sabato 29 giugno 2019

Recensione: Di tutte le virtù di Virginia Dellamore

Buongiorno!
Eccomi a parlare di un'autrice che ho letteralmente adorato. Scoperta l'anno scorso, Virginia Dellamore mi ha introdotto nel mondo del regency e da allora non l'ho più abbandonata. I suoi libri sono pillole di conforto per l'anima. Non è da meno questa storia, che per molti versi mi ricorda "Una stravagante ragazza perbene", sempre della stessa autrice. Ma veniamo a noi.



Trama

Prudence Darcy non fa onore al proprio nome: è ribelle, caparbia, impulsiva e desiderosa di vivere intensamente. La madre fa di tutto per tenere a freno le sue stravaganze e ha imposto a lei e alla figlia maggiore, la dolce e bellissima Hope, di conquistare due facoltosi partiti e di fare due matrimoni eccellenti. Ma Prudence è anticonformista anche in questo: ben lontana dal temere la povertà e il disprezzo sociale, non desidera sposarsi per interesse e, anzi, non desidera sposarsi proprio. Il matrimonio, ne è certa, la priverebbe della libertà di cui ha bisogno più della stessa aria.
È con spirito spericolato, dunque, che Prudence si appresta ad affrontare la sua prima Stagione a Londra. Vuole divertirsi il più possibile, vedere luoghi nuovi e conoscere gente interessante, prima di tornare alla quiete del suo piccolo villaggio nel Derbyshire. Durante una festa in maschera ai Vauxhall Gardens, la sua fame di avventura pare trovare pane per i propri denti. Lì, infatti, incontra un uomo affascinante che la incuriosisce molto. Subito avverte una profonda affinità fra di loro: entrambi giovani, entrambi squattrinati, entrambi bisognosi di evadere da una vita di regole e rinunce. Se Prudence credesse al colpo di fulmine e non fosse scettica riguardo all’amore in generale, penserebbe quasi di aver perso la testa per il misterioso sconosciuto dagli occhi blu di cui conosce il nome, Lawrence, e poco altro. Ma Lawrence non è chi le ha detto di essere. Non si chiama neppure Lawrence, e non intende rivelare a nessuno la sua vera identità: quella di Lord Terence Auckland, un duca tutt’altro che povero, con molti ragionevoli motivi per voler mantenere l’anonimato.
Sullo sfondo di una Londra Regency allegra e gaudente, durante una primavera contraddistinta da imprevisti ora divertenti ora pericolosi, la storia di un legame inaspettato e inaspettatamente forte fra due anime più simili di quanto avrebbero mai immaginato.
Potrà, però, un’amicizia nata da una bugia trasformarsi in amore?


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Il mio parere (prodotto letto in ku)

Come vi dicevo la protagonista, Prudence, mi ricorda molto Annis (una stravagante ragazza perbene), soprattutto per il comportamento non convenzionale e il desiderio di avventura. Convinta che non riuscirà mai a sposarsi a causa del suo caratteraccio e della sua "non bellezza", Prudence decide di sfruttare l'occasione del soggiorno a Londra per vedere cose che una signorina perbene non dovrebbe nemmeno immaginare. Spirito innocente e avventuroso, Prudence si ritrova a una festa in maschera dove trova Terence, un lord attesissimo da tutte le signorine che non aspettano altro che l'occasione per conquistarlo. Prudence non sa chi sia, e quando Terence si spaccia per suo cugino... lei ci crede. Cominciano allora una serie di equivoci e imprevisti tutti da ridere. Terence è comicamente imbranato, nonostante la fama di lord algido e affascinante. Prudence è un vulcano incontenibile e imprevedibile, che fa disperare madre e sorella e che attira le attenzioni di un altro nobile con gusti "particolari". Insomma, se dovessi dare un parere complessivo direi: delizioso.
La struttura narrativa è ben bilanciata e i personaggi magnificamente caratterizzati. Ogni pezzo della storia si incastra perfettamente in un intreccio impeccabile che, pagina dopo pagina, ci trascina in un mondo fatto di pizzi, di sorrisi nascosti, di coraggiosi baci rubati e di caste intenzioni che vengono trascinate via da u tumulto di emozioni inaspettate. Virgina (aka Amabile Giusti) sa tratteggiare un'epoca con grande maestria. E anche se le sue eroine sono un po' fuori dagli schemi, diciamoci la verità, non ci badiamo più di tanto. Tra le pagine di Virginia ritrovo donne forti a dispetto di un'epoca che le voleva completamente asservite all'uomo e questo mi affascina molto. Non belle, non ricche (la maggior parte delle volte), ma piene di ardore ed entusiasmo, le donne di Virginia mettono quasi in ombra l'uomo, che si ritrova pedina inconsapevole del gioco di Cupido.
Consigliato, consigliatissimo!

Valutazione: 5 stelle!

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