mercoledì 27 aprile 2022

Recensione: Game Over di Lorella Diamante

Sognatori, la nostra Meg ci parla oggi del romanzo di Lorella Diamante, Game over. Pronti a scoprire tutto?



Trama

Esiste un prima e un dopo nella vita… anche nella mia.
Sono stato un vincente.
Il giocatore più giovane a entrare nella NFL.
Sono stato il più pagato, il più osannato dalla stampa e il più inseguito dalle donne.
Ho riempito gli stadi di tifosi che urlavano il mio nome sopra quello degli altri… fino a quel giorno.
Mi chiamo Chester Cox, e sono diventato solo un’immagine dorata in un mondo senza più colori… il mio.
Poi, ho incontrato
lei.

I suoi occhi fissarono i miei, e nel suo sguardo vidi ardere qualcosa di potente, capace di scuotere anche il torpore dei miei pensieri, oltre al mio corpo stanco.
Cos’aveva di tanto speciale quella piccola donna?
Non lo capivo, ma volevo ascoltare tutti i suoi pensieri.

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

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Il parere di Meg (prodotto acquistato)

 


Ritorniamo nel mondo del football di Lorella Diamante con una storia davvero intensa e particolare.
Il libro si apre con quella che supponiamo essere la finale del Super Bowl, partita decisiva del campionato NFL e soprattutto grande evento mediatico: da questo prologo ci aspetteremmo uno sport romance come nella prassi.
In realtà dopo pochi capitoli, non appena ci viene introdotto il protagonista maschile capiamo che c’è molto di più.
Chester Cox è il pluripremiato ed osannato campione: è una sorta di Tom Brady vivente, al culmine del suo successo e fama, ma è successo qualcosa, qualcosa che lo ha portato a compiere il gesto più terribile che un essere umano decida di compiere.
È legato ad un letto in un ospedale per malattie mentali, dove la sua mente lo trascina attraverso voci, incubi, proiezioni di ricordi che lui stesso non riesce a spiegarsi: e così lo incontra Layla, inviata dal suo giornale nel tentativo di scoprire che fine ha fatto e che, invece, lo aiuterà a scappare da quel luogo.

 

«Gli occhi più scuri e tristi che avessi mai visto in vita mia mi fissarono, e il gelo mi attraversò il corpo. Ma non era per il fatto che ero tutta bagnata. Era il vuoto che vidi nel suo sguardo a congelarmi fin dentro l’anima.»

 



Da quel momento si creda un filo sottilissimo che li unisce, dovuto anche al fatto che Layla stessa ha perso sua madre da piccola e vede, riconosce in Chester qualcosa che ha già vissuto.
È una donna sola da sempre, anche se ha un fratello che la adora letteralmente e che con cui ha un rapporto meraviglioso: Layla ha scelto e deciso di non ricordare il suo passato, dove violenze e morte sono state una costante, e che la fanno vivere costantemente tra sogni e incubi.
Questo dolore, sia fisico che dell’anima, la farà avvicinare anche fisicamente a Chester.
Quel dolore fisico che Chester stesso, in un primo momento, ha scelto di ignorare e che lo ha portato a scoprire della sua malattia, gli farà capire che di lei può fidarsi fino al punto di affidarle la scelta di operarsi.
Layla non subirà le sue decisioni ma, insieme e sul suo stesso piano, lo porterà verso quella nuova possibilità di vita.

 

 «Il dolore poteva unire le persone più dell’amore? Oppure era amore pure quello?»

 


La storia affronta con grande delicatezza e al tempo stesso con la dovuta profondità il tema della CTE, la malattia dovuta ai traumi al cervello che affligge i giocatori di football, rendendo così il romanzo molto diverso e particolare nel panorama degli sport romance.

I personaggi sono definiti nei loro sentimenti senza essere scontati, in modo egualitario e per questo il ritmo della narrazione è costante.

L’autrice conferma ancora una volta la sua capacità di approfondire temi particolari unendoli ad una tipologia di romanzo generalmente “leggero”, dandogli così un tocco di unicità che merita la nostra attenzione di lettori.



Valutazione: quattro stelle e mezzo.

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