Sognatori, la nostra Meg ci parla oggi del romanzo di Cristina Foresta, Lovescore edito Royal Books Edizioni. Curiosi di scoprire tutto?
Trama:
Lisa è una ragazza come tante, ma esitante e indecisa come poche. Nick, invece, è tanto fuori dal comune quanto determinato e risoluto. È un calciatore della Premier League e ha tutto quello che potrebbe desiderare: il lavoro per cui ha lottato fin da ragazzino e un carisma che lo fa amare dai tifosi dell'Hart e non solo.
Quando si incontrano, si schierano subito nelle due metà di un campo da calcio in cui, giorno dopo giorno, continuando a inciampare l'una nei tackle dell'altro, conseguiranno il loro lovescore.
Il parere di Meg (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)
Lisa e Nicola, detto Nick, sono due italiani che si sono trasferiti nel Regno Unito per motivi diversi: lei, nella speranza di iniziare una vita totalmente diversa da quella che aveva in Italia, lui calciatore già affermato della Premier League.
Per una buona metà del libro, Lisa non riesce a conquistare il lettore, indecisa, continua a girare su se stessa con in un circolo vizioso: si trasferisce fuori Londra ma non lascia un lavoro che detesta, continuando anche a fare la pendolare; inizia a stare bene con Nick, ma preferisce iniziare una relazione con un altro nella vana speranza di trovarvi certezza.
Cari Sognatori, vi confesso che ho fatto non poca fatica a capire davvero le sue scelte, anche se i POV sono in prima persona e molto sviluppati, poiché mi sembrava di vedere un continuo saliscendi senza senso.
Nick è un protagonista più definito, deciso, dotato di intuito al punto da capire subito che il problema di Lisa è il rapporto con i suoi genitori e il fatto di essere stata adottata.
La parte in cui il loro rapporto si sviluppa è bene articolata e si legge con fluidamente senza interruzioni.
«Il suo sguardo mi faceva sentire nuda e protetta, al contempo; spogliata di ogni insicurezza e rivestita da un sentimento sincero e quasi sconosciuto, ma altrettanto confortevole e caldo. Perché quello sguardo era riuscito ad accendermi il cuore e a infiammarmi prima le guance e poi l’anima. Avrei voluto essere guardata sempre così, ma non volevo fraintendere le sue intenzioni.»
Poi la storia ha di nuovo un calo nella struttura narrativa andandosi a riempire di troppi, troppi passaggi, poco fluidi e sinceramente molto ridondanti che non aggiungono né tolgono nulla a due protagonisti già ben definiti, ma quasi come se l’autrice avesse voluto aggiungere ed e aggiungere particolari, di cui, a mio personalissimo parere, non se ne sentiva la necessità (i capitoli su Bradley mi hanno sinceramente spiazzata).
La scrittura è priva di errori linguistici o grammaticali, ma la lunghezza resta eccessiva, penalizzando uno sport romance che resta comunque diverso dal solito e interessante da leggere per una penna al suo debutto da autrice.
Sempre molto carini ad inizio capitolo gli avatar, come nello stile di questa CE, che questa volta sono accompagnati dal passaggio più significativo del capitolo.
Valutazione: tre stelle e mezzo.
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