giovedì 10 gennaio 2019

Intervista a Marta Arvati

Buongiorno sognatori, abbiamo deciso di dare spazio anche qui sul blog alle interviste che facciamo ogni sabato nel nostro gruppo Fb raccogliendo tutte le domande (anonime) e le risposte. Curiosi di leggere la prima? 


A quale tuo romanzo sei più affezionata e perché?
Sono legata a tutti i miei romanzi per motivi diversi. Emotivamente sono particolarmente affezionata a "La lunga strada di Sara", perché la protagonista rappresenta un po' la me stessa dei vent'anni e i suoi amici sono ispirati ai miei amici di allora, e poi ho un legame affettivo forte con "Chiave di violino"

Tre aggettivi per descriverti come persona e tre per il tuo stile di scrittura.
Tre aggettivi per descrivermi: testarda, introversa, sognatrice. Tre aggettivi per il mio stile: personale, curato, poetico (almeno stando a quello che mi dicono!) 

La colonna sonora del tuo romanzo Chiave di violino. 

Ti ispiri alla realtà? Lasci che ti contamini? Quanto di te c'è nei tuoi personaggi?
L'ispirazione per le mie storie mi arriva sia dalla realtà che dalla mia fantasia, dai miei sogni, dalle mie paure. Nei miei personaggi c'è sempre, o quasi, qualcosa di me, o di persone che conosco o che ho conosciuto. La realtà è fondamentale per elaborare i miei romanzi, che io amo definire degli "spaccati di vita".

Quando preferisci scrivere? Notte, giorno o segui l'ispirazione? 
Se potessi scriverei a qualsiasi ora. Lavorando purtroppo mi tocca farlo nei ritagli di tempo, in pausa pranzo o alla sera se non sono troppo stanca. L'ispirazione arriva quando meno te l'aspetti, magari quando sono in autobus o in giro e non posso scrivere. Di notte cerco sempre di avere a portata di mano carta e penna, così se mi vengono idee posso appuntarle. 

La tua storia del cuore tra quelle scritte? 
Un pezzetto di cuore c'è in tutti i romanzi. Forse quelli a cui sono sentimentalmente più legata sono "La lunga strada di Sara", nel quale diversi personaggi sono ispirati a me e ai miei amici dei vent'anni, e "Chiave di violino". Quello che invece rappresenta al meglio il frutto di anni di studio e lavoro sullo stile è "E il Diavolo si innamorò" 

Cos’è per te la scrittura? 
La scrittura è per me una meravigliosa forma di espressione e un modo per analizzare me stessa e il mondo circostante. 

In quale dei tuoi romani vivresti? 
"La lunga strada di Sara" o "Chiave di violino" 

Quali canzoni colleghi ai tuoi romanzi? 

 
Un tuo libro viene scelto per diventare un film. Chi vorresti come regista?
Luca Guadagnino

Se dovessi scegliere un attore per il Diavolo?
Non ho mai letto i tuoi libri, mi colpiscono però dalla cover "La lunga strada di Sara" e "Chiave di violino". Suppongo che parlino di musica, no? Se sì, suoni anche tu uno strumento musicale?
Esattamente, entrambi hanno nella musica uno dei temi principali, e sono collegati perché "Chiave di violino" è uno spin off de "La lunga strada di Sara" (anche se può essere letto indipendentemente). Non suono nessuno strumento, sono negata, la musica mi limito ad ascoltarla.

Quando hai cominciato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere da ragazzina, alle scuole medie (forse anche prima). Mi è sempre piaciuto immaginarmi storie, personaggi (e di solito lo facevo con mia cugina Cinzia). Così un po' alla volta ho cominciato a mettere su carta queste fantasie, inizialmente sotto forma di dialoghi piuttosto rudimentali. Un po' alla volta ho lavorato sulla forma, mi sono innamorata della parola e della lingua italiana e ho fatto studi in materia.

Quando scrivi preferisci il silenzio o la musica?
La musica spesso mi è di ispirazione, ma per scrivere mi serve il silenzio.  

Quali ambientazioni preferisci? 
Prediligo ambientazioni italiane, ma l'ultimo è ambientato a Chicago.

C'è un genere nuovo che ti piacerebbe sperimentare, per quanto riguarda la scrittura? 
Mi piacerebbe tentare un distopico, e se un giorno avrò l'idea giusta lo proverò. 

Quale romanzo ti è piaciuto di più scrivere? 
Mi sono divertita particolarmente a scrivere l'ultimo uscito "E il Diavolo si innamorò", perché mi ha permesso di sperimentare uno stile un po' diverso e di mettere a frutto i consigli che mi sono stati dati. L'avevo in mente da tempo, tant'è che l'ho scritto in un mese circa. 

Com'è nata la storia di "E il diavolo si innamorò"? Ti sei ispirata a qualche serie TV, film, libro...? 
A dire il vero è nato dal titolo, che in principio era "Il giorno in cui il Diavolo si innamorò" (poi abbreviato in "E il Diavolo si innamorò"). Mi è venuta in mente questa frase e l'idea di una ipotetica leggenda, riportata poi nel prologo così:
"Narra la Leggenda: Il giorno in cui l’angelo caduto, che dal Cielo fu cacciato per orgoglio e gelosia, riscoprirà l’amore in una di quelle creature mortali da lui ostinatamente disprezzate, la sua esistenza avrà termine e la sua natura muterà in umana."

Con quale dei protagonisti andresti a prendere un caffè e perché? 
Tra tutti i protagonisti dei miei romanzi sceglierei Enrico di "Chiave di violino"; perchè è un personaggio che ho amato molto.

Quanto tempo dedichi alla scrittura quotidianamente? 
Purtroppo non posso dedicarmici quanto vorrei, perché lavoro in ufficio tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Cerco di ritagliarmi del tempo in pausa pranzo e alla sera, anche se non è facile. 

Se potessi vivere in uno dei tuoi romanzi quale sceglieresti? Perché?
Sceglierei o "La lunga strada di Sara" o "Chiave di violino"  perché non mi spiacerebbe vestire i panni delle protagoniste di queste storie (nonostante i guai che hanno passato), e poi in entrambi i romanzi ci sono elementi tratti dalla mia vita e dalle mie esperienze, li sento più vicini a me (parlando di quelli pubblicati).

C'è un genere che non scriveresti mai? 
Credo che non riuscirei mai a scrivere un thriller o un horror perchè non saprei da dove iniziare. 

Se potessi scegliere tra scrivere seguendo esclusivamente il cuore ma non guadagnare niente e vivere della tua passione ma dover scrivere su commissione, cosa sceglieresti? 
Domanda difficile. Se si considera che comunque per vivere bisogna lavorare, mi piacerebbe lavorare facendo ciò che amo, ovvero scrivere, al limite anche su commissione. Poi comunque continuerei a scrivere anche quello che mi piace e a pubblicarlo. 

Cosa ti piace leggere? C'è qualche autore/autrice che ha ispirato la tua passione o le storie che scrivi?  
Prediligo romance e fantasy, non amo particolarmente storici, gialli e horror. Non ho autori che mi abbiano particolarmente ispirata, ma indubbiamente ho amato Jane Austen, tra i poeti Montale, Foscolo, e tra i moderni Alda Merini. Il libro che ho nel cuore è "Il profeta" di Khalil Gibran.

Quando hai iniziato a scrivere il tuo nuovo libro? E a che stai lavorando ultimamente?  
L'ultimo romanzo uscito l'ho scritto in un mese, praticamente lo scorso novembre. Ora sto revisionando la prossima pubblicazione in programma con la Collana Floreale, un romanzo che ha come protagonisti due calciatori e una disegnatrice/pittrice.

Quali novità attendi da questo nuovo anno? 
Intanto ho un altro contratto firmato con la Collana Floreale, poi vorrei partecipare a dei concorsi e iniziare a lavorare a un romanzo m/m a quattro mani con un'amica e collega, Nala Oyama (Marcella Ricci).

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