inserire deviazioni e
ampliamenti. Finora ha funzionato!
Se potessi materializzare un tuo personaggio, chi e perché?
Amo tutti i miei ragazzi di
carta, ma se potessi materializzerei Stephen di "Sapore proibito". Tutte
noi meritiamo un uomo così dolce, innamorato e passionale.
Che tipo di scrittrice sei?
Sono una scrittrice un po'
lenta e troppo critica nei confronti di me stessa. Scrivo poco e quel
poco spesso cancello. In sede di editing poi se ne vanno pagine intere.
Questo non far strada a volte è frustrante.
Come affronti i periodi di crisi da pagina bianca?
Ne ho avuti, alcuni più brevi,
altri più lunghi. Quando poi corrispondono a periodi bui anche dal
punto di vista personale diventano eterni. Ne sono uscita grazie alla
presenza di un'amica di poche parole e tanti fatti. Da qui è nata la
collaborazione con Emma Altieri.
Un genere che non scriverai mai?
Non ho nè il dark romance nè l'horror nelle mie corde.
La cosa più folle che hai fatto per amore?
Crederci. Credere a una
persona che mi ha riempito delle parole che ogni donna sogna di sentirsi
dire per poi uscirne col cuore a pezzi e l'anima segnata in modo
indelebile. Questa è la follia da non ripetere. Il resto sono stati
gesti un po' sopra le righe ma che rifarei.
Che cosa non faresti mai e poi mai fare e dire a un tuo personaggio?
Non gli farei mai umiliare una
donna nel modo che spesso leggo e che viene pure esaltato come
emozionante. Purtroppo basta la realtà per questo. Non amo questo tipo
di uomo (se così si può definire) e non creo personaggi così di
conseguenza.
Se i tuoi romanzi fossero degli elementi naturali, quali sarebbero?
Il fuoco potrebbe essere un
elemento comune a tutti. È sinonimo di passione e anche di
purificazione, di distruzione ma anche di nuova vita. Penso sia quello
più adatto.
Da quanto tempo scrivi? E cosa ti ha spinto a farlo?
Scrivo da sempre praticamente,
da quando ero nella prima adolescenza: poesie e tanti racconti. Poi
soltanto nove anni fa però ho trovato il coraggio di confrontarmi con un
pubblico vasto, prima sulla piattaforma di Efp e poi su Amazon come self
publisher, anche se ho collaborato anche con qualche CE. Non so cosa mi abbia spinto di
preciso. È una passione che sento mia, che a volte si sopisce e altre
torna prepotente a farmi raccontare quello che la mia fantasia elabora.
La Catherine scrittrice e persona in cosa differiscono?
La persona è molto più
complicata, insicura e con tante cose da gestire che a volte la fanno
ammattire. Catherine è più calma in confronto, gestisce i suoi
personaggi che pure sono ribelli con fare complice.
Hai già in mente una nuova storia?
Attualmente sto lavorando a due progetti: Wounds con Emma Altieri,
che sarà una sorta di seguito di Scars i cui protagonisti saranno Chloe
e il bel dottorino Ross, e Spicy, un romance contemporaneo hot che
racconterà la storia d'amore tra due cuochi stellati.
Sei costretta a salvare un
solo romanzo, tra quelli pubblicati, senza via di scampo... voglio
sapere quale salvi e per quale motivo!
Ohhhh questa è cattiveria!
Scherzi a parte... credo salverei Scars. Sono affezionata a quel romanzo
per tantissimi motivi, è stato una svolta per me per cui rinunciarci
sarebbe impossibile.
Quale dei tuoi romanzi sei più legata e perché?
Sono legata maggiormente a
"Sapore proibito" perché è stato il mio romanzo d'esordio e a "Scars"
perché è stato quello della svolta, personale e pure stilistica volendo.
Grazie per la bella opportunità.
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