martedì 19 novembre 2019

Recensione: Al di là dei tuoi occhi: L'inizio del viaggio di Paola Serra (The Munsee Series Vol. 1)

Buongiorno sognatori, la nostra Martina ci parla oggi del romanzo self di Paola Serra, Al di là dei tuoi occhi, primo volume di una serie, una storia che non l'ha convinta. Scopriamo i dettagli e le motivazioni.


Trama

Ci sono volte in cui voltarsi indietro fa ancora paura. Ci sono volte in cui vorresti che il passato restasse tale. Quelle in cui ti ritrovi “costretto” a tornare nei luoghi della tua infanzia non sapendo bene cosa aspettarti.
Sono questi i timori che affiggono Noah nel suo viaggio verso casa, nella cittadina selvaggia di Hulett, dopo un'assenza durata ben cinque anni.
È lì che ha lasciato una parte di sé: tra le catene montuose e “presso il grande fiume calmo”, tra le praterie e gli arbusti, tra i ranch e i cavalli, tra nuovi e vecchi amici mai dimenticati. E sarà lì che ritornerà per scoprire cosa nasconde la sua Beck: un'amica, una confidente, la sua metà perfetta.
Un rapporto indissolubile, un'amicizia pura e sincera messa a dura prova da una partenza improvvisa.
Ma come spesso accade nel distacco, molte cose sono cambiate, loro non sono più gli stessi: Rebecca schermata dietro i suoi muri invalicabili e con tanta rabbia da esternare; Noah, con una vita altrove, ritrova ferite che credeva aver metabolizzato.
Riusciranno a ritrovare l'uno negli occhi dell'altra quella complicità smarrita, quella fiducia perduta, quell’anima affine che riusciva a leggergli dentro al primo sguardo?
Riusciranno a riconoscersi accantonando il passato e scrutando il domani con nuove aspettative?

Benvenuti in Wyoming, benvenuti nella loro realtà.

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Il parere di Martina (prodotto fornito dall'autore)

Buongiorno, lettori, oggi vi parlo dell'esordio di Paola Serra con un romance proveniente da Wattpad e rivisto per l'uscita su Amazon. Purtroppo, non è stata una lettura che mi ha entusiasmata e spero che le mie osservazioni possano essere utili a Paola per migliorare, dato che è solo all'inizio di un lungo percorso nel mondo della scrittura. Premetto che non sono una professionista né un'esperta, ma leggo moltissimi romance e mi diletto anche a scribacchiarne qualcuno, cosa che mi ha permesso di notare in Paola delle difficoltà che io stessa ho incontrato nello scrivere un romanzo per la prima volta.
Partiamo dalla trama, che di per sé è lineare e non presenta incongruenze a livello logico e temporale. Si tratta di una storia d'amore in piena regola, nata tra due persone che si sono sempre appartenute, anche se la vita le ha costrette a stare lontane. Il romanzo narra il momento in cui si ritrovano i protagonisti, così diversi rispetto a un tempo, cosa che non impedisce al loro amore da sempre esistito di tornare a galla in pochi giorni.
Veniamo ai personaggi principali, Rebecca e Noah: la storia è principalmente centrata sulla figura femminile, sulla sua vita difficile che l'ha costretta ad attraversare più perdite. Rebecca è delusa dal mondo, perché ogni volta che trova un appiglio, una speranza, una persona presumibilmente speciale, questa se ne va in qualche modo. È il dolore di Rebecca, la sua chiusura a fare da protagonista in questa prima parte della storia ed è proprio questo a determinare i suoi comportamenti scostanti. È innegabile che l'autrice abbia lavorato sulla psicologia di questo personaggio, anche se, a mio avviso, siamo ancora lontani da una buona caratterizzazione. Rebecca incarna questa sofferenza che viene quasi prima del suo essere persona e personaggio, tutto vortica attorno a questa tematica, ogni parola e ogni comportamento. Poi, la storia d'amore. Ho compreso che Paola abbia voluto descriverla come una rinascita, ma i passaggi sono troppo bruschi e forzati, tanto da risultare in comportamenti contraddittori e talvolta insensati. C'è di più della perdita, della paura, del dolore in una storia d'amore e questo di più sembra non esistere nel romanzo.
Noah viene un po' lasciato in secondo piano, tranne per il fatto che è lui a dichiarare per primo i suoi sentimenti a Rebecca, il che mi ha portata a pormi una domanda: torna dopo anni e gli bastano pochi giorni perché dentro di lui si faccia chiarezza? Mah, mi è sembrato un po' macchinoso.
Il problema principale del romanzo, comunque, è l'estrema lentezza con cui si svolge la vicenda, appesantita da continue descrizioni e spiegazioni. È un errore comune nelle autrici esordienti, questa tendenza a spiegare tutto ogni volta, risultando ripetitive e pesanti. Sarà la terza persona, sarà forse la sintassi non sempre lineare e i periodi molto lunghi, ma il ritmo non funziona. La storia non mi ha coinvolta, purtroppo. Non ho avvertito il batticuore di Rebecca, né l'emozione del loro primo bacio. Il fatto è che durante questo romanzo la descrizione prevale sulla narrazione, la spiegazione sull'azione. Cosa succede? Poco, pochissimo. Le scene effettive si contano sulle dita di una mano. Essendo che l'autrice lascia intuire che la storia continua, a mio avviso sarebbe stato più efficace snellire questa prima parte e proseguire con la narrazione di ciò che accade dopo.
A livello formale non ci sono grandi problematiche, ma credo che l'autrice avrebbe dovuto farsi affiancare da un paio d'occhi più esperti per lavorare sullo stile e sul ritmo narrativo. È un romanzo acerbo, in sostanza, che necessita di un lavoro approfondito, una storia che potrebbe essere interessante, ma non è ancora pronta per esserlo.

Valutazione: due stelle
 

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