Sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party di The fine print. Un accordo per due di Lauren Asher edito Always Publishing. La nostra Meg l'ha letto e recensito per noi. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Trama
Benvenuti a Dreamland...
il luogo in cui gli occhi dei piccoli si accendono di magia e gli adulti tornano bambini.
Un mondo di attrazioni adrenaliniche e castelli da fiaba.
Ed è tutto di Rowan Kane. O meglio, del nonno che nel suo testamento ha costretto i nipoti a esaudire una serie di richieste folli, di quelle che stravolgono la vita, come condizioni indispensabili per ottenere quel che gli spetta di diritto.
Un tempo Rowan era uno di quei bambini che vivevano in un mondo incantato. Ma poi la vita gli ha insegnato che gli unici sogni possibili sono quelli che si realizzano col duro lavoro, i soldi e il successo.
Un po’ cinico? Probabilmente sì, ma lui ha scoperto a sue spese che il modo per ottenere ciò che vuole è tenere il cuore a bada e le emozioni sottochiave. E ora, per ammodernare Dreamland ha elaborato un piano a prova di bomba.
Ogni piano che si rispetti, però, deve fare i conti con degli imprevisti, e quello di Rowan è lei. Un uragano di idee e sorrisi, una ventata di aria fresca e spillette colorate: la sua dipendente Zahra Gulian.
Zahra è l’opposto di Rowan. Lei crede fermamente nell'impatto positivo che Dreamland ha sulla vita delle persone e si sforza sempre di mantenere l’ottimismo. Anche da semplice truccatrice, Zahra sogna in grande e vorrebbe entrare nel team creativo del parco.
Quando una sera, dopo aver assunto una quantità di alcol poco raccomandabile, si ritrova a stroncare l’attrazione più costosa di Dreamland, quello che dovrebbe essere motivo di licenziamento si rivela essere un'offerta per il lavoro dei suoi sogni.
Sarà per la sua arguzia, che Rowan le dà una promozione e la obbliga a lavorare con sé? Oppure perché è rimasto stregato da quella ragazza bella da mozzare il fiato, caparbia e creativa, capace di risposte taglienti che gli fanno venir voglia di tapparle la bocca con un bacio?
Zahra confonde Rowan, tuttavia lui non riesce a lasciarla andare. Il lieto fine esiste solo nelle fiabe, e non sarà di certo Zahra a fargli cambiare idea. O forse sì?
Un moderno Orgoglio e Pregiudizio ambientato in un parco divertimenti amatissimo, tra montagne russe e case infestate, tra zucchero filato e la magia dell’immaginazione.
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Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
È da tutta la vita che Rowan Kane aspetta di dirigere la Kane Company; lui e i suoi fratelli, in una lotta senza freni contro un padre anaffettivo e che li odia per davvero, hanno impiegato tutte le loro forze per raggiungere l’obiettivo. Non una questione di soldi, ma piuttosto una dimostrazione di forza contro un uomo che, dopo la morte della madre, aveva letteralmente trasformato quell’amore assoluto in disprezzo, odio, disistima continua verso i suoi figli: per questo, quando alla morte del nonno, a Rowan viene affidata la direzione di Dreamland, il parco giochi più redditizio e la prima azienda di successo avviata in famiglia, le cose si complicano non poco.
Per Rowan è una punizione, una condanna: tornare in quei luoghi tanto amati da bambino, lui, che aveva anche la passione per il disegno e l’arte, è fare i conti con una realtà che non è solo un’azienda con numeri e fatturato.
A Dremland lavorano intere famiglie, persone che hanno addirittura iniziato con suo nonno e che sono il vero motore dell’intero parco giochi, sebbene sottopagate: e tra loro c’è Zahra, una delle dipendenti che aspira a diventare un Creativo, che indossa strane spillette e si muove su uno skateboard, come negli anni ’80.
Lo scontro è immediato e invitabile, perché lei con sua brutale sincerità, il suo non mostrarsi intimidita, lo mettono di fronte a qualcosa di vero, qualcosa che è quello che vede e non un artefatto, un inganno, così tipici del suo mondo.
«Non so che razza di gravi problemi
io abbia, ma la schiettezza dei suoi commenti mi risulta più divertente che
sgradevole. Sono goffi e impacciati, quasi non si sentisse a suo agio se non
sbraitando ordini.»
Lui stesso tenterà di ingannarla, ma solo per capire che lei è quella che vede, con quei suoi vestiti strani, le sue spillette, i suoi disegni impossibili e le idee perfette per il parco: le emozioni, che Zhara gli mostra e dimostra, sono quelle, sono vere e lui, incapace di gestirle, le rivela poco alla volta la sua solitudine.
«Il sorriso di Zhara mi ferma il cuore. E’ strano, come se il mio corpo
non potesse più evitare di andare in tilt tutte le volte che si trova nelle sue
vicinanze.»
Due personaggi diversissimi, che fin dalle prime pagine uniscono lo scontro verbale a una retrospettiva mai banale o ripetitiva: Zhara, di origini armene e che ha una sorella diversamente abile, è una protagonista decisa, che non cede nei “botta&risposta”, che lavora su stessa per migliorarsi e a sua volta Rowan, che misura le sue bugie fino al punto di rendersi conto che l’amore non è quella debolezza che ha vissuto per tutta la vita, ma fidarsi, perché l’altro non userà quella fiducia.
«Rowan è la ma nube temporalesca nel bel mezzo di un periodo di siccità;
una meraviglia sottovalutata che non mi fa sentire meno viva del sole o delle
stelle
……
“Perché allora ancora non lo sapevo, eppure volevo che tu vedessi il vero
me”.»
Una lettura coinvolgente, che tiene il ritmo nei dialoghi e nello sviluppo della trama dalla prima all’ultima pagina, con dialoghi non banali e che tengono il filo della narrazione: non ci resta dunque che attendere i volumi sugli altri due fratelli, anche per scoprire come risolveranno il lascito di nonno Brady.
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