sabato 2 ottobre 2021

Recensione: Chi di rosa ferisce di Daniela Saviozzi

Sognatori, la nostra Milena ci parla oggi del romanzo di Daniela Saviozzi, Chi di rosa ferisce edito Blueberry Edizioni. Vediamo insieme dettagli e opinione.



Trama

Il matrimonio di mia sorella Sara è alle porte e siamo tutti impegnati con gli ultimi dettagli. Sostenere la sposa nei suoi sbalzi d’umore sta diventando un’impresa, per non parlare del fatto che io, Giada Celli, non abbia uno straccio di fidanzato da un secolo. Non che me ne vergogni, ma dato che sarò costretta a passare un'intera giornata al fianco del mio ex a questo evento, presentarsi con un bel fidanzato poteva essere un modo per dimostrare che a me, di LUI, non importa più niente. Solo, non avevo previsto alcuni piccoli dettagli: lo sfarfallio nello stomaco nel rivederlo dopo anni? La mia goffaggine che sfiora punte disarmanti ogni volta che è nei paraggi? Senza dimenticare la spilungona bionda in rosa shocking con cui LUI ha avuto la brillante idea di presentarsi. Quante probabilità ci sono che io ne esca intera? E poi, quel sentimento che ci legava, si è davvero esaurito? Non vi resta che scoprirlo insieme a me nella settimana più delirante della mia vita in cui dovrò fare i conti con imprevisti, una sposa ansiosa, idee bizzarre e cascate di cuoricini rosa, il colore più odiato da chi come me ha chiuso con l’amore. Oppure no?

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Il parere di Milena (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

 

Secondo libro che leggo di questa autrice e devo dire che il suo è uno stile molto definito, non si può non riconoscerlo.
In primo luogo, racconta sempre storie della sua terra, la Toscana. Pisa e i suoi abitanti sono persone vive, vere. Niente ricconi che abitano antiche dimore rinascimentali, ma persone normali, che vivono in case normali e fanno lavori normali.
In secondo luogo, le sue protagoniste hanno una verve ironica e brillante, senza però risultare macchiette. Gaffe e riflessioni sono sempre ben dosati.
Dal punto di vista stilistico, particolare e ben azzeccata per il tipo di storia, a mio parere, la scelta di fare interloquire la protagonista, che è anche l'io narrante, con il lettore. Certo, questo rende tutti gli altri personaggi dei comprimari e non permette di apprezzarli fino in fondo, è una scelta rischiosa che però definisce in modo netto la personalità dell'autrice.
Alla povera Giada ne succede una dietro l'altra, escamotage narrativo che tiene alto il ritmo della storia, e compensa il forse ogni tanto ripetitivo uso di descrizioni degli stati d'animo.
Cosa fareste voi, se vi trovaste al matrimonio di vostra sorella e per testimone del futuro sposo ci fosse il vostro ex, che non vi è ovviamente indifferente?
 

Voto: 4 stelle.

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