domenica 10 marzo 2019

Intervista: Catherine BC

Buongiorno sognatori, eccoci con una nuova intervista raccolta nel gruppo Fb dedicato al blog. Oggi scopriamo qualcosa di più su Catherine BC.



Quanto di te c'è nei tuoi personaggi e in quale ti rispecchi di più?
Di me c'è molto in ogni mio romanzo. Dai miei personaggi traspare la mia visione dell'amore e della passione, le emozioni e le sensazioni, il carattere e l'atteggiamento di fronte a certe situazioni. In questo il personaggio che più mi somiglia è Elisabeth di "Ricatto proibito", una donna con un passato anche doloroso alle spalle ma che ancora crede nell'amore. 

Quando scrivi usi una scaletta o vai a braccio?
Di solito mi faccio una scaletta di massima che poi mi impegno a seguire. Spesso però i miei personaggi fanno come par loro facendomi inserire deviazioni e ampliamenti. Finora ha funzionato! 

Se potessi materializzare un tuo personaggio, chi e perché? 
Amo tutti i miei ragazzi di carta, ma se potessi materializzerei Stephen di "Sapore proibito". Tutte noi meritiamo un uomo così dolce, innamorato e passionale.   

Che tipo di scrittrice sei?
Sono una scrittrice un po' lenta e troppo critica nei confronti di me stessa. Scrivo poco e quel poco spesso cancello. In sede di editing poi se ne vanno pagine intere. Questo non far strada a volte è frustrante.

Come affronti i periodi di crisi da pagina bianca?
Ne ho avuti, alcuni più brevi, altri più lunghi. Quando poi corrispondono a periodi bui anche dal punto di vista personale diventano eterni. Ne sono uscita grazie alla presenza di un'amica di poche parole e tanti fatti. Da qui è nata la collaborazione con Emma Altieri.

Un genere che non scriverai mai?
Non ho nè il dark romance nè l'horror nelle mie corde.

La cosa più folle che hai fatto per amore?
Crederci. Credere a una persona che mi ha riempito delle parole che ogni donna sogna di sentirsi dire per poi uscirne col cuore a pezzi e l'anima segnata in modo indelebile. Questa è la follia da non ripetere. Il resto sono stati gesti un po' sopra le righe ma che rifarei.

Che cosa non faresti mai e poi mai fare e dire a un tuo personaggio?
Non gli farei mai umiliare una donna nel modo che spesso leggo e che viene pure esaltato come emozionante. Purtroppo basta la realtà per questo. Non amo questo tipo di uomo (se così si può definire) e non creo personaggi così di conseguenza.

Se i tuoi romanzi fossero degli elementi naturali, quali sarebbero?
Il fuoco potrebbe essere un elemento comune a tutti. È sinonimo di passione e anche di purificazione, di distruzione ma anche di nuova vita. Penso sia quello più adatto.

Da quanto tempo scrivi? E cosa ti ha spinto a farlo?
Scrivo da sempre praticamente, da quando ero nella prima adolescenza: poesie e tanti racconti. Poi soltanto nove anni fa però ho trovato il coraggio di confrontarmi con un pubblico vasto, prima sulla piattaforma di Efp e poi su Amazon come self publisher, anche se ho collaborato anche con qualche CE. Non so cosa mi abbia spinto di preciso. È una passione che sento mia, che a volte si sopisce e altre torna prepotente a farmi raccontare quello che la mia fantasia elabora.

La Catherine scrittrice e persona in cosa differiscono?
La persona è molto più complicata, insicura e con tante cose da gestire che a volte la fanno ammattire. Catherine è più calma in confronto, gestisce i suoi personaggi che pure sono ribelli con fare complice.

Hai già in mente una nuova storia?  
Attualmente sto lavorando a due progetti: Wounds con Emma Altieri, che sarà una sorta di seguito di Scars i cui protagonisti saranno Chloe e il bel dottorino Ross, e Spicy, un romance contemporaneo hot che racconterà la storia d'amore tra due cuochi stellati.

Sei costretta a salvare un solo romanzo, tra quelli pubblicati, senza via di scampo... voglio sapere quale salvi e per quale motivo! 
Ohhhh questa è cattiveria! Scherzi a parte... credo salverei Scars. Sono affezionata a quel romanzo per tantissimi motivi, è stato una svolta per me per cui rinunciarci sarebbe impossibile.   

Quale dei tuoi romanzi sei più legata e perché?
Sono legata maggiormente a "Sapore proibito" perché è stato il mio romanzo d'esordio e a "Scars" perché è stato quello della svolta, personale e pure stilistica volendo.           

1 commento: