Buongiorno sognatori, eccoci con un'altra intervista che abbiamo raccolto nel nostro gruppo Fb. Stavolta tocca a Rebecca Smith. Scopriamo qualcosa in più su di lei.
A cosa non rinunceresti mai in un tuo scritto?
All'introspezione. Anche se chi mi legge dice che ho un kink per le morti.
Qual è tra le tue opere quella che ti ha segnato di più e perché?
Se
dovessi dirti quella che ha rappresentato una sfida, forse Emma Adore
perché è sì un romance ma dalle tinte erotiche e non avevo mai scritto
nulla del genere. Ma segnata, che ha lasciato un marchio, direi o Tu
sei l'amore che vorrei, nel quale parlo di attacchi di panico, cosa che
vivo sulla mia pelle. O un romanzo che ancora non ho finito e che è
abbastanza autobiografico e parla della perdita di un genitore causa una
malattia grave.
Qual è il personaggio che materializzeresti nella vita vera e perché?
Personaggio
che materializzerei, tra i miei Diego di Tu sei l'amore che vorrei o
Stefano de La bugia è che non ti amo. Degli altri, sarò scontata, Darcy.
Un libro che avresti voluto scrivere tu?
Troppi. Harry Potter per dirne uno. Il signore degli Anelli tanto per non esagerare.
C'è un tema che a te sta molto a cuore e che magari tendi a inserire sempre nei tuoi scritti?
Sì,
forme di emarginazione di ogni tipo, verso le forme di diversità che
variano dal non essere magro e come ti vuole la moda a essere di
un'altra cultura, essere di un orientamento sessuale ritenuto
'differente'...
Come nasce una tua trama?
Posso dirti che non lo so? Mi spuntano idee in testa un po' per caso e poi valuto se valga la pena approfondire.
C'è un tema particolare che, ad oggi, non tratteresti mai nei tuoi libri? Se sì, perché?
Mah,
per ora non c'è nulla che non trattarei anche se certi argomenti
spinosi, tipo incesto o pedofilia probabilmente non sarei in grado di
sfiorarli.
A cosa ti ispiri nella scrittura?
Un
po' alla vita reale di tutti i giorni, un po' alla vita che ammiro
sulle copertine patinate. Molto spesso a sogni bizzarri che disturbano
il mio sonno già fatto di poche ore...
Lieto fine oppure no?
A me piacciono anche i romanzi senza lieto fine e lo scriverei se solo non dovessero tutti dire "ah non lo comprerei mai".
Per te scrivere è...?
Sarò
banale ma scrivere è tutto. È la boccata d'aria quando la vita si fa
opprimente. È un po' un modo di vivere un piccolo sogno e di trasformare
la realtà, magari non proprio idilliaca, in qualcosa di migliore. Un
modo per guarire le delusioni e dare a tante aspettative disattese un
lieto fine...
Chi sei nella vita di tutti i giorni?
Sono una persona schizzinosa (cibo e pulizia) o rompi, come direbbe mio marito,
selettiva in amicizia, cosa che viene spesso fraintesa e scambiata per
un comportamento snob, riservata e anche questo è un modo di essere che
viene frainteso. Una persona fedele e leale, onesta forse anche troppo.
C'è un genere che non scriveresti mai, nemmeno sotto tortura?
Il dark di sicuro. Penso che sia l'unico genere che non proverei mai.
Che tipo di lettrice sei?
Onnivora e compulsiva, sono del tipo che se inizio a leggere un libro, cascasse il mondo, in un paio di notti lo finisco.
Il film che quando passa in tv non riesci proprio a fare a meno di riguardare.
Ammetto di odiare la TV, quindi nessun film sono un po' limitata in questo senso.
Il bello e il brutto della scrittura?
Della
scrittura in senso stretto, per me è tutto bello. Lo schifo è buona
parte di ciò che circonda libri, autori e tutto il resto.
Se potessi vivere una scena che hai scritto, quale sarebbe e perché?
Una
scena di un mio fantasy, quando lei ricompare per un istante. Perché
secondo me è la più romantica e straziante dell'intera storia e io sono un po masochista.
Perché proprio Young Adult?
Forse
perchè sono stata una Young Adult triste e sola, vessata e bullizzata
quindi voglio dare rivincita a chi ha subito angherie. E poi perché
l'amore fugace, violento e irrazionale che si prova a quell'età, almeno
per me, non ha eguali.
Un tuo pregio e un difetto?
Non
vedo le sfumature della vita, sono molto bianco e nero nelle mie
valutazioni e decisioni. Pregio, sono buona al punto di essere fessa.
Con quali dei tuoi personaggi andresti a cena? E perché?
Stefano e Diego. Il primo per scusarmi, entrambi per perdermi nei loro occhi verdi smeraldo.
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