domenica 31 maggio 2020

Review Party: Ti amerò fino alla fine di Bella Jewel ('Til Death Series Vol. 2)

Sognatori, la nostra Martina ci parla oggi di Ti amerò fino alla fine di Bella Jewel, secondo volume di una serie edita Newton Compton Editori. Vediamo insieme la sua opinione.


Trama

Ho sposato un uomo dal cuore di pietra. E, come se non bastasse, ho fatto l'errore di innamorarmi perdutamente di lui. Era solo questione di tempo prima che Marcus Tandem schiacciasse la mia anima in mille piccoli pezzi. E da quando me ne sono andata, voltandogli per sempre le spalle, ho solo un grande vuoto al centro del petto. Lavoro sodo per rimettere in sesto la mia vita, ma so che è solo questione di tempo prima che arrivi il momento di affrontare Marcus una volta per tutte e dirgli che è finita per sempre. Ma non sarà facile. Perché le emozioni potrebbero prendere il sopravvento. Anche quelle più oscure. La nostra storia è complicata. E non ho idea di come finirà.

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Il parere di Martina (prodotto fornito dalla Casa Editrice senza scopo di lucro)

Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo del sequel di un romanzo che ho recensito alla fine dell'anno scorso, Amami fino alla fine. Nel secondo volume della serie la storia di Katia e Marcus si conclude, dopo una brusca interruzione al termine della prima parte.

Nonostante la storia promettesse bene, devo purtroppo dire che questo finale mi ha delusa. In generale, ho trovato il romanzo troppo breve e frettoloso, a tratti confuso, e credo che tutto ciò sia un vero peccato perché c'erano degli spunti interessanti per costruire una buona storia. Cercherò ora di mettere in luce ciò che non mi ha convinto del romanzo.

Abbiamo lasciato Marcus e Katia alla loro furiosa lite, dovuta alla scoperta da parte della protagonista di essere stata usata dall'uomo che amava per onorare un contratto imposto dal nonno di suo marito. Un cliché già visto in questo genere di romanzi, ma che è un buon motore di tante storie.

Nel secondo volume della serie troviamo i due protagonisti lontani, dopo un tempo che non ho ben compreso (credo un paio d'anni), profondamente cambiati. Le loro vite sono state stravolte da una serie di fatti imprevisti. Katia è in difficoltà economica, la madre è malata e bisognosa di cure, ma non solo. C'è qualcos'altro che non vi svelo e che ha cambiato profondamente la sua esistenza… La giovane donna svolge un lavoro pesantissimo e sottopagato, ma non riesce a sbarcare il lunario. Marcus continua a essere a capo della sua azienda, dopo la morte del suo principale rivale, che non si capisce se sia stata naturale o meno.

I personaggi sono divisi da rabbia e odio profondi, che toccano il fondo quando sono costretti a incontrarsi di nuovo e affrontare le questioni in sospeso. Tutto ciò è costellato da una serie di fatti drammatici che mi sono sembrati un po' forzati.

La storia narra la riconversione del loro sentimento, dal rancore alla riscoperta di un amore che non è mai morto. Così si giunge al lieto fine che attendavamo con ansia, con il ricongiungimento dei protagonisti. La scena finale ci lascia un dolce sapore sulle labbra, mi è piaciuta. Il problema è tutto ciò che sta in mezzo.

Il difetto principale di questo libro ha un nome: confusione. Le dinamiche non sono sempre chiare, tante volte ho dovuto rileggere dei passaggi, ci sono contraddizioni e comportamenti insensati dei protagonisti che ho faticato a comprendere: si arrabbiano per motivi surreali, si odiano al punto di volersi fare del male, poi perdonano qualcosa di terribile senza pensarci due volte. Per non parlare di tutte le volte che finiscono per avere un rapporto intimo, nel bel mezzo di una lite furiosa. Ok, può essere un buon escamotage in certi casi, ma qui è del tutto fuori contesto. È esagerato, ripetuto in troppe occasioni, senza una giustificazione.

Il fatto che la storia sia stata interrotta in un punto cruciale al termine del primo romanzo fa sì che molte vicende in sospeso siano riprese nella seconda parte, senza però recuperare le informazioni. Per questo motivo, se i due volumi non si leggono uno di seguito all'altro, non si comprendono le dinamiche. Leggo spesso le serie, anche lasciando trascorrere del tempo tra i volumi che le compongono, ma qui sembra proprio che la storia sia stata spezzata a giochi fatti, non progettata in due parti distinte. Tra l'altro, non comprendo il motivo di questa separazione. I due romanzi sono brevi, specialmente il secondo, non c'era bisogno di dividerli, a mio avviso.

Inoltre, il romanzo vuole affrontare tematiche delicate senza però prestare loro la giusta attenzione e questo finisce per risultare davvero superficiale. È tutto un rapido succedersi di eventi, scene di sesso, desideri di vendetta. Non c'è un momento di respiro, non c'è introspezione in questi personaggi che avrebbero potuto essere sviluppati meglio, se fosse stato dedicato loro il giusto spazio.

Ci sono una serie di personaggi secondari che entrano ed escono di scena, facendoci assaggiare le loro vicende che sono accennate e risultano rendere la storia ancora più confusa.

Dal punto di vista stilistico non ho trovato problematiche particolari: la scrittura è fluida e il ritmo narrativo si mantiene incalzante per tutta la durata del romanzo. Anche troppo. Avrei qualcosa da ridire sulla scelta di alcuni termini, non si può far parlare i personaggi allo stesso modo in un momento di rabbia e in quello di dolcezza.

Il testo è scritto in prima persona, a punti di vista alternati, con salti dal passato al presente che mirano a darci uno scorcio su ciò che è accaduto durante il periodo di separazione tra i protagonisti. Non ho però compreso quanto sia lungo esattamente questo periodo.

Dalla costruzione della trama, alla caratterizzazione dei personaggi, alla spazio-temporalità, questo secondo volume necessiterebbe di una sistemata. Così com'è mi è sembrato poco realistico, poco curato, una conclusione affrettata a una storia che meritava di meglio.

Valutazione: due stelle  

#Dramamania31: Strangers from hell a cura di Mariarosaria Guarino

Eccoci tornati con una nuova recensione ai drama.



Trama

Dopo essere arrivato a Seoul per cominciare uno stage presso l’azienda di un amico, e avvicinarsi alla fidanzata che già lavora in città, Yoon Jong-Woo si trasferisce in un dormitorio cupo, i cui residenti sono a dir poco spaventosi. Impossibilitato a trasferirsi altrove per la scarsa possibilità economica, il ragazzo decide di restare, senza sapere che ben presto le cose precipiteranno e la sua vita cambierà completamente…

Genere: Thriller psicologico

Recensione

Cercavo questo drama da un po', e quando sono riuscita a trovarlo con i sottotitoli in italiano, mi sono precipitata a guardarlo. Il genere non ha nulla in comune con quelli visti fino a ora, e non mi era mai capitato di incappare in niente di simile. L’ho apprezzato? Decisamente sì. Nonostante guardi di tutto, la diversità della storia mi ha colpito dal primo episodio, e il fatto che sia composta solo da dieci puntate da un’ora circa, rende la visione incalzante e coinvolgente.
Strangers from hell è un thriller psicologico a tutti gli effetti, una storia in cui la mente umana è al centro di ogni cosa, dove la verità si fonde con la follia, l’immaginazione fa capolino mostrando gli istinti più primordiali, e questi ultimi cercano di prevalere sulla ragione e l’autocontrollo. Si tratta di un drama che mostra differenti disturbi della psiche, e svela come la mente umana possa essere fragile, corruttibile e, a volte, manipolabile.
Episodio dopo episodio, si assiste al crollo emotivo, fisico e mentale del giovane Yoon Jong-Woo, si nota la sua forza sparire per lasciare spazio a indecisione, fragilità e paura, e si comprende quanto ciò che ci circonda possa essere complesso da gestire, soprattutto se non si hanno persone a sostenerci. Vengono mostrati legami sfaldarsi assieme alle certezze della vita, e svelata la debolezza umana. Il modo in cui Yoon Jong-Woo vede la verità, man mano che si procede, cambia e si confonde con ciò che chi muove i fili della vicenda, il killer seriale Seo Moon-So, vorrebbe. Il ragazzo viene prescelto e visto dall’assassino come lo specchio di se stesso, e per questo condotto sulla strada che egli traccia. Fino alla fine, la storia riesce a tenere lo spettatore sul filo del rasoio. Chi vive, chi muore, chi uccide… non si è certi quasi di nulla fino all’epilogo, e questo a mio parere è qualcosa di eccezionale, così come il finale che lascia a bocca aperta. Visti i temi, ovviamente, le vicende narrate si rivelano spesso violente, e quindi suggerisco la visione a chi non è facilmente impressionabile.
In questo drama il cast è stato eccezionale. Conoscevo già Lee Dong-Wook per il suo ruolo in diverse serie da me apprezzate, come Goblin, e in versione psico è riuscito a sorprendermi ancora di più, mentre non avevo mai visto nulla di Im Si-Wan e questo ragazzo mi ha davvero sorpreso. Le molteplici espressioni necessarie a far comprendere l’avanzamento del disfacimento emotivo e delle certezze del protagonista, non erano semplici, tuttavia è stato in grado di mostrarle una a una in modo chiaro e diretto, facendo sentire lo spettatore parte della vicenda. I ruoli da interpretare, sia per i protagonisti che per il supporting cast, non erano facili, ma hanno reso alla perfezione lo stato mentale dei soggetti. Le OST sono azzeccatissime e coinvolgenti, e ho apprezzato molto i brani del gruppo The Rose, soprattutto quello dal titolo Strangers, a mio parere più che perfetto per questa storia. 

Voto: 9 Eccezionale