venerdì 15 novembre 2019

Recensione. L'arciere dello Shropshire di Valentina Piazza

Salve!
Ansiosi di tuffarvi in un libro regency? Questo di cui vi sto per parlare può fare al caso vostro.




Sinossi

Much Wenlock, 1815.

Nello Shropshire, e più precisamente nella cittadina di Much Wenlock, Lord George Alexander Willoughby, nobile con fama da misogino e arciere infallibile, possiede una lussuosa villa e diversi ettari di terreno. In realtà, il gentiluomo non prova avversione verso tutte le donne, ne ha conosciuta una tanto speciale da determinare il suo trasferimento definitivo.

Resta solo un problema: la ragazza in questione, Miss Gwendolyn Carpenter, non somiglia per nulla alle dame che sono solite occupare i salotti londinesi e che spesso si ritrova svenute tra le braccia.

Dal momento del suo trasferimento, il giovane cuore di Gwen vede nascere sentimenti tumultuosi e contrastanti nei confronti dell’affascinante e irresistibile Lord Willoughby.

“Mi domandavo di continuo la cagione del mio comportamento. Me ne pentivo? Forse. Lo avrei rifatto? Certo che sì. Ma il motivo non riuscivo proprio a spiegarmelo, restava in una zona d’ombra, in cui i forti sentimenti destati da Willoughby languivano e mi facevano sussultare, a ogni suo sguardo.”

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Il mio parere (prodotto fornito dall'autore senza scopo di lucro)


Amo il regency. Adoro il regency. Leggere regency per me equivale a rifugiarsi in un mondo fatto di sguardi di sottecchi e di regole precise e ben definite. Proprio la rigidità della società rende queste storie d'amore particolarmente appassionanti e l'arciere dello Shropshire non è da meno.
Gwen non è certo una damina tutta pizzi e merletti, anzi. Una specie di maschiaccio, un tornado dai capelli rossi che mi ha ispirato subito simpatia. Dietro il suo sbandierato odio per Lord Willoughby si vede benissimo che butta l'occhio una volta di troppo. Insomma... è cotta già alla seconda pagina. Però è bellissimo. Questa donna orgogliosa e un po' buffa che si scioglie alla presenza del lord scorbutico (che poi tanto scorbutico non è) e cerca in tutti i modi di negarlo a se stessa.
Non passerà molto, prima che la realtà si palesi in tutta la sua evidenza. E allora, cosa faranno il diavoletto dai ricci rossi e il brontolone con l'arco?
Una storia tutta da assaorare, tra i dolci paesaggi di una campagna che si lascia sorprendere da piogge improvvise e provvidenziali, piccole scenette di comunità e teneri batticuori accompagnati da lunghe elucubrazioni mentali. Perché il romanzo regency è notoriamente un tipo di opera in cui si ragiona moolto sui meccanismi del'innamoramento e io per questo lo amo.
Forse mi sarebbe piaciuto un po' più di tira e molla, qualche ostacolo in più, ma è perché sono sadica e mi piace soffrire... tuttavia devo ammettere che l'eleganza della parola di questa autrice mi ha positivamente colpito. Come sempre, Valentina tiene ben saldo il suo romanzo sui pilastri di ricerche accurate e fa riferimenti pertinenti a usi e costumi, a luighi e leggende, senza per questo apparire pesante o fuori luogo. Non posso che consigliarvi di leggerlo e di sospirare insieme a me.


Valutazione. 4 stelle

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