Titolo: Rendila Schifosamente Felice - Il Principe la Regina e lo stupido Re (Duologia – Vol. 1)
Autore: Olivia Ross
Genere: Romance contemporaneo
Editore: Selfpublishing
Data di uscita: 28 febbraio 2019
Prezzo ebook: 1,99
Prezzo cartaceo: 11,00
Sinossi
«Questo si chiama ricatto.»
Esagerata.
«Preferirei lo definissi per quello che in realtà è: un appuntamento.»
«Io l’ho capito che tipo di uomo sei.»
«Ma davvero? E che tipo di uomo sarei?»
«Un parlatore, un ammaliatore, capace di far sembrare nobile perfino la coercizione.»
«Non so di cosa tu stia parlando» risposi, sorridendo alla sua provocazione.
***
È possibile provare lo stesso sentimento per due uomini? Come scegliere la persona giusta, quando se ne amano con la stessa intensità due completamente diverse?
E se, dopo aver scelto, ti rendessi conto di aver commesso un errore irrimediabile?
Olivia Rodríguez si può definire solo in un modo: un’eterna indecisa.
“Una maestra nell’arte di complicare.”
Ansia e panico sono i suoi cattivi consiglieri. Disincantata, disillusa, innamorata dell’idea dell’amore, ma troppo vigliacca e spaventata per lasciarsi andare.
Logan Moore è un uomo che ha sempre anteposto il lavoro e il successo alle donne, ma quando incontra Olivia tutti i suoi rigidi schemi vanno in frantumi. I due non riescono a controllare una passione istintiva e insopprimibile: come due calamite si attraggono e si respingono.
Nathan Claflin rispunta dal passato, compare proprio nell’attimo in cui la relazione tra Olivia e Logan sta tracciando la giusta rotta.
Lei prova per Nathan un amore malato, da cui lui si è allontanato per l’incapacità di vivere un’esistenza normale… ma senza Olivia la vita non ha nessun senso.
La quotidianità di questi tre personaggi si mescola ineluttabilmente e, come in una sinfonia, le note si fondono, dando vita a un coro a tre voci, un triangolo amoroso, un connubio perfetto tra amore ed
erotismo.
Estratto
Nei garage inciampai di nuovo nella piccola Rodríguez, solo che la scena a cui assistetti involontariamente non era qualcosa che avrei dovuto vedere. Olivia si stava cambiando gli abiti fuori dall’auto, certa che non ci fosse nessuno a guardarla.
Indossò un paio di leggings da sotto la gonna, che tolse un attimo dopo, gettandola nel portabagagli della Jeep. Osservai ogni movimento con l’uccello che reagiva con pieno coinvolgimento. Si infilò un top passandolo dai piedi e lo fece salire sotto la camicetta bianca che, in un secondo, finì sulla gonna. Restò con la pancia nuda, il top scuro conteneva a stento la pienezza dei suoi seni.
Con la ragione annebbiata e incurante delle possibili conseguenze delle mie azioni, mi avvicinai veloce all’auto. Olivia si accorse della mia presenza e, per spirito di sopravvivenza, indietreggiò, finendo con la schiena sullo sportello della macchina.
Ora ti scopo qui, non ne posso più.
Il mio pensiero trasparì chiaramente dall’espressione del mio volto, perché Olivia mi posò le mani sul petto, credo senza riflettere, e mi spinse via. Il suo corpo leggero non mi spostò neppure di un millimetro. Alzò lo sguardo allarmato su di me, io chinai il collo, poggiando la tempia sul suo zigomo in attesa che lei prendesse una decisione.
«Logan, no.» Dovevo poter soddisfare quel volere che non riuscivo più a controllare.
«Non ce la faccio…» Così dicendo, mi arrogai il diritto di avvicinarmi di più, la imprigionai con i fianchi alla macchina; volevo che sentisse il desiderio che non riuscivo a gestire, a reprimere. Il suo respiro cambiò adattandosi al mio, oramai già fuori controllo. Spostai la testa e la osservai, nel suo sguardo si accese quella scintilla che rendeva i suoi occhi una trappola mortale, capaci di farmi percepire la lussuria dei suoi pensieri. Poi però qualcosa mutò, la paura che notai nei suoi occhi prese il sopravvento. Ancora panico.
Chi diavolo è stato a ridurla così?
Indossò un paio di leggings da sotto la gonna, che tolse un attimo dopo, gettandola nel portabagagli della Jeep. Osservai ogni movimento con l’uccello che reagiva con pieno coinvolgimento. Si infilò un top passandolo dai piedi e lo fece salire sotto la camicetta bianca che, in un secondo, finì sulla gonna. Restò con la pancia nuda, il top scuro conteneva a stento la pienezza dei suoi seni.
Con la ragione annebbiata e incurante delle possibili conseguenze delle mie azioni, mi avvicinai veloce all’auto. Olivia si accorse della mia presenza e, per spirito di sopravvivenza, indietreggiò, finendo con la schiena sullo sportello della macchina.
Ora ti scopo qui, non ne posso più.
Il mio pensiero trasparì chiaramente dall’espressione del mio volto, perché Olivia mi posò le mani sul petto, credo senza riflettere, e mi spinse via. Il suo corpo leggero non mi spostò neppure di un millimetro. Alzò lo sguardo allarmato su di me, io chinai il collo, poggiando la tempia sul suo zigomo in attesa che lei prendesse una decisione.
«Logan, no.» Dovevo poter soddisfare quel volere che non riuscivo più a controllare.
«Non ce la faccio…» Così dicendo, mi arrogai il diritto di avvicinarmi di più, la imprigionai con i fianchi alla macchina; volevo che sentisse il desiderio che non riuscivo a gestire, a reprimere. Il suo respiro cambiò adattandosi al mio, oramai già fuori controllo. Spostai la testa e la osservai, nel suo sguardo si accese quella scintilla che rendeva i suoi occhi una trappola mortale, capaci di farmi percepire la lussuria dei suoi pensieri. Poi però qualcosa mutò, la paura che notai nei suoi occhi prese il sopravvento. Ancora panico.
Chi diavolo è stato a ridurla così?
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