mercoledì 6 ottobre 2021

Segnalazione: Come hai detto che ti chiami? di Paola Russo

 Nuova uscita di oggi!

Come hai detto che ti chiami?

Paola Russo

 

 TITOLO: Come hai detto che ti chiami?

AUTORE: Paola Russo

EDITORE: Words Edizioni

GENERE: Commedia romantica (slow burn/reverse age gap/geek romance)

FORMATO: Ebook (2,99 in offerta lancio a 2,69) - Cartaceo (15,90)

 
 

DISPONIBILE SU AMAZON E CON KINDLE UNLIMITED

A BREVE IN TUTTE LE LIBRERIE

 

 

Un nerd e la sua sexy vicina di casa.

Un incidente di percorso che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato.

 

 

TRAMA


Bella, ma stronza.

Se a un campione random di persone venisse chiesto di descrivere Santana, con tutta probabilità sarebbe questo l’unanime giudizio. Editor e ghostwriter per professione, con una vita sessuale altalenante nel tempo libero, Santana non ha di certo nulla a che vedere con Michael. Anzi, Luke. Forse Ryan. No, ecco… Brian!

Insomma, col vicino nerd di undici anni più giovane, appassionato di D&D e Star Wars e, all’occorrenza, hacker, scassinatore e moonwalker professionista. Eppure, complici una notte ad alto tasso alcolico, una delusione d’amore e un tappeto che ha decisamente visto troppo, Santana e Brian si ritroveranno a condividere più di quanto avrebbero voluto.

 

 

BIOGRAFIA AUTRICE:

 

Un esordio da oltre 15.000 copie digitali quello di Paola Russo per Words Edizioni. Il suo primo romanzo, il chick lit “Che nessuno s’innamori”, è stato per mesi nella classifica best seller di Amazon. Torna ora con questa commedia romantica e due protagonisti fuori dagli schemi.

 

ESTRATTI

 

1. «Che simpatica che sei. Perdonami, come hai detto che ti chiami?»

Non l’ho detto, cerbiatto nano, pensò, carica di odio. «Mi chiamo Santana.»

«Santana?»

«Sì, Santana.»

«Davvero?»

«Davvero.»

«Ma che nome…»

«…del cazzo» completò Santana.

«No, no» ribatté Lily agitando le mani per negare con forza. «Volevo dire interessante… originale.»

«Secondo me, invece» ribatté Santana, «è proprio un nome del cazzo. Ma tant’è.»

 

2. Quando sentì suonare il campanello di casa, Brian si staccò dalla tastiera del computer, domandandosi chi potesse mai essere a quell’ora. Quando fu Santana a comparirgli davanti agli occhi, sul suo viso si allargò all’istante un sorriso ebete.

Vestita di tutto punto, truccata e con i tacchi alti, era ancora più bella del solito. Non fece in tempo a dire una parola, che lei lo anticipò con una domanda secca e inaspettata: «Hai alcolici in casa?»

Preso alla sprovvista, balbettò: «S-sì. Ho delle lattine di birra e una bottiglia di vodka aperta da poco.»

«Cibo spazzatura?»

Il ragazzo la guardò disorientato.

«Cibi industriali dallo scarso valore nutrizionale, pieni di sale o zuccheri in quantità notoriamente nociva per la salute» spiegò lei ulteriormente. Vedendolo ancora smarrito, gli schioccò le dita davanti alla faccia. «Ryan, sto parlando di patatine, snack e dolci vari.»

«Sì, certo» si ridestò il ragazzo. «Quelli ci sono sempre nella mia dispensa.»

«Bene» commentò lei, senza scomporsi. «Tu, alcol e cibo spazzatura. A casa mia. Tra venti minuti» ordinò.

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