lunedì 11 novembre 2019

Review Party: Daemoniacus: Il cavaliere silente di Gioia De Bonis e Valentina Nazio

Buongiorno sognatori, oggi il blog partecipa al Review Party del romanzo fantasy Daemoniacus: Il cavaliere silente, scritto a quattro mani da Gioia De Bonis e Valentina Nazio. La nostra Mariarosaria l'ha letto e recensito per noi. Vediamo dettagli e opinione.


Trama

Mi chiamo Fabian e sono...in realtà, ormai non so più chi sono veramente.
Ho perso mio padre e quello che resta di mia madre giace immobile in un letto d'ospedale.
Fino ai 18 anni, grazie a mia zia Ruth, non mi è mai mancato niente, ma poi quando li ho compiuti e sono ritornato a vivere nella casa di famiglia: tutto è cambiato. In quella piccola villetta immersa nel verde delle campagne parigine, proprio lì, tra le mura in cui mi sarei dovuto sentire al sicuro, sono iniziati i miei problemi: visioni inspiegabili, incubi notturni e strane sensazioni, che mi hanno portato a credere di essere pazzo, finché non è arrivata lei, la mia Zoe. Solo grazie a lei quella mia pazzia è diventata accettabile...ora però l'ho persa. Zoe è cambiata, non è più la stessa e non vuole vedermi. E i miei incubi sembrano aver di nuovo lo stesso potere su di me.
Ma saranno davvero solo incubi? O forse sono qualcos'altro? Cosa sta cercando di rivelarmi il mio subconscio?
Qualunque cosa stia succedendo, sembra che io sia l'anello di congiunzione tra il bene e il male. Io sono il solo in grado di ristabilire l'ordine.
E quello che mio padre ha iniziato, ora è compito mio portarlo a termine.

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Il parere di Mariarosaria (prodotto fornito dalle autrici)  

Daemoniacus è un urban fantasy la cui trama è abbastanza intrigante ma che, a mio avviso, poteva essere sviluppata meglio. Dopo aver letto la sinossi mi aspettavo qualche approfondimento maggiore sulla vita di Fabian e sulla sua “condizione” anche se, purtroppo, non sono stata accontentata. Gli incubi ricorrenti, vedere ombre che nessun altro nota e avere continui mal di testa sono elementi importanti nell’esistenza del protagonista eppure, a mio parere, sono stati appena accennati perché si entra subito nel vivo della storia e viene dato spazio all’altra protagonista: Monath.
Di questo demone si intuisce da subito l’amore indiscusso per il padrone, e anche se non viene detto nulla di particolare sul suo conto si parla invece molto del modo in cui la creatura si “mette in forze” quando le energie l’abbandonano. A essere sincera, ma questa è solo un’opinione personale, le scene che riguardano questo evento e la frequenza con cui si ripetono non sono state molto di mio gradimento, perché ritengo che si potesse trovare un modo differente di sviluppare la cosa dando maggior peso alle sensazioni e ai sentimenti dei protagonisti.
L’uso frequente di avverbi e di “d” eufoniche, spezza un po' la fluidità della storia, così come accade per le formule di evocazione, prima indicate in latino e poi ribadite in italiano, che la rendono ridondante. Ci sono alcune imprecisioni, e ve ne posso elencare alcune, come ad esempio quando viene detto: “il mio osso pelvico incontra la sua prepotente erezione”, oppure, “La mia mano si allontana dal suo braccio, adagiato al suolo senza vita.
Nonostante tutto la storia riesce a catturare il lettore e si legge in fretta, anche se sono certa che con una rilettura possa essere sistemata e valorizzata.

Valutazione: 3 stelle
 

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