venerdì 1 ottobre 2021

Recensione: Sei la parte migliore di me di Susy Tomasiello

Sognatori, la nostra Martina ci parla oggi del romanzo di Susy Tomasiello, Sei la parte migliore di me edito Words Edizioni. Vediamo insieme dettagli e opinione.



Trama

Quanto si può credere alle seconde possibilità?

Tutto sembra essere perfetto quando Kaithlyn torna a casa: sta per sposare il fidanzato nella vecchia chiesetta della sua città, come ha sempre desiderato. Il destino, però, mette nuovamente sulla sua strada Zed, il ragazzo che le ha distrutto la vita.

Zed non aveva previsto di incontrare nuovamente la ragazza che l’ha rovinato per sempre. Dopo dieci anni, trascorsi lontano da lei, ora deve impedire che accada di nuovo qualcosa di irreparabile.

Bugie, rancori e mezze verità li porteranno a scontrarsi e ad affrontare, una volta per tutte, quei sentimenti che sembravano legarli nonostante tutto.

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

 


Cari lettori, oggi vi parlo di un romance uscito da una casa editrice che adoro e che ringrazio per la copia omaggio. È sempre una bella sorpresa leggere buoni romanzi usciti da piccole realtà editoriali!
La penna di Susy Tomasiello ci porta tra New York e Santa Barbara per conoscere la storia di Kaithlyn, che torna a casa dopo anni trascorsi nella Grande Mela lontana dalla famiglia, dagli amici, ma soprattutto da lui: Zed, il ragazzo di cui era perdutamente innamorata. Kaithlyn non torna da sola a Santa Barbara, ma con un fidanzato e un anello al dito che vogliono dire solo una cosa: nozze in vista. Ma Philip non è lontanamente paragonabile a Zed, anzi, l'autrice si è impegnata per bene per renderlo odioso da tutti i punti di vista!
Un amore troncato sul nascere e un ricongiungimento dopo anni e anni, dopo promesse infrante e rancori non può che sfociare in uno scoppio devastante. È proprio così il nuovo primo incontro tra Kaithlyn e Zed, i sentimenti tenuti a tacere tornano a galla come un pallone schiacciato troppo sotto la superficie dell'acqua, le domande senza risposta tornano a far sanguinare il cuore, ma soprattutto la consapevolezza di amare ancora l'altro e di averlo perso toglie il respiro.
Perché Kaithlyn se n'è andata così all'improvviso?
Tra le pagine del romanzo veniamo catapultati indietro di dieci anni, per conoscere piano piano la storia dei due protagonisti, per capire come quel primo amore fosse indistruttibile e fortissimo. Sembra impossibile anche a noi che qualcosa, o meglio, qualcuno sia riuscito a spezzarlo. Dall'altra parte, però, sappiamo che tutto è destinato a ritornare in vita perché è chiarissima la complementarità tra Kaith e Zed.
Un romanzo ben scritto e ben curato, denso di emozioni e di contrasti, che si legge tutto d'un fiato dall'inizio alla fine. È sicuramente una bella storia d'amore, anche se ho trovato qualche dettaglio fuori posto, qualcosa che avrebbe potuto essere approfondito di più in alcuni passaggi un po' frettolosi, qualche forzatura di troppo… insomma, un buon romanzo ma non ancora perfetto!
Soprattutto, ho trovato un contrasto tra il grande amore che la Tomasiello è riuscita a rendere e i deboli ostacoli che hanno determinato la rottura tra i protagonisti. Il motivo per cui Kaithlyn si è allontanata per ben dieci anni è forse troppo debole, la stessa protagonista lo è.
Per quanto sia rimasta scottata dal punto di vista emotivo, arrivare a un passo dalle nozze con un uomo come Philip sembra troppo anche per chi non crede nell'amore. È stata forse calcata troppo la mano con questo personaggio, che sicuramente ha una sua funzione all'interno del tessuto della storia, ma stona un po' con il profilo della ragazza. Perché lei non ha ripreso in mano la sua vita in dieci anni? Sembra un tempo troppo lungo per essere giustificato semplicemente come è stato giustificato, ovvero come il risultato della scelta di un padre geloso.
Tra l'altro, non ho nemmeno ben capito le motivazioni del padre di Kaith, che odia Zed di un odio cieco e smisurato senza un motivo sufficientemente valido. Il nostro protagonista maschile si è dato ben da fare per la sua donna, qualunque padre sarebbe stato fiero di un fidanzato come lui. Invece, il papà di Kaith fa il tifo per Philip, che è certamente più benestante, ma che palesemente non vuole il bene della sua ragazza.
Il tutto fa apparire Kaith come una pedina in balia degli eventi, che tira fuori un po' di carattere solo nelle ultime pagine del romanzo. Insomma, non sono riuscita a cogliere una crescita della protagonista che davvero la rendesse reale, verosimile, concreta.
Nonostante la storia racconti di un amore coinvolgente in grado di catturare noi lettrici romantiche, sembra che manchi qualcosa…



Valutazione: tre stelle e mezza.

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